Titolo: Due torri e infinite stelle

Autrice: Marianna Brogi

Editore: Augh! Edizioni

Collana: Frecce

Pagine: 210

Prezzo: € 15,00

Uscita: 03 ottobre 2020

Recensione

Ho il piacere di proporvi “Due torri e infinite stelle” il romanzo scritto da Marianna Brogi e pubblicato da “Augh! Edizioni”. Non faccio tanti giri di parole, ma voglio subito affermare che mi è piaciuto tantissimo. Mi ha letteralmente conquistato con la sua storia, anzi le sue storie, perché al suo interno troviamo tanti personaggi, che fanno parte di una famiglia, oltre a Cristina che è esterna, che si alternano nei vari capitoli.

Durante la lettura impariamo a conoscerli caratterialmente e ad apprezzarli, sia nei loro pregi, che nei loro difetti. L’autrice riesce nell’intento di descriverli molto bene e dettagliatamente, rendendoli assai umani, tanto che alla fine è come se li conoscessimo da tempo, inoltre, ci si affeziona alle loro vicende, si ammirano le loro battaglie.

Il romanzo ci propone, infatti, la famiglia Gamberini formata dai genitori Paolo e Anna Laura, dai due figli molto diversi tra di loro, Elena e Marco, e dal loro cane Happy, la cui presenza è assai significativa in tutta la vicenda. Infine, come ho anticipato, c’è Cristina che, pur essendo esterna, ricopre un ruolo molto importante e di grande impatto narrativo.

Tutti combattono le proprie battaglie, affrontano i propri problemi e gli avvenimenti quotidiani, ma c’è chi lo fa con maggior forza ed enfasi e chi, invece, si lascia trascinare dagli eventi. Ho apprezzato tutti loro perché ognuno ha un suo mondo dentro, ha una sua personalità ben precisa e definita e mi sono, quindi, piaciuti parecchio.

Il romanzo è anche una dimostrazione di rivincita, di voglia di vivere come meglio si crede e si desidera, decisioni da prendere per essere se stessi e provare ad essere, se non felici, ma almeno sereni. Ho divorato l’intera storia di “Due torri e infinite stelle” perché è avvincente, appassionante, ricca di temi anche molto importanti e piena di vita in tutti i suoi lati.

La scrittura di Marianna Brogi è assai scorrevole, la sua penna incide le pagine con tatto e delicatezza, fino ad arrivare nei nostri cuori. Mi è piaciuto il suo modo di affrontare i vari argomenti e per come ha dato vita a tutti i personaggi. Inoltre, è stato interessante e costruttivo vedere come essi cambiano nel corso dei capitoli ed assistere alle diverse decisioni che prendono durante l’andamento della vicenda.

Gli eventi si susseguono con un buon ritmo e tutto è veramente appassionante. C’è chi è più forte e coraggioso, chi è più sensibile e pauroso, chi è più arrogante e abituato a decidere, per poi fermarsi a rivedere alcuni concetti importanti della sua vita attuale, chi deve prendere delle decisioni significative per sé, ma non trova mai il momento adatto. Tutto prosegue per tappe, c’è un evolversi della storia che intriga e coinvolge pure noi lettori tenendoci col fiato sospeso ed incollati alle pagine.

L’autrice riesce a creare quella giusta dose di mistero per poi cercare di far combaciare tutto come in un puzzle, ma qui si tratta della vita e non di un gioco. Marianna Brogi ha scritto, a mio parere, un romanzo davvero bello, intenso che merita molto, quindi ve lo consiglio caldamente. Chi ama leggere i romanzi di saghe familiari, ovviamente, non deve perderselo. Inoltre, il cane Happy vi conquisterà, vi scalderà il cuore e lo amerete parecchio.

Concludo con l’incipit:

“Cristina si ferma davanti all’entrata della banca, tra la folla del mattino inoltrato sotto le due torri di Bologna. Esita. Il suo mento ruota di novanta gradi verso il basso e i suoi occhi s’incollano ai piedi: ha indossato scarpe rasoterra a punta nere, con delle sottili stringhe di pelle che s’incrociano e lasciano intravedere le piccole increspature del punto d’incontro tra un dito e l’altro. Come si chiamano? , si chiede Cristina. C’è un nome per tutto ma non per quelle piccole pieghe. È nervosa. Si allaccia per la quinta volta il soprabito in vita.

Nonostante la giornata calda, si assicura che il bavero stia alto e rigido intorno al collo sottile perché non si vedano i tatuaggi. Cristina detesta nasconderli, ma oggi non ha altra scelta. Questo incontro in banca è importante, per quanto la disturbi, e lei teme che i suoi tatuaggi la rendano inaffidabile agli occhi del direttore.

È uno di quei pregiudizi odiosi che Cris sa di dover combattere per prima, per il suo lavoro e per la sua condizione, ma qui si parla di denaro e tutto è messo a tacere. Cristina detesta la burocrazia e, in generale, detesta chiedere soldi. Detesta le banche. Detesta un sacco. di cose. Tuttavia, ci sono momenti in cui è necessario mettere da parte determinate antipatie, anzi, diventa utile far finta di essere qualcun altro…”

Trama

Bologna è contraddistinta dalle due torri: un tratto ancestrale che denota una solidità proiettata verso il cielo. Una stabilità che, per i protagonisti di questo romanzo, appare come una chimera ben lontana dalle stelle. Cristina, tatuatrice in cerca di fondi per avviare una nuova bottega, si rivolge alla banca in cui suo padre era stato umiliato dal direttore, il dottor Gamberini. Ad accoglierla è Elena, figlia del direttore; l’incontro con Cris innesca una nuova consapevolezza in lei, ingabbiata in un matrimonio felice solo di facciata.

E nel firmamento dei Gamberini non è l’unico astro offuscato dalle aspettative disattese: Anna Laura, moglie di Paolo, è costretta a mettere in discussione la propria capacità di tenere unita la famiglia quando Marco, l’altro figlio, è alle prese con una separazione. Il capofamiglia, dal canto suo, si ritrova a dover affrontare un colpo più duro della corazza che indossa. A fare da insolito collante, una cagnolina – Happy – che sembra volersi far carico delle amarezze di tutti.