Titolo: Borgo Sud
Autore: Donatella Di Pietrantonio
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Pagine: 163
Prezzo: € 18,00
Uscita: 3 novembre 2020
Recensione
“Borgo Sud” è il primo romanzo che leggo di Donatella Di Pietrantonio, infatti non ho ancora avuto occasione di dedicarmi a “L’ Arminuta”, seppure sia, da tempo, in attesa nella mia libreria. In teoria andrebbe letto prima quest’ultimo e successivamente il nuovo romanzo, per assaporare meglio entrambe le vicende. Infatti le protagoniste sono sempre Adriana (l’ Arminuta ) e sua sorella.
Tornando a me, ho potuto conoscere la scrittura di questa autrice proprio con “Borgo Sud” e mi è parsa molto profonda ed intensa. Sicuramente è un libro di particolare lettura, seppure, a tratti, almeno secondo me, risulta triste e forte. Inoltre, tra i vari capitoli, si salta parecchio tra gli argomenti , oltre a livello di tempo. Ciò, a volte, gioca a favore del ritmo, ma capita anche che renda leggermente difficile seguire la storia.
Ci si fa, comunque, incantare dalle vicende e si resta attenti allo svolgere dei vari accadimenti chiedendosi spesso che cosa accadrà ai vari personaggi e le motivazioni.
Devo ammettere che, rispetto ad Adriana, la protagonista, mi è piaciuta di più ed ho apprezzato maggiormente sua sorella.
Il romanzo è sicuramente pieno di passaggi emozionanti e da ricordare, che riescono a colpire e catturare sia il cuore, che l’attenzione del lettore. Un paio, invece, mi sono piaciuti un po’ di meno.
Al centro della vicenda troviamo il rapporto tra le due sorelle, che è assolutamente interessante, infatti esse sono molto diverse tra di loro e non hanno un legame propriamente idilliaco. Inoltre si percepiscono sia la loro sofferenza che le diverse tensioni, tanto da arrivare a trasmettere, al lettore, un senso quasi di rabbia.
Ho sentito affermare che “L’Arminuta” è, come romanzo, molto più intenso, ma ammettiamolo che difficilmente un sequel riesce a superare, o anche soltanto a restare al livello, di un libro che lo ha preceduto e che ha avuto un enorme successo.
“Borgo Sud” ci regala altre emozioni, magari non come il precedente, ma è pur sempre una storia che va letta per sapere qualcosa di più delle protagoniste, per vederle cresciute e seguire ulteriori loro avvenimenti.
I colpi di scena sono presenti anche in quest’ultimo libro, quindi, secondo me, non è una storia piatta, ma anzi, a tratti, è pure avvincente ed appassionante. Dal mio punto di vista, perciò, è sempre molto interessante leggere un sequel, ma avvicinandosi ad esso senza alte aspettative, ma semplicemente con curiosità e desiderio di aggiungere qualcosa in più alla storia raccontata ne L’Arminuta”.
Durante la lettura di “Borgo Sud”, inoltre, sono stato invaso anche da un senso di malinconia, che mi ha avvolto nel corso dei vari capitoli. Tra alti e bassi è stata una lettura che merita, comunque, di essere fatta perché, a suo modo, è piena di vita, seppur dolorosa.
Concludo con un passaggio:
“Non immaginavo la rivoluzione che stava per cominciare, se l’avessi prevista li avrei forse lasciati fuori. Adriana si credeva un angelo con la spada, ma era un angelo sbiadito e feriva anche per sbaglio. Se non fosse arrivata, chissà, tutto il resto non sarebbe accaduto. Il nostro ultimo incontro si era risolto in lite, dopo qualche settimana l’avevo cercata senza trovarla. Ero in attesa di una sua mossa…”
Trama
È il momento più buio della notte, quello che precede l’alba, quando Adriana tempesta alla porta con un neonato tra le braccia. Non si vedevano da un po’, e sua sorella nemmeno sapeva che lei aspettasse un figlio. Ma da chi sta scappando? È davvero in pericolo?
Adriana porta sempre uno scompiglio vitale, impudente, ma soprattutto una spinta risoluta a guardare in faccia la verità. Anche quella più scomoda, o troppo amara. Così tutt’a un tratto le stanze si riempiono di voci, di dubbi, di domande.
Entrando nell’appartamento della sorella e di suo marito, Adriana, arruffata e in fuga, apparente portatrice di disordine, indicherà la crepa su cui poggia quel matrimonio: le assenze di Piero, la sua tenerezza, la sua eleganza distaccata, assumono piano piano una valenza tutta diversa.
Anni dopo, una telefonata improvvisa costringe la narratrice di questa storia a partire di corsa dalla città francese in cui ha deciso di vivere. Inizia una notte interminabile di viaggio – in cui mettere insieme i ricordi -, che la riporterà a Pescara, e precisamente a Borgo Sud, la zona marinara della città. È lí, in quel microcosmo così impenetrabile eppure così accogliente, con le sue leggi indiscutibili e la sua gente ospitale e rude, che potrà scoprire cos’è realmente successo, e forse fare pace col passato.