Titolo: Ariston. La scatola magica di Sanremo
Autore: Walter Vacchino con Luca Ammirati
Editore: Salani
Pagine: 304
Prezzo: 18 euro
Data di pubblicazione: 16 gennaio 2023
Recensione a cura di “Un libro in soffitta”
Quanto fascino, quante emozioni, quanta storia in questo volume che considero preziosissimo!
Un bouquet variopinto di pagine intrise di storia familiare e melodie canore. Un profumo inebriante che promana da ogni pagina letta.
Il volume prende in esame, nella prima parte, la storia della costruzione del Teatro Ariston su iniziativa di Aristide Vacchino, papà di Walter, attualmente proprietario del teatro insieme alla sorella Carla.
Carisma, tenacia, sacrificio e abnegazione caratterizzano la personalità di Aristide. Un uomo che, forte della tradizione familiare nel settore della gestione dei cinema e teatri cittadini, ha in mente un progetto faraonico e al contempo innovativo: offrire alla città di Sanremo un teatro che sia, contemporaneamente, una grande multisala in grado di ospitare gli eventi più eterogenei.
Siamo negli anni Cinquanta. La caparbietà di Aristide ha la meglio su ostacoli burocratici di ogni tipo e invidie, più o meno velate. Così il 31 maggio 1963 viene inaugurato il teatro Ariston con una serata di gala che lascerà sbigottiti per il fascino tutti gli astanti.
Nel 1977, poi, quel connubio tra Ariston e Festival di Sanremo che costituisce una sorta di marchio di fabbrica e determina la nascita di un mito di respiro internazionale.
E poi le innumerevoli edizioni del Festival di Sanremo ove Walter sovrintende e osserva, esamina ogni piccolo dettaglio, agisce in prima persona, mette a punto ogni particolare tra capricci delle star internazionali e inaspettati fuori programma degli artisti in gara. Sempre pronto a trovare una soluzione a tutto in pochi minuti perché the show must go on.
Tra pagine commoventi di sacrifici personali, tra serate di gala e canzoni che hanno fatto la storia, tra l’azzurro del mare e le sfavillanti luci dell’Ariston si dipana una storia vera là dove “il sole esalta il colore verde degli ulivi e delle palme, il giallo delle mimose, il blu violetto della jacaranda”
Come sottolinea Luca Ammirati “perché Sanremo è Sanremo e l’Ariston è l’Ariston”.