In un mare senza blu

Titolo: In un mare senza blu

Autore: Francesco Paolo Oreste

Editore: Covo della Ladra

Collana: iDobloni

Pagine: 224

Prezzo: € 14,90

Uscita: 12 marzo 2024

“In un mare senza blu” è una storia che ha il potere di raccontare la Napoli dei vicoli, degli emarginati, dei diversi e di chi non ha scelta, lì dove la vita diventa sopravvivenza. Affacciati sul Golfo, Mario, Ciro e Michele sono tre ragazzini di Vico Stella, legati da un’amicizia che si rivelerà ciò che di meglio il destino ha riservato loro. La vita dei tre protagonisti non offre sconti.

Trama

Michele non è che un ragazzino quando prende in mano, per la prima volta, una pistola. Ciro è troppo bello e troppo sensibile per sopravvivere alle anime del Vicolo in cui cresce e da cui fugge. Tra loro un’amicizia indissolubile, Mario a unirli per la vita e una Napoli ai margini, sfruttata e abbandonata. E i più bei sogni, nati guardando il blu del mare sono destinati a durare poco. Vico Stella, dove Michele, Ciro e Mario sono nati, diventa troppo presto Vicolo Nero e tutti loro si ritroveranno a fare i conti con un’esistenza dura. Un romanzo di scelte e compromessi, di gabbie e libertà e di un mare il cui blu non è per tutti. Francesco Paolo Oreste dà vita ad un affresco quanto mai contemporaneo, che mette su carta la fatica di un mondo in cui le speranze sembrano non avere mai fortuna, e forse proprio per questo, vivono con ancora più forza e determinazione

Biografia

Francesco Paolo Oreste, Ispettore di Polizia, responsabile della sezione investigativa e “codici rossi”, scrittore, laureato in Scienze Politiche con specializzazione in Criminologia. Osserva il mondo e la società con occhio analitico, senza mettere da parte il lato più profondo dei sentimenti. È autore di Il cortile delle statue silenti (ed. Pensa – 2015), Mi sono visto di spalle che partivo (Pensa – 2010), Dieci storie sbagliate. Più una (Il quaderno – 2014), L’ignoranza dei numeri (Baldini+Castoldi – 2019)

Incipit

“Le vie della città del sole sono invase da un caldo asfissiante che ottunde e sfibra. C’è, però, la luce, che le inonda e le illumina. E non è poco, e non è niente. Si suda, l’aria si fa afa e ondeggia sospinta da un timidissimo e impolverante libeccio. Ogni cosa è piena, di sole e di sale. Tranne il vico. La luce rispetta il confine e non entra. Ma il caldo no. Qui l’aria non balla, tutto è fermo e ostenta immutabilità. Perfino i panni stesi ad asciugare. Che sono sempre gli stessi, sempre più vecchi, come i fili arrugginiti che li sorreggono e li espongono al giudizio impietoso dei passanti. Il vico è il regno degli odori che non vanno via, del vuoto senza spazio intrappolato nelle case senza finestre, del niente che, immobile, ristagna e macera in disperata attesa del niente che seguirà. Ma pure il niente fa paura. Nello stanzino dell’ultima casa in fondo al vico c’è lui, Michele, con i suoi sei anni.”

0 comments
0 likes
Prev post: Santo protettoreNext post: The leader ship

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Articoli
Su di me

Book Blogger, fondatore del canale A Tutto Volume - Libri con Gabrio: l'inebriante mondo dei Libri in tutti i suoi punti di vista. Un luogo di incontro in cui conversare, divertirsi grazie ad un cocktail letterario, da bere o sorseggiare, che vi servirò giornalmente e che vi allieterà!
Scopri di più

Archivio Storico