Titolo: Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri
Autore: Daniele Germani
Editore: Edizioni Spartaco
Collana: Dissensi
Pagine: 188
Prezzo: € 12,00
Uscita: 25 luglio 2019
Recensione
Un libro che affronta una tematica molto delicata e particolare: la pazzia. L’autore, Daniele Germani riesce a raccontarla nel miglior modo possibile, ossia con grande umanità, mistero ed insinuando in noi alcune domande, tra cui la principale: “i veri pazzi chi sono?”
All’interno del romanzo si fa la conoscenza di tre personaggi: un uomo, una donna e un Pazzo.
Tutti e tre hanno le proprie vite, il proprio vissuto ricco di tormenti, dubbi, angosce e specialmente rimorsi. Hanno compiuto determinate scelte che hanno causato loro di trovarsi a vivere, ora, la vita che non desideravano e che li annienta.
“Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” è forte, a volte crudo e diretto, ma mai eccessivo o esagerato. Tutto è ben equilibrato, le parole sono dosate, a volte poetiche, infatti la penna di Daniele Germani ha un non so che di melodico, di soave. Mi sono ritrovato spesso a leggere dei passaggi a voce alta, dato che si prestavano molto a ciò (tra cui la pagina 30: è fantastica, superlativa), grazie alla loro delicatezza ed intensità.
L’autore ha una scrittura che conquista, che trasporta ed incanta. I passaggi che meriterebbero di essere tenuti a mente e sui quali riflettere sono davvero tanti. Forse è proprio questo uno degli intenti del libro e di Daniele Germani: farci riflettere, ma oltre sulla storia e sui personaggi, anche dentro di noi. Ho avuto spesso la sensazione che volesse come farci compiere un viaggio in noi stessi tramite i tre protagonisti, dopo aver provato a capire le loro posizioni.
Si percepisce chiaramente la sofferenza dei personaggi presenti, il loro dolore, la loro insoddisfazione e la loro voglia di rivalsa, sono come alienati, ognuno a proprio modo e svuotati dentro. A volte ho anche pensato che non possedessero neppure le forze per reagire ed avessero ormai perso le speranze, ancorati spesso al loro passato, ai loro sogni infranti.
Ho trovato interessante anche come i “20 anni” si ripetessero spesso durante i capitoli.
Durante la lettura ci si accorge dell’importanza fondamentale della mente umana e di come, a volte, possa essere complicata e contorta. Di come non sempre vada per la stessa strada del cuore, ma percorra un tratto differente.
Ogni tanto il libro è talmente profondo ed intenso che richiede di fermarsi un attimo per riflettere, per analizzare meglio la situazione, il passaggio letto. È come se ci invitasse a metterci in gioco rispondendo a delle domande e provando a far luce in noi stessi.
Analizzare, studiare, osservare i tre personaggi da fuori è, a volte, più complicato e difficile di come possa sembrare. Infatti mi sono posto, spesso, varie domande su di loro, oltre a chiedermi come mi sarei comportato in quelle situazioni. Un libro da leggere con calma, molto profondo, a tratti complesso che mette in gioco tanti lati dell’essere umano.
Ne consiglio la lettura a chi ama la scrittura raffinata, intensa e che non abbia timore circa l’argomento che tratta.
“Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” attraverso tre personaggi ci fa scoprire la pazzia, la scardina e ci insinua dubbi di vario genere. Leggerlo, però, ne vale la pena.
“…Per concludere, mi hanno detto che sono Pazzo, me l’hanno fatto capire in tutte le maniere possibili, certificandomelo, urlandomelo, picchiandomi e immergendomi la testa sott’acqua e, sapete cosa? Io parlo solo sottovoce e sono Pazzo, sì, lo sono. Ma mi ci avete fatto diventare voi.
Ed era ora di restituirvi la cortesia.”
Trama
Una donna, un uomo, un pazzo. Lei ha un rimpianto, aver lasciato il pianoforte e la musica per dedicarsi al marito e ai figli. Lui è ossessionato da una nota stonata, che gli risuona nella testa e non gli dà pace. Il folle sta preparando una bomba, per annientare il padre che non l’ha mai accettato.
Siamo all’inizio degli anni Ottanta, la chiusura dei manicomi imposta dalla legge Basaglia del 1978 è l’occasione per esplorare il territorio complesso e accidentato del senno umano.
In un romanzo ardito nella struttura, i riflettori sono puntati sulla parola «guarigione», che implica il sacrificio di mondi immaginari costruiti come antidoto all’isolamento, all’emarginazione. L’impossibilità di un legame autentico con gli altri lacera i personaggi della storia. E così la vicenda letteraria di una malattia «mentale» esplode nel racconto intimo della malattia «relazionale».
Perché a volte i muri più difficili da penetrare, i più alti e i più spessi, sono quelli eretti da chi ci sta intorno. Ma i veri pazzi chi sono?
Comments
Corrado Occhipinti Confalonieri
Grazie per questa bella recensione.
Gabrio
to Corrado Occhipinti Confalonieri
Grazie mille !
anna paola maga
Penso sia un libro molto interessante