Titolo: Il marito passaporto
Autore: Marga D’Andurain
Editore: Fandango Libri
Pagine: 228
Prezzo: € 17,50
Uscita: 29 novembre 2018
Traduttore: M. C. Borgese
Recensione
“Il marito passaporto” è un libro molto affascinante, il merito è della protagonista che è una donna assolutamente tenace, forte, con una storia coinvolgente ed avventurosa.
Le pagine del libro scorrono in modo frenetico e ci incuriosiscono sempre di più, ci solleticano con le avventure e disavventure della donna. Questa autobiografia, assolutamente da leggere, ci propone una protagonista assai emancipata e con un carattere forte. Una che lotta per ciò che desidera e che non si ferma davanti a niente. Una donna che non ha paura e che non si sente inferiore davanti a nessuno, anzi durante la lettura siamo noi, forse, che proviamo quella sensazione di non essere al suo stesso livello.
Tutta la storia è intensa, frenetica ci sono molti colpi di scena e per chi ama l’avventura e l’intrigo troverà sicuramente pan per i suoi denti. Inoltre è molto istruttiva perché si scoprono posti nuovi e affascinanti. Ciò che colpisce di più è il fatto che ci vengono illustrati e raccontati i vari usi e costumi dei luoghi in cui la protagonista si ritrova a suo rischio e pericolo. Infatti non si può certo affermare che abbia trascorso momenti tranquilli e sereni, anzi, l’adrenalina che ha provato è spesso stata alta, ma non vi anticipo altro per non rovinarvi questa interessante lettura.
Marga sicuramente lascerà il segno quando avrete finito di leggere il libro, in quanto non è assolutamente un personaggio che si dimentica facilmente, ma è una eroina di quel tempo. Si percepisce la sua tenacia, la sua voglia di libertà e di rincorrere ciò che più desidera. Una donna fuori dal comune.
La scrittura è incisiva, interessante e cattura fin dalle prime pagine ed è arricchita da molte nozioni interessanti. Una storia a volte spregiudicata, raccontata in modo schietto che rende tutto ancora più stimolante e fuori dall’ordinario.
Un libro che consiglio principalmente agli amanti delle autobiografie, perchè resteranno affascinati da questa figura, e a chi ha voglia di leggere una storia con una protagonista molto particolare e diversa dai classici personaggi.
Concludo con un passaggio del libro:
“Desideravo sapere cosa mi avrebbe riservato il futuro, Mi accovacciai a terra e, in mezzo al gruppo, stordita dalla libertà dell’incognito che mi procurava il velo, segnavo con il dito dei punti sulla sabbia, che corrispondevano al numero di lettere della parola “Zeinab”. A voce bassa, l’oracolo mi confidò: -Farai un grande viaggio, ma avrai grandi problemi e grandi dispute con il governo- . Senza crederci neanche un istante, rimasi comunque soddisfatta: l’essenziale era riuscire, avrei trionfato su ogni difficoltà”
Trama
Poche donne possono vantare una vita come la basco-francese Jeanne Clérisse, assassinata a Tangeri nel 1948. Amante e spia del mitico Lawrence d’Arabia. La prima occidentale che cercò di visitare La Mecca, città santa islamica, imprigionata in un harem saudita, arrestata tre volte (e sempre rilasciata) per omicidio. Tenutaria di un bordello nella Parigi occupata dai nazisti e spacciatrice d’oppio, di lei si dice cavalcasse nuda su un cammello nel deserto della siriana Palmira.
Questa nuova Mata Hari, longilinea, capelli scuri, sempre elegantissima, cominciò a far parlare di sé fin dall’adolescenza. Nata nel 1893 da una famiglia dell’alta borghesia locale, Marga, come la soprannominarono nel collegio delle Orsoline di Hondarribia, a 15 anni scappa con un ufficiale francese con cui convive per qualche mese. Finita la storia, arriva il matrimonio riparatore col più bel partito della regione, un lontano cugino, l’eccentrico conte Pierre d’Andurain. La coppia milionaria abbandona quasi subito la monotona vita di provincia, gira il mondo e poi decide di allevare cavalli nella pampa argentina.
Un disastro. Jeanne ritorna in patria col marito ormai succube delle sue stramberie, eredita dal padre una fortuna e stavolta la meta è l’Egitto, dove inaugura nel 1925 un salone di bellezza, il “Mary Stuart”. Dopo l’Egitto, Palmira, dove fonda il meraviglioso Hotel Zénobie, crocevia di intellettuali della Belle Époque. “Il marito passaporto”, mai tradotto in italiano, è l’autobiografia tempestosa, spregiudicata, di una donna libera ed emancipata. Uomini-mariti-passaporti ingaggiati all’occorrenza per avventurarsi in arditi viaggi, esplorare il Medio Oriente, assecondare capricci e passioni.
Comments
anna paola maga
direi che ..... mi attira molto
Gabrio
to anna paola maga
Si legge con piacere !