Titolo: Il giullare di morte
Autore: Elia Banelli
Editore: Alter Ego Edizioni
Collana: Spettri
Pagine: 326
Prezzo: € 16,00
Uscita: 25 febbraio 2021
Recensione
Dopo il grande successo del libro “L’uomo dei tulipani”, Elia Banelli è tornato finalmente in libreria con un nuovo giallo, tanto atteso, dal titolo “Il giullare di morte”, pubblicato come sempre da “Alter Ego Edizioni”. Pure questa volta tutto è scritto in modo curato, sia nelle azioni, che nel ritmo.
La storia risulta, quindi, molto ben articolata e scorrevole. Man mano che si procede nella lettura aumenta la voglia di sapere che cosa accadrà e ci si appassiona alla vicenda e ai personaggi. Si ritorna nella vita del brigadiere Franco Laganà che è un personaggio interessante e ricco di sfaccettature, infatti si resta coinvolti con lui anche in questa nuova avventura, dove tutto è parecchio sulle sue spalle.
Egli è una persona assai preparata, dedita al lavoro, testarda e puntigliosa. Ho trovato interessante anche i momenti in cui si fa riferimento alla sua famiglia ed in cui, quindi, interagisce con loro. Per quanto riguarda i passaggi in cui si trova a contatto con i suoi momentanei colleghi di lavoro mi sono parsi particolari per come è stato preso in considerazione e trattato. Infatti, a volte mi è parso lasciato troppo da solo e con troppe responsabilità.
Quarta di copertina:
“Laganà era consapevole di aver mentito, ma ormai era deciso ad andare fino in fondo. Non voleva restare a lungo in quella città ed era arrivato il momento di giocare con le sue regole. Che non prevedevano più regole.”
Elia Banelli si dimostra molto capace con la penna e in questo secondo libro l’ho percepito ancora più sicuro e parecchio a suo agio. Infatti, il giallo è ben studiato in ogni suo passaggio, tutto risulta preciso, dettagliato e pulito.
Dopo l’Umbria, regione in cui era ambientato il suo primo libro, questa volta ha deciso di giocare in casa, infatti “Il giullare di morte” si svolge in Calabria, dove lui è nato. Ho gradito questo cambio di scena, perché è un modo per variare e per farci conoscere altri spaccati di vita e di ambientazione.
Essendo un giallo, temo sempre di fare spoiler, quindi evito di entrare troppo nei dettagli della storia, ma posso comunque anticiparvi che le scene sono ben descritte e che è presente anche qualche momento ricco di adrenalina, quindi mi è parso un libro avvincente e coinvolgente. Ad un certo punto si arriva a leggere i capitoli con maggior enfasi per scoprire che cosa accadrà e, l’autore, ci porta a conoscenza di ulteriori elementi della vicenda, compresa la motivazione della scelta del titolo.
“Il giullare di morte” è, quindi, una lettura che consiglio assolutamente a chi predilige i gialli, quelli scritti bene e a chi attendeva la seconda prova editoriale di Elia Banelli.
Qui sotto vi riporto l’incipit del primo capitolo:
“«Guarda quello sbarbatello, si crede Pablo Escobar!» disse il carabiniere in borghese, osservandolo dal fine strino della Micra.
All’altro lato del marciapiede, a un’ottantina di metri di distanza, il giovane con i capelli biondi appiattiti dal gel era appoggiato al vecchio Booster in una posa smargiassa. Era arrivato presto e c’erano ancora poche persone, ma di lì a breve la piccola piazza si sarebbe riempita. Era un normale giorno di scuola. Dopo pochi minuti, orde di studenti e auto in doppia fila invasero il parcheggio e lo slargo davanti al liceo classico. Il momento migliore per muovere gli affari.
Con la coda dell’occhio, il ragazzo sbirciò tre ragazzini mentre si avvicinavano con l’aria da stronzetti navigati…”
Trama
Dopo aver risolto il caso dell’enigmatico “uomo dei tulipani”, il brigadiere Franco Laganà è chiamato a indagare su una serie di misteriosi omicidi. Le notti di Catanzaro sono sconvolte da un serial killer – annunciato da un sinistro scampanellio – e le sue vittime non sembrano avere alcun legame. Laganà è costretto a muoversi in una terra pregna di contraddizioni: diffidente e ospitale, aggressiva e generosa, sospesa tra delusioni e speranze di riscatto. I primi snodi lo portano a confrontarsi con una pittoresca rosa di personaggi, che include bulli di quartiere, intellettuali eccentrici, imprenditori collusi e pusher di strada.
Tra le onde dello Ionio e i palazzi di una periferia popolata dalla comunità rom, si consumano i misfatti di una città pervasa da un’armonia selvaggia. Una sabbia di anime e stelle danzanti sotto il cielo crudo della depressione economica; in parallelo, un ginepraio di depistaggi, delitti e antagonisti inattesi a delineare un’indagine complessa. Un giallo che restituisce lo spaccato di una Calabria inedita, visionaria e mistica, tra tradizioni e pretese di modernità, facendo trapelare occulti sentimenti di amore per una terra meravigliosa e dannata.