Di pancia e di testa

Titolo: Di pancia e di testa

Autrice: Daniela Iurilli

Editore: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Pagine: 158

Prezzo: € 15,00

Uscita: 1 marzo 2021

Recensione

“Di pancia e di testa” è il primo romanzo scritto da Daniela Iurilli ed è pubblicato da “Scatole Parlanti”.

Il titolo è sicuramente particolare, seppure si potrebbe provare ad interpretarlo ed al suo interno alcuni passaggi ci danno alcuni elementi su cui riflettere.

Ciò che ho apprezzato, fin da subito, è la schiettezza e la sincerità con cui Gemma, la protagonista, si racconta senza timori e senza freni. Tutto scorre molto bene e l’autrice è stata in grado di provocare interesse nel lettore e di appassionarlo alla storia della donna.

Il libro, secondo me, è indicato maggiormente ad un pubblico femminile perché, magari, può immedesimarsi di più o comunque capire meglio le varie problematiche di Gemma. A noi uomini, può essere utile per scoprire un lato nuovo e le necessità delle donne.

Ad ogni modo con una scrittura viva, moderna e fresca, Daniela Iurilli ci propone una storia che cresce, di capitolo in capitolo e si arricchisce anche di particolari.

Ci sono momenti più leggeri che si alternano con altri più intensi, profondi e passionali. Gemma viene descritta assai bene e in maniera molto dettagliata, grazie a ciò scopriamo il suo carattere, i suoi pensieri e il suo modo di vedere la vita.

Ci sono momenti più ironici ed altri più seri ed intensi, attimi di maggiore gioia che si alternano con quelli più dolorosi. E così è nella vita di Gemma che, arrivata ad una certa età, si rimette in gioco.

Per tornare al titolo, si ragiona e si agisce, infatti, a volte di pancia, mentre altre volte di testa. Nel romanzo ci sono, per esempio, due pagine che ne parlano ampiamente:

“Pancia e testa l’avevano sballottata tutta la vita come una pallina da flipper tra le sponde opposte della strada, inducendola a un improbabile avanzamento a zig-zag per accontentare ora l’una ora l’altra…

E così la pancia di Gemma aveva sempre guardato con aria di sufficienza al mondo dei senza sangue, delle mezze misure, dei replicanti senza guizzo, dei regolari senza vezzo, dei ragionevoli di comodo e delle banderuole segnavento; mentre la testa la richiamava al rispetto dei ruoli, dei comportamenti socialmente accettabili, delle scelte ponderate, della valutazione delle conseguenze, dell’imprescindibile riconoscimento altrui e all’assoluta necessità di rialzarsi subito, a testa alta e con gli occhi belli asciutti, dopo ogni annunciata caduta…”

“…che poi, a dirla tutta, la pancia di filo da torcere alla testa ne aveva dato mica da ridere ma, alla fine la maggior parte delle volte aveva vinto la testa…”

La vita di Gemma è sempre stata in movimento e piena di varie situazioni anche da risolvere. Arrivata ad una certa età è come se ci fosse un cambiamento, una rinascita, un tentare di riacciuffare la propria vita e provare a darle una svolta positiva e più soddisfacente, ma specialmente pensare maggiormente e giustamente a se stessa. Esce così una nuova Gemma che magari è eccessiva, ma allo stesso tempo più vera, più felice e dobbiamo ammettere che è proprio ciò che conta: sentirsi soddisfatti, sereni e appunto felici.

“Di pancia e di testa” è un romanzo che consiglio a tutte le donne, perché magari alcune si ritroveranno nella storia di Gemma, o comunque la apprezzeranno. Inoltre perché è un libro scorrevole, passionale, costruttivo e che riesce a infondere una certa dose di energia. “Di pancia e di testa” è anche una lettura che, a suo modo, infonde ottimismo e carica, voglia di vivere e di rifarsi da certe delusioni.

Trama

Gemma trascorre la vita sballottata tra una madre caparbia, silenziosa e razionale e un padre imperativo, impulsivo e passionale. La sua storia si snoda così, accontentando ora un istinto coraggioso e anticonformista, ora una testa disciplinata e rigorosa. Quando poi, compiuto il grosso del cammino, si ritrova da sola, con due figli adolescenti, un bel po’ di ferite e più nessuno a limitare il suo mondo emotivo, in lei affiora un sentire più indomito, autentico e ancora dannatamente vivo.

Tra nuove consapevolezze e un pizzico di ironia si alternano lavoro, figli e amori in una storia di eros, thanatos e spiritualità dove affidarsi al destino, incentivandolo anche un po’, è la chiave per danzare con la vita.

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