Titolo: Fino all’ultima pannocchia
Autore: Alberto Valli
Editore: Augh! Edizioni
Collana: Frecce
Pagine: 122
Prezzo: € 14,00
Uscita: ottobre 2021
Recensione
Il primo romanzo di Alberto Valli intitolato “Fino all’ultima pannocchia” e pubblicato da “Augh” Edizioni” non ha deluso assolutamente le mie aspettative. Infatti sono partito con l’idea che mi avrebbe permesso di trascorrere delle piacevoli ore in sua compagnia e così è stato.
Questo libro è una boccata di ossigeno perché riesce a regalare al lettore un attimo di serenità e molti sorrisi. Si legge con grande piacere e divertimento. Gli ingredienti che compongono questo ottimo romanzo sono diversi. Le pagine scivolano una dopo l’altra e ci conquistano grazie alla storia originale e particolare, ai personaggi molto carismatici e ben delineati, ai momenti ben curati e inaspettati.
L’autore dimostra la sua bravura con la penna e anche di avere una fantasia mai banale, né scontata, ma sempre molto sorprendente, in grado di incuriosire il lettore e di tenerlo incollato alle pagine, invogliandolo a continuare la lettura con frenesia e curiosità. Così è stato per me, l’ho letto in poco tempo e, tra un sorriso e l’altro, mi sono rilassato e svagato parecchio.
Al centro del romanzo ci sono le elezioni per il nuovo sindaco e se inizialmente Folco Brusadelli, sindaco uscente, è sicuro di essere eletto perché non c’è nessun rivale, scopre successivamente, invece, che c’è un concorrente. Da lì aumenta il divertimento, ma crescono pure i guai per lui.
Le descrizioni sono ottime e coinvolgenti, oltre a rendere ben visive le scene e gli avvenimenti. Anche i personaggi si riescono ad immaginare come se fossero in carne ed ossa. I colpi di scena che si incontrano durante la lettura di “Fino all’ultima pannocchia” (la motivazione della scelta del titolo la scoprirete leggendolo) sono davvero tanti e uno meglio dell’altro.
Fino all’ultimo non si riesce ad immaginare e ad anticipare la conclusione. Ho trovato il romanzo molto frizzante, geniale e super piacevole. Devo ammettere che in alcuni momenti mi ha ricordato il mitico scrittore Andrea Vitali. Se quest’ultimo è famoso anche per i singolari nomi dati ai suoi personaggi, nel caso di Alberto Valli risultano divertenti i due paesini protagonisti: il principale, Dovè Lisotto, quello governato dal sindaco uscente e quello che entra in scena poi che si chiama Dovè Lisopra. Si trovano pure loro nella bella zona della Brianza.
Gli avvenimenti, che si susseguono, prima di arrivare alla conclusione del romanzo, sono diversi e sono tutti unici ed originali. Inoltre, hanno la capacità di sorprendere il lettore che non si aspetta alcune dinamiche e alcuni eventi.
“Fino all’ultima pannocchia” è un romanzo coinvolgente che consiglio vivamente a tutti; infatti, è in grado di regalarvi qualche ora di gradevole compagnia e, cosa importante, vi farà sorridere spesso. La lettura di questo libro è come una coccola che ci si fa. Inoltre potrebbe essere un regalo gradevole ed apprezzato per chiunque.
Complimenti, quindi, ad Alberto Valli per questo suo ottimo esordio editoriale e nell’aver dato vita ad una storia ironica, ben scritta ed appassionante. Mi auguro che sia il primo romanzo di una lunga serie!!!
Vi regalo, qui sotto, l’incipit:
“Quaranta giorni senza uova. Un record. Alla faccia delle galline ovaiole, pensava Folco.
I tempi in cui Marisa poteva recarsi felice al nido per prendere l’uovo ancora caldo e portarglielo in Comune, affinché sua moglie Carlotta ci ricavasse le sue fantastiche frittatine, sembravano
finiti da un pezzo. Dodici galline e, da oltre un mese, di uova, nemmeno l’ombra.
Un senso di rammarico pervadeva l’animo del sindaco. Quella mattina, durante l’ennesimo sopralluogo, era stato costretto a tornarsene a casa bofonchiando, mentre le cocche razzolavano allegre, lanciando a lui e a Marisa, che del pollaio era la proprietaria, nient’altro che occhiate innocenti, come se nulla fosse successo.
Con meno di sei mesi alle elezioni quella delle galline ovaiole che non facevano più le uova era l’ultima gatta che il sindaco avrebbe voluto pelare. Le voci si erano rincorse come bambini all’uscita da scuola e non c’era angolo di Dové Lisotto dove la notizia non fosse arrivata in tutta la sua gravità. Il fermo di produzione non concordato aveva scosso gli animi della borgata.
I proprietari dei pollai, che erano la maggior parte, erano ormai in preda al panico e alla disperazione, e mille domande rimbombavano nella loro testa….”
Trama
A Dové Lisotto è anno di elezioni e tutto il paese è scosso da un profondo fermento democratico. Perfino le galline, turbate dai toni accesi della contesa elettorale, hanno smesso di deporre e sembrano essere entrate in sciopero delle uova. Le burrascose vicende degli abitanti del piccolo Comune brianzolo faranno da cornice alla lotta senza quartiere tra le due liste concorrenti: quella del sindaco uscente, Folco Brusadelli, disposto a tutto pur di acciuffare i voti necessari alla rielezione, e quella del notaio Bruto Cogneri detto il Santo, pilota della perfetta macchina “pigliavoti” messa in pista dall’ex primo cittadino di Dové, Carmelo Calciastinchi.
Ma basteranno le promesse della nuova squadra, unite al fascino degli attuali candidati, per avere la meglio sull’arcigna resistenza del sindaco e della sua Firsledi? Una battaglia per l’ambitissima poltrona da combattere “fino all’ultima pannocchia” e senza esclusione di colpi, e che porterà i contendenti a sconfinare oltre il Doverone, oltre la Brianza e l’Italia, fino a Capo Nord e ritorno.