Titolo: Forbici e topi
Autore: Stefano Salvi
Editore: Scatole Parlanti
Collana: Voci
Pagine: 100
Prezzo: € 15,00
Uscita: 11 novembre 2022
Recensione
Stefano Salvi ci propone il suo secondo libro (il primo era intitolato “Buone cause”), pubblicato sempre con la casa editrice “Scatole Parlanti”, dal titolo curioso “Forbici e topi” che nel corso della lettura si capirà meglio.
Ho letto questo romanzo veramente tutto d’un fiato, in poco tempo, perché mi ha conquistato subito, fin dalle prime pagine. Pur riprendendo temi molto di moda in diversi libri e abbastanza gettonato come quello del lockdown e della pandemia, l’autore lo fa per usarli come sfondo e per motivare determinate azioni e comportamenti all’interno della storia.
I protagonisti sono Flavio, che lavora in un istituto di ricerca, vedovo con un figlio, Alessio, nell’età dell’adolescenza, ed Arianna una giovane biochimica dello stesso luogo di lavoro. Tutti e tre mi sono piaciuti parecchio, li ho trovati caratterialmente interessanti e ricchi di sfumature.
Inoltre, Stefano Salvi affronta varie tematiche importanti come la famiglia, l’adolescenza, gli animali in varie sfaccettature e il loro benessere e altro ancora.
I topi del titolo si riferiscono al lavoro di Flavio che si occupa del caleidoscopio in cui essi si trovano e lo fa anche durante il periodo della pandemia perché sente la responsabilità anche verso gli animali e decide di accudirli ugualmente. Arianna, invece, passerà il periodo nascosta nel laboratorio per portare a termine una ricerca che ritiene importante.
Nel corso del libro verranno a conoscenza della presenza l’uno dell’altro e si avvicineranno parecchio, inoltre la donna gli darà pure una mano per aiutarlo a capire il figlio, parlando anche con lui. C’è infatti una lunga conversazione col ragazzo, che ho trovato stupenda, parecchio toccante ed emozionante, pagine che meritano davvero molto!!! Oltre ad esse, devo ammettere che quasi tutto il libro mi è piaciuto e l’ho trovato appassionante.
La scrittura è davvero scorrevole, anche istruttiva e coinvolgente, precisa e pulita, complimenti sinceri a Stefano Salvi. L’autore sa bene ciò che scrive, senza avere incertezze, ci trasmette pure la sua passione ed il suo interesse per l’argomento trattato.
Ottimo libro che consiglio assolutamente a tutti senza limiti di età. Ci sono passaggi di vario genere, dai più seri ed importanti, a quelli più frivoli e pure con un pizzico di sesso, a quelli con un tocco di mistero, fino ad arrivare a quelli più personali ed intimi riguardanti la vita dei protagonisti.
“Forbici e topi” si anima capitolo dopo capitolo, crescendo sempre di più nella storia con importanti elementi anche di riflessione: un bel libro davvero, che ho letto con molto piacere (ed ora vorrei recuperare il suo primo romanzo) conquistandomi, sia con la storia, che con i protagonisti che promuovo assolutamente, tutti e tre, a cui ci si affeziona, ma devo ammettere che i topolini mi hanno fatto tenerezza.
Ed ora ecco a voi l’incipit:
“La paura poteva rovinare tutto. Doveva evitare i movimenti bruschi, i rumori forti. Doveva fare in modo che l’animale restasse calmo se voleva dei campioni puliti. Bastava un secondo per metterlo in allarme e il suo cervello avrebbe cominciato a produrre endorfine. Ma perché questo non accadesse doveva restare calmo per primo lui, perché altrimenti gli avrebbe trasmesso la sua agitazione. Tenne allora il topo a lungo tra le braccia. Era docile, Flavio lo capi da come si era mosso sui suoi avambracci annusando il camice prima di rintanarsi nell’incavo tra il gomito e il torace.
Quando decise che aveva preso abbastanza confidenza con il suo odore, raccolse un po’ della segatura dal fondo della gabbia dal quale lo aveva pescato e la dispose sul tavolo, poi ci adagiò sopra l’animale e iniziò ad accarezzarlo sulla testa e lungo il dorso. Preferiva fare così, tenerlo sul tavolo, a contatto con la segatura impregnata di un odore a lui familiare piuttosto che sulla griglia superiore della gabbia stessa come facevano in tanti…”
Trama
Flavio è un uomo vedovo con un figlio adolescente e lavora per un istituto di ricerca romano in qualità di responsabile del benessere animale. Con il lockdown è l’unico a recarsi in sede per prendersi cura dei topi dello stabulario, ma un giorno in istituto compare Arianna, una giovane biochimica intenzionata a portare a termine la sua ricerca nonostante le restrizioni dovute alla pandemia.
Flavio rivede in lei lo spirito del fondatore dell’istituto e decide così di aiutarla, ritrovando anche la sua motivazione, smarrita da anni. Tra i due nasce un rapporto particolare, mentre nella città universitaria un’ideologia sovversiva si fa strada scombinando metodi e regole di condotta. Perché si lotta sempre per la libertà e lo spirito di sopravvivenza al di là di ogni morale comune.