Titolo: Chiodi
Autore: Antonio Schiena
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Pagine: 180
Prezzo: € 17,00
Uscita: 26 settembre 2023
Recensione
“Chiodi” è il primo romanzo che leggo scritto da Antonio Schiena (famoso per la sua pagina social “antipatiagratuita”) e portato in libreria da “Fazi Editore”.
La trama è assolutamente interessante e coinvolgente, infatti ci invoglia a scoprire la storia all’interno.
Il romanzo vede l’alternarsi dei capitoli, come un passarsi la palla, tra un bambino e un custode. Inizia con una leggenda che trasmette qualche brivido: “la leggenda dell’Avvinto” e che sarà al centro del libro. Tutto è avvolto da molto mistero e ciò ha alimentato parecchio la mia curiosità, infatti, alla fine di un capitolo, non ci si ferma, ma ci si tuffa immediatamente nel successivo.
Devo ammettere che durante la lettura delle prime pagine ho cercato di capire e di ambientarmi, ma man mano che proseguivo era come se venissi risucchiato dalla storia, inoltre la mia voglia di lettura aumentava sempre di più fino ad amare il romanzo trovandolo parecchio avvincente.
La scrittura particolare mi ha sorpreso piacevolmente per la sua cura e precisione; infatti, tutto è costruito nel modo migliore, tanto da catturare sempre di più la mia attenzione. Inoltre, più si procede, più si capisce come è strutturato “Chiodi” e maggiore è il gradimento del lettore.
I personaggi sono variegati, l’atmosfera, a volte cupa e lugubre, aggiunge un po’ di piacevole adrenalina che adoro. Oltre a tutto ciò ci sono i colpi di scena, di cui uno che mi ha sorpreso con il famoso effetto “wow”.
Il libro affronta, a mio avviso, anche tematiche importanti come il bullismo che è costretto a subire il protagonista Marco Torre, questo ragazzino mi ha trasmesso molta tenerezza per tutto ciò che ha dovuto subire nelle varie situazioni, non solo a scuola. Si racconta molto anche dell’adolescenza, un tema importante e significativo. Inoltre, si parla di sofferenza, di solitudine, di derisione, tutto ciò in modo limpido e con tatto.
Antonio Schiena mi ha conquistato con la sua penna e ho apprezzato parecchio la storia di “Chiodi” confermando le mie alte aspettative.
Per quanto riguarda i personaggi, quello della mamma di Marco, non mi è piaciuto per nulla a causa del suo carattere, del suo modo di agire e delle sue decisioni, ma penso che fosse proprio questo l’intento dell’autore, provocare un certo rifiuto nei suoi confronti. Anche il personaggio di Leo, uno degli amici di Marco, se inizialmente l’ho apprezzato, poi mi ha irritato per il suo comportamento, ma non vi voglio anticipare le motivazioni.
L’amicizia è un altro argomento che occupa un ruolo importante, ma in una visione diversa dal solito e, anche in questo caso, c’è tanto da riflettere. Il povero Marco è un ragazzino che trasmette tutte le sue sensazioni, a volte di sofferenza e di tristezza, ma dimostra anche di avere un carattere che gli permette di non cadere nel baratro, nonostante le offese ricevute e sicuramente è uno dei punti forti della storia.
“Chiodi” è un libro che sorprende, che cattura l’attenzione del lettore e con le sue atmosfere regala anche brividi. Promuovo questo nuovo romanzo di Antonio Schiena, firmato “Fazi editore” e ve lo consiglio. Per scoprire il motivo di Pinocchio in copertina dovete procurarvi il libro e leggerlo!!!
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“C’era una volta un giovane che voleva vivere per sempre e per raggiungere il suo obiettivo aveva deciso di ingannare la Morte. Il giovane, che si riteneva assai intelligente e scaltro, aveva studiato un piano a suo dire infallibile: innanzitutto, dichiarò di volersi uccidere. Lo ripeté con convinzione affinché tutti in paese potessero udirlo, nella speranza che la voce giungesse alla Morte stessa. La notte dell’annunciato suicidio si recò quindi al cimitero e, tra le lapidi, scorse un mucchio di ossa in cui riconobbe la Morte, che lo stava aspettando.
“Come ti sei ridotta così?” chiese il giovane, ma il cranio non si mosse.
Trama
Marco frequenta le medie e non ha mai conosciuto suo padre. È un ragazzino chiuso e molto solo che si sente brutto e incapace di fare qualsiasi cosa: anche per questo, forse, i suoi compagni lo deridono. Giorno dopo giorno, Marco cova dentro di sé una rabbia crescente che sfoga prendendosela con un Pinocchio di legno lasciatogli dal padre e scontrandosi spesso con sua madre, da cui si sente incompreso.
Quando in classe lo sfidano a entrare di notte nel cimitero del paese per il tradizionale rito di passaggio che spetta a tutti i ragazzini del luogo, Marco non esita ad accettare la provocazione pur di dimostrare che anche lui appartiene al gruppo. Anche il burbero custode del cimitero conduce una vita isolata: è un uomo di mezza età, misterioso, che vive con la sola compagnia del suo cane meditando in continuazione su un errore del passato che lo tormenta da anni.
Quando il macabro gioco ideato dai ragazzi non va come previsto, la vita di Marco e quella del custode si scontreranno fatalmente, finché i segreti più oscuri di ognuno non verranno alla luce in un crescendo spaventoso che porterà a un finale dai risvolti inaspettati.