Fino alla fine  

Titolo: Fino alla fine

Autore: Helga Flatand

Editore: Fazi

Collana: Le strade

Pagine: 287

Prezzo: € 18,50

Uscita: 26 settembre 2023

Traduzione: Alessandro Storti

Recensione

“Fino alla fine” è il nuovo romanzo di Helga Flatand (scrittrice norvegese, classe 1984) e ringrazio la casa editrice “Fazi” per averlo portato in libreria.

Infatti, dalla trama ne sono rimasto incuriosito e ho deciso di leggerlo, ma non pensavo che mi avrebbe appassionato così tanto e che lo avrei trovato davvero interessante.

La copertina è, secondo me, assolutamente splendida, semplice, significativa e con dei bei colori.

“Fino alla fine” mi è piaciuto moltissimo e mi ha conquistato pagina, dopo pagina. La storia non è tra le più allegre, infatti si racconta di una famiglia allargata in cui Anne, la mamma della protagonista (Sigrid), scopre di avere una terribile malattia. Prima della notizia le due donne non vanno molto d’accordo, quindi poi si seguirà tutto l’evolversi della situazione, oltre al rapporto di Sigrid con la figlia Mia e i due mariti: l’ex e quello attuale.

Un romanzo assolutamente intenso, profondo e ricco di passaggi importanti. La lettura scivola bene e si insinua nel nostro cuore con grande potenza.

La scrittura di Helga Flatand è sicuramente curata e riesce ad arrivare al lettore con tatto e con schiettezza.

Nei capitoli si trovano le due donne che portano avanti la storia, raccontandola secondo la propria versione e con le rispettive sensazioni, emozioni, paure, ansie ed ovviamente dolore.

Indubbiamente la penna della scrittrice riesce a commuoverci e a rattristarci, ma anche a regalare, a mio avviso, dei momenti di serenità e di tranquillità.

Questo libro mi è davvero piaciuto tanto, e mi sento di consigliarlo a tutti voi, ovviamente dovete tenere presente, prima di tuffarvi tra le sue pagine, che non vi addentrerete in un romanzo che vi donerà sorrisi.

Helga Flatand ci regala ricche emozioni e ci fa anche riflettere parecchio sulla vita, sulle relazioni tra le persone, in particolare tra chi è legato da rapporti familiari.

Come ho scritto sopra, “Fino alla fine” (e il titolo, in effetti, anticipa già molto), è un romanzo doloroso e grazie alla penna della scrittrice, ci arriva tutta questa sofferenza, ci entra nella pelle, ma, nonostante ciò, siamo desiderosi di proseguire, come se volessimo stare accanto a questa famiglia, a dare loro conforto, prima di tutto ad Anne e a Siagrid.

Dato il tema non allegro e abbastanza forte, la lettura non è indicata a chi è eccessivamente sensibile e a coloro che purtroppo sono già passati da un triste evento del genere, ma a tutti gli altri dico solo: leggetelo!!!

Helga Flatand è stata davvero brava a mettere nero su bianco una vicenda così, senza schiacciare sul tasto della sofferenza per conquistare i lettori, ma semplicemente raccontando la vicenda in modo sincero e pulito.

Concludo proponendovi l’incipit:

“Le trancio il collo con un colpo d’accetta. Lascio cadere la testa in uno dei due secchi e il corpo nell’altro, sento gli artigli grattare la plastica, poi cala il silenzio. Entro nel fienile a prendere la prossima, la tengo stretta al petto mentre cammino, sento fremiti e pulsazioni sotto le penne, le dico qualcosa sottovoce, poi la capovolgo, tenendola per le zampe finché non si calma. La poso in tutta fretta sul ceppo, le tendo il collo, le do un colpo secco alla testa con il dorso dell’accetta, con un unico movimento ruoto il manico nel palmo e con il taglio della lama la decapito.

Mi sono dimenticata di chiudere la porta del fienile una delle galline è uscita e si è piazzata lì davanti a guardarmi. Sembra sconvolta, forse confusa, come se non riuscisse a credere a ciò a cui ha appena assistito, e io, mossa a pietà, mi domando se sia il caso di riportarla dalle altre e lasciarla per ultima, oppure se, così facendo, resterebbe attanagliata dalla paura più a lungo del necessario. Gustav mi canzonerebbe dicendo che attribuisco loro emo zioni che non hanno, ossia le mie…”

Trama

Sigrid, dottoressa quarantenne, vive a Oslo con i figli e il secondo marito, insieme al quale ha abbandonato il paesino di campagna dove è cresciuta, lasciandosi alle spalle un carico di ricordi difficile da sostenere. La nuova serenità che ha conquistato è però solo apparente. Sigrid è infatti segretamente gelosa del rapporto che la figlia maggiore sta instaurando con il padre, il suo primo marito ricomparso da poco e forse mai dimenticato. E poi c’è la madre, Anne, ormai quasi settantenne, fiera e indipendente.

Il rapporto con lei è teso, lo è sempre stato: Sigrid sta ancora aspettando che l’anziana donna faccia ammenda per aver trascurato lei e suo fratello fin dalla tenera età, dedicando tutte le sue attenzioni al marito invalido. Sono trascorsi decenni, ma il tempo non ha lenito il dolore, le due donne sono entrambe troppo prese da se stesse e una riconciliazione vera e propria non c’è mai stata. Quando ad Anne viene diagnosticata una malattia terminale, Sigrid deve riconsiderare ogni cosa.

La vita della madre sta precipitando verso una fine inaspettata e prematura, e la delicatezza del momento fa sì che tutti i problemi, mai risolti, soltanto taciuti, tutti i silenzi forzati e le recriminazioni tornino a farsi sentire prepotentemente. Con intuito tagliente, profonda empatia e una precisione millimetrica nel cogliere le dinamiche relazionali, Flatland ritrae il dramma e la poesia della vita ordinaria e ci mostra come un singolo cambiamento può far emergere desideri repressi e vecchi segreti in ogni famiglia.

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