Titolo: Dosolina
Sottotitolo: L’Angelo dei bambini
Autrice: Mara Di Noia
Editore: Edizioni Spartaco
Collana: Dissensi
Pagine: 200
Prezzo: € 15,00
Uscita: 8 marzo 2024
Recensione
Mara Di Noia è l’autrice del libro “Dosolina” che ha come sottotitolo “L’Angelo dei bambini” (sì proprio con la A maiuscola).
La scrittrice, nata a Milano, è una terapista alimentare e medico veterinario, inoltre è appassionata di storia e leggende del suo quartiere. Tutto ciò sono informazioni, a mio avviso, importanti perché la storia è ambientata proprio nella mia città milanese; infatti, ho ritrovato, tra le pagine, diverse zone a me note che, indubbiamente, mi hanno reso la lettura più piacevole.
La storia non è particolarmente allegra, ma è pur sempre un libro che merita di essere letto anche perché la protagonista, Dosolina, è molto ben caratterizzata e l’autrice è stata brava con le descrizioni dettagliate dell’epoca, delle varie zone e delle vicende narrate. Tutto ciò, permette al lettore di seguire la storia con attenzione, grazie alle ricche informazioni.
Durante la lettura il ritmo varia, ci sono momenti in cui è parecchio accelerato, altri in cui è più tranquillo per merito di notizie che Mara Di Noia si premura di dare ai suoi lettori. Inoltre, ciò che attira l’attenzione sono pure i vari colpi di scena che si trovano all’interno del romanzo e che movimentano la lettura.
È interessante anche tenere d’occhio i vari protagonisti, prima tra tutti proprio Dosolina, la sua quotidianità e i suoi cambiamenti nel corso dei capitoli. Non avrà vita facile, specialmente a causa del marito, ma avrà chi l’aiuterà. Non voglio, però anticiparvi di più per non guastarvi la lettura di un romanzo che merita di essere letto specialmente da parte di chi ama la storia e le vicende ambientate in quel periodo (1943), oltre da chi vive a Milano, o ci ha vissuto o la conosce e l’apprezza come città.
Durante la lettura ci sono davvero tanti nomi e, secondo me, è un po’ un punto a sfavore, perché ho faticato a seguirli tutti, ma con una matita e un foglio si possono prendere nota, o sottolinearli come ho fatto io, e rendere la lettura più facile, ma se ci fosse stato un elenco all’inizio, sarebbe stato il massimo.
Per il resto, ovviamente, l’ambientazione e gli eventi, come ho affermato, non sono tra i più allegri, anzi, c’è un’atmosfera triste e cupa, ma ogni tanto ecco arrivare qualche attimo felice e di serenità.
Nel corso della lettura si scopre il motivo del sottotitolo e tutto diventa ancora più chiaro. Il romanzo mi è piaciuto, l’ho letto con interesse e ho trovato pure diversi passaggi importanti che ho ritenuto giusto sottolineare. L’ultimo passaggio del libro è, a mio avviso, splendido e merita la lettura di tutta la storia.
Qui sotto vi propongo invece la prima pagina:
“L’odore di bruciato si sentiva ovunque.
Fu costretto ad aggirare gli spezzoni incendiari sulla strada. Si mise una sciarpa sulla bocca per non respirare troppa polvere.
Ripa di Porta Ticinese era deserta tra edifici danneggiati e macerie.
Gli sfollati avevano lasciato gran parte dei palazzi.
Poche le case rimaste in piedi.
Sua madre Luisa lo aveva pregato di non uscire, era troppo pericoloso.
Guglielmo aveva appuntamento per la sua parte di merce da consegnare oltre confine.
Recuperare la merce, andare in Svizzera. Non pensava ad altro in quel crepuscolo di coprifuoco.
Erano rimasti loro due a Milano, gli altri della sua numerosa famiglia erano sfollati. Del padre e del fratello nessuna notizia.
Non avevano altri soldi, quella merce era tutto ciò che possedevano…”
Trama
Milano, prima che le luci dell’alba rischiarino un nuovo giorno, ovattata nella nebbia soffice e densa, regala suggestioni inaspettate. Nel quartiere dei Navigli, generazioni di residenti si tramandano una leggenda: certe notti, per le strade deserte, un dolce e persistente profumo di violette penetra la coltre biancastra e s’intravede l’ombra di una donna sfrecciare in sella a una bicicletta.
È Dosolina, meglio conosciuta come l’Angelo dei poupon, l’Angelo dei bambini. Questa è la sua storia.
Nel 1943 la città è sotto l’assedio dei bombardamenti. Guglielmo salva Dosolina dall’aggressione di un soldato tedesco. Da quel momento la giovane donna, iniziata alla prostituzione dal fidanzato, Ci darà una svolta decisiva alla sua esistenza. Dalla campagna di Milano, correrà in bicicletta in una staffetta della salvezza per trasportare oltre confine neonati ebrei, rifondando, a ogni colpo di pedale, il senso della propria vita. A questa vicenda, ricostruita dalla penna suadente, lirica di Mara Di Noia, s’intreccia la storia contemporanea di Alain, medico stabilitosi in Svizzera. Dal vissuto dell’uomo emergerà una verità nascosta, portata alla pienezza del senso grazie alla figura di Dosolina. Un romanzo che mette in dialogo passato e presente, la memoria del prima capace di ricomporre il significato del poi.