Titolo: Che fine ha fatto Sandra Poggi?

Autore: Davide Pappalardo

Editore: Pendragon

Collana: gLam

Pagine: 207

Prezzo: € 15,00

Uscita: 23 aprile 2019

Recensione

“Che fine ha fatto Sandra Poggi?” è il secondo libro, anche in questo caso un noir, che leggo di Davide Pappalardo e quindi ero particolarmente curioso di scoprire eventuali cambiamenti nel suo stile narrativo e stilistico.

Il titolo stuzzica la voglia di leggerlo perché sembra quasi una sfida che viene lanciata al lettore e che io ho accolto con piacere.

Mi ha fatto piacere iniziare la lettura e trovare subito cenni di diverse zone di Milano, mi hanno fatto immedesimare e hanno catturato facilmente la mi attenzione.

Durante la lettura si incontrano dei piccoli richiami al libro precedente “Buonasera (signorina)”, infatti, oltre al protagonista Libero Russo col suo particolare modo di agire e di indagare, viene citato ancora il cantante Buscaglione:

“Fischiettai una canzone di Fred Buscaglione, per non perdere l’abitudine…”

Inoltre ho apprezzato che ci sia stato un cenno a “Il profeta” di Gibran (oltre ad altri) citando una frase molto interessante:

“Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino scintillando al sole”

 La scrittura dell’autore è ironica e scorrevole tanto da rendere la lettura sicuramente gradevole.

La particolarità è indubbiamente l’uso di alcuni termini che regalano un tocco caratteristico e personale, come se fosse un suo marchio di fabbrica. Un esempio: “scampanellai” e “scoppole”, ma vi assicuro che ce ne sono molti altri e trovo sia interessante trovarli all’interno del libro perché ci permettono di “ripassare” e di riprendere dalla memoria, alcune parole che non usiamo più con frequenza,  quindi è un modo per arricchire il nostro vocabolario.

Il ritmo è molto vario, spesso movimentato, tanto da catturarci maggiormente. Rispetto al suo lavoro precedente ho trovato un’atmosfera meno cupa e l’assenza della malinconia, inoltre mi ha dato una sensazione che l’autore fosse più sicuro nello scrivere e si sia anche divertito a raccontarci questa storia.

 “Che fine ha fatto Sandra Poggi?” è un giallo/noir che si legge facilmente, grazie anche ai protagonisti che ho trovato interessanti e ben descritti, oltre alla corsa, come se fosse una caccia al tesoro, per rintracciare Sandra Poggi.

Ci sono passaggi che fanno sorridere, altri invece che creano un po’ di tensione, inoltre viene stuzzicata molto la nostra curiosità e ciò permette a noi lettori di restare incollati alle pagine. Per i miei gusti avrei gradito provocasse maggiore adrenalina.

Posso affermare che Davide Pappalardo è tornato con un nuovo e piacevole libro che sicuramente sarà gradito a tutti gli appassionati del genere a cui consiglio caldamente la lettura !!!

 Trama

Milano, dicembre 1973. Libero Russo, scalcagnato investigatore, viene contattato da uno sconosciuto nella sua bicocca al quartiere Isola, dove vive in compagnia di un gatto e delle canzoni di Fred Buscaglione. Deve rintracciare Sandra Poggi, una ragazza della Milano bene di cui si sono perse le tracce.

Un caso all’apparenza semplice, visto che la giovane è in contrasto con la famiglia. Libero, alle prese con i propri tormenti interiori e con la nostalgia per la sua terra, la Sicilia, intuisce che potrebbe non trattarsi semplicemente di una fuga da casa.

In un vorticoso giro di giostra tra Milano, Venezia e Bologna, l’investigatore entra in contatto con neofascisti, strizzacervelli, prostitute, doppiogiochisti, movimentisti, poliziotti corrotti, per cercare di arrivare a Sandra, che sembra volatilizzarsi ogni volta che l’afferra, in un gioco di specchi in cui non si sa più chi è l’inseguito e chi l’inseguitore…