Buongiorno a tutti !!!
Oggi per l’intervista è ospite Alessio Marras, autore del libro “Io, Dio, Escort” della casa editrice “Scatole Parlanti”.
Se volete leggere la mia recensione, la trovate qui.
Biografia
Alessio Marras è nato a Sassari nel 1986 e si è diplomato nel 2005 all’Istituto d’Arte “Filippo Figari”. Molte sono le missioni di volontariato estero o i progetti che ha vissuto e continua a vivere, tramite M.A.Vi, l’associazione che lo vede tra i fondatori nel 2016, o autonomamente. Tra queste, quella in Madagascar, dove si conferma in lui la dedizione al prossimo e la passione per il mondo del sociale, in Romania, ed infine il progetto “Clown in Kolkata”, percorso educativo per minori che vivono per le strade o le baraccopoli di Calcutta, avviato nel 2019 cui i proventi delle sue pubblicazioni sono destinati.
Nel 2018 in self publishing pubblica “Ti presento il Cip”. “Io, Dio, Escort” è la sua prima pubblicazione con la casa editrice Scatole Parlanti.
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Io, Dio, Escort”?
È nata in un qualunque pomeriggio di molti anni fa. 9 anni addirittura. Alcune parti di questa storia, il numero dei personaggi, ad esempio, il luogo e l’epoca dell’ambientazione erano diversi, ma il finale, o meglio il punto di arrivo, era chiaro nella mia testa. E poi non ho fatto altro che dettarla alle mie mani.
Scritto quasi d’un fiato e poi ricostruito pezzo per pezzo, anche perché gli incastri che avevo in mente, alla fine della storia, dovevano “tornare tutti”. L’idea è nata per caso, in uno dei tanti momenti dove invento storie o, più probabilmente, in uno di quei momenti quotidiani dove tutto il vissuto che incontro, una volta elaborato, mi fa chiedere: “e adesso dove lo metto? Che me ne faccio?” e l’ho messo in questo libro, aggiungendo, inoltre, per alcuni passaggi un finale e un destino che nella vita reale spesso si fatica a trovare ma non per questo inverosimile.
2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?
Seducente. Inaspettato. Reale
3 – Mi potresti indicare un pregio e un difetto di Matilda, Simona e Carlo?
Matilda. Pregio: Sicura di sé. Difetto: troppo sicura di sé.
Simona. Pregio: Sognatrice. Difetto: Malinconica
Carlo. Pregio: Riflessivo Difetto: Impaurito.
4 – Il titolo particolare spiazza indubbiamente. Ti va di parlarmene e di come è stato scelto?
Il significato è concentrato nell’epilogo, e quando ci arrivi, raccogli una consapevolezza che hai vissuto tutto il tempo ma che forse hai spostato o scacciato. Non è semplice rispondere a questa domanda senza far trapelare nulla. Spiazza questo titolo perché può sembrare una bestemmia o forse lascia perplessi perché potrebbe sembrare un libro che parla solo di Dio.
In realtà in una frase volevo racchiudere un senso di relazione, creandola proprio partendo da delle carte appartenente inconciliabili e il titolo mette in azione il lettore, lo mette davanti a una scelta, scegliere di leggere questi elementi e capire dove va a parare o rimanere col dubbio. Ma questa curiosità iniziale non basta, bisogna leggere l’inconciliabilità di questi elementi alla luce della propria vita.
Tra io ed escort c’è un universo intero che ci permette di trovare un punto di accesso nell’altro senza doverlo per forza, e sistematicamente, trasformarlo a nostra misura.
5 – Quale messaggio vorresti arrivasse per primo ai tuoi lettori?
Un primo ed unico messaggio: che siamo fragili, che siamo mendicanti e spesso smarriti. Che se solo mettessimo queste condizioni in relazione, non solo scopriremmo quanto siamo simili, ma anche quanto questo può donarci salvezza e vigore.
Se mettessimo in relazione l’amore di cui siamo capaci e il perdono che meritiamo, di ricevere e di consegnare, ben distanti dalla ricerca di considerazione e giustificazioni, potremmo capire che nessuno si salva da solo e che per redimersi bisogna imparare a volersi bene per come si è. Mettere in relazione tutti quelli spazi che necessitano di perdono, accende in noi il perdono stesso.
6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?
Sì, ho in progetto più di un lavoro. Uno, in questo momento è in una prima fase di editing. Altri due, guadagnano pagine giorno dopo giorno. Sono tre generi letterari differenti, anche se penso che siano solo tre modalità differenti, così come lo è stato per “Io Dio Escort”, per parlare della bellezza che il mondo ha da offrire.
Anche questi lavori, come “Io Dio Escort”, mi permetteranno, con il ricavo della vendita, di finanziare i progetti di volontariato estero, in particolar modo quelli che già ho avviato in India.
7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Vagabondo; non solo in senso stretto…anche la mia mente e la mia fantasia si spostano irrefrenabilmente da un pensiero ad un altro, da un’idea ad un’altra.
Appassionato; in tutto quello che faccio a muovermi è sicuramente la passione, la partecipazione viva e viscerale che mi lega a ogni azione
Bisognoso; o meglio mancante che è la caratteristica principale che mi porta a entrare in empatia con l’altro, perché mi permette di riconoscermi simile all’altro che incontro.
E tutto questo nella mia vita torna e ritorna, in particolare in tutte quelle esperienze che mi hanno portato a contato con i soli, gli ultimi e, appunto, i vagabondi.
8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Più di uno ma ne racconto qualcuno brevemente. Anzitutto ho passato molto tempo a chattare con delle vere escort: non è stato semplice, ma con le poche che hanno accettato di chiacchierare con me è stato molto piacevole. Un altro aneddoto è che alcuni dialoghi sono scritti a 4 mani. Potrei anche raccontarti che il titolo iniziale del romanzo era differente e, infine, per la sua stesura completa ci ho impiegato quasi 10 anni, questo forse si nota anche nella maturazione dei personaggi.
9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
Sicuramente una scrittrice che per me ha contato molto è stata Isabel Allende, uno fra tutti menziono “La casa degli spiriti” letto ormai molti anni fa.
Ho diversi libri che mi porto nel cuore e che ho divorato, ma sempre con lentezza per, nell’impazienza del finale, non perdermi il resto. Sicuramente un libro che mi ha segnato è stato “Tolleranza zero” di Irvine Welsh. Larsson, Falcones, De Luca, ho nomi sparsi, che nel mio percorso letterario mi hanno regalato fascino e anche entusiasmo.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Ultimo libro letto “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella. Mi è stato regalato da un’amica a cui avevo raccontato la storia di Samia Yusuf Oman, una ragazza somala, atleta olimpionica, annegata nelle coste di Lampedusa, una dei troppi migranti che scappano in cerca di salvezza. Lei forse, più che per salvezza è scappata spinta dalla forza del suo sogno o forse era proprio questo sogno l’unica ancora di salvezza.
Insomma, per farla breve, la mia amica aveva visto quanto particolarmente ero rimasto colpito da questa storia (tanto da averci scritto uno psicodramma per un’attività educativa per adolescenti) che mi regalò questo libro che, il caso, aveva voluto fosse essere un libro che lei aveva appena finito di leggere.
Ti ringrazio di aver risposto alle mie domande
A presto
Gabrio