Titolo: I Monteleone
Autore: Lucia Tilde Ingrosso
Editore: Baldini+Castoldi
Collana: I lemuri
Pagine: 423
Prezzo: € 20,00
Uscita: 20 giugno 2023
Recensione
“I Monteleone” è un romanzo scritto assai bene da Lucia Tilde Ingrosso e pubblicato da “Baldini+Castoldi”.
Si tratta di una meravigliosa saga familiare che mi ha tenuto incollato alla storia nonostante il numero elevato di pagine. I protagonisti sono molti, ma non preoccupatevi perché, nella prima pagina, c’è la cartina con l’albero genealogico da tenere sott’occhio, almeno all’inizio, per imparare i nomi e i relativi ruoli. Poi man mano si imparano e si ricordano facilmente.
“I Monteleone avevano un grande, grandissimo senso della famiglia. Erano sempre presenti, compatti, solidali. In ogni circostanza, a prescindere. Se c’era di mezzo la famiglia, partecipavano anche a matrimoni che non condividevano. Finanziavano imprese che giudicavano destinate al fallimento. Assicuravano il loro voto, pur turandosi il naso. Frequentavano parenti, di sangue e acquisiti, di cui non avevano alcuna stima. Tante, e spiccate, le personalità. Inevitabili gli screzi, le divergenze di opinione, perfino i litigi. Ma i panni sporchi si lavavano rigorosamente in famiglia, mentre in pubblico non si faceva intravedere una crepa, mai. E l’immagine che emergeva era sempre stata quella della massima coesione e compostezza. Quell’occasione non fece eccezione…”
Posso anticiparvi subito che ho amato questo libro, mi è piaciuto moltissimo; infatti, è entrato immediatamente tra le mie letture preferite di quest’anno.
La storia è assolutamente appassionante ed avvincente, ci si affeziona anche a tutti i protagonisti, a volte un po’ snob, ma meravigliosi, nonostante i loro caratteri, in alcuni casi particolari, e con pregi, ma anche difetti, ovviamente! Durante la lettura si intuisce come sia forte il legame familiare, nonostante tutto.
Le descrizioni sono ben scritte e i personaggi risultano tutti davvero ben delineati e caratterizzati. Inoltre, più si procede nella lettura e maggiormente si viene a conoscenza di elementi che li riguardano, oltre ad assistere a diversi colpi di scena, di cui almeno un paio mi hanno sorpreso.
De “I Monteleone”, una volta finita la lettura, ne ho sentito davvero la mancanza, eppure le pagine sono molte, ma non volevo arrivare alla fine perché ho amato tutto. È stata una lettura pazzesca che consiglio a tutti gli amanti delle saghe familiari, perché i Monteleone vi conquisteranno e vi terranno incollati alle pagine, vi appassioneranno con le loro vicende, i loro segreti e i colpi di scena.
La scrittura di Lucia Tilde Ingrosso è molto scorrevole, accattivante ed appassionante, vi farà staccare con la vostra quotidianità e svagarvi parecchio. Anche i salti dal presente al passato non stancano, non fanno calare l’attenzione, ma anzi incuriosiscono maggiormente. Inoltre, è ambientato a Milano e ciò l’ho apprezzato parecchio!!!
Gli eventi narrati, le situazioni movimentate e le varie problematiche che ne scaturiscono, oltre ai diversi intrighi anche amorosi, con l’aggiunta, ogni tanto, di una dose di mistero, hanno regalato a “I Monteleone” il mio più ampio gradimento.
Spero che la scrittrice non si fermi qui, ma che possa regalare, magari già il prossimo anno, un secondo romanzo con le avventure di questa interessante, intrigante e complessa grande famiglia. Per il momento ve lo consiglio assolutamente e ne terrò un ricordo meraviglioso.
Qui sotto l’incipit del primo capitolo che segue il prologo:
“Si sentiva un’anima autunnale, anche se era entrata in quella fase della vita che espone le foglie al più gelido inverno. L’indomani avrebbe compiuto 85 anni. Silvia Monteleone salì in terrazza e guardò oltre: oltre il parapetto, oltre i grattacieli di City Life che avevano stravolto lo skyline della sua città, oltre le prime brume della sera. Poi si tolse l’accappatoio e, cauta, entrò in piscina.
A Milano, averne una privata (seppure piccola come quella) era un privilegio di pochi. L’aveva fatta realizzare per lei, oltre dieci anni prima, suo marito Ignazio. Avevano avuto un banale incidente d’auto, che le aveva lasciato noiosi strascichi: dolori alle gambe, curabili camminando nell’acqua…”
Trama
C’è Pia, la contessa matriarca, con granitiche certezze e inaspettate fragilità, e poi Roberto, suo marito adorante, che «più che pensare, funziona». Quando Giuliano, il loro unico figlio, si sottrae al copione già scritto della sua vita dorata, i Monteleone imbracciano sorte e futuro in un viaggio che, fra il tragico e il lieto, dal 1931 li condurrà fino ai giorni nostri.
Cinque generazioni affollano questo ritratto corale, insieme alle gioie e ai dolori di una famiglia irripetibile, ma a ben guardare qualunque. Si avvicendano suocere sofisticate e nuore cafone, Natali in città ed estati sul lago, padri integerrimi e zii faccendieri. Ma soprattutto, segreti inconfessabili e verità tramandate, come pure una pericolosa vendetta e qualche insperata rinascita.
In una corsa a perdifiato fra passato e presente, spostandosi fra la Roma occupata e la Milano da bere, Lucia Tilde Ingrosso intesse una saga privata piena di ironia e tenerezza, un inno intonato a squarciagola alle famiglie legate dal sangue o, meglio ancora, dal semplice amore.