Titolo: Annusando il cemento
Autore: Elisa Sovarino
Editore: Scatole Parlanti
Collana: Forme
Pagine: 63
Prezzo: € 9,90
Uscita: 3 luglio 2019
Illustrazioni: Andrea Muggiano
Recensione
Questo libretto è tanto breve quanto intenso e significativo. Inoltre lo reputo utile e costruttivo. La sua lettura viene indicata per bambini, ma non ne sarei del tutto così sicuro seppure, comunque, a loro può essere utile per cominciare a capire il mondo, in particolare le pericolosità che a volte si incontrano.
“Annusando il cemento” potrebbe essere una interessante lettura da fare insieme genitori e figli, un modo per unire, per riflettere e parlare ampiamente dell’argomento trattato. Infatti al centro c’è la mafia e ciò che ruota intorno.
Il romanzo scorre bene e la scrittura è, secondo me, particolare, incisiva, a volte asciutta e diretta, limpida. Inizialmente è come se lo avessi “annusato”, specialmente nella prima parte. In seguito l’ho letto molto lentamente, a volte ritornando indietro nelle frasi per apprendere meglio ciò che l’autrice ci racconta, perché in alcuni punti occorre metterci attenzione per leggere, anche tra le righe, il significato dei passaggi.
La seconda parte l’ho trovata forte, più potente, più intensa della prima. Affermo tutto ciò perché, secondo me, è come ricevere da Elisa Sovarino un invito a riflettere sul suo racconto e non a leggere passivamente la storia. Proprio per questo motivo, sarei propenso che questo grazioso libretto venisse letto dai ragazzini insieme agli adulti.
L’autrice ambienta la storia nel mondo degli animali e ciò permette ai bambini di avvicinarsi più facilmente all’argomento. Ho apprezzato la semplicità e la spontaneità nel raccontare la vicenda, senza modi aggressivi, né brutali. Ha sempre tenuto, giustamente e comunque secondo la mia sensazione, un certo freno per narrare nella maniera migliore senza spaventare, seppure riuscendo a trasmettere un certo messaggio significativo.
Per gli amanti, come me, dei gatti non è piacevole leggere alcune scene in cui questi ricoprono la parte non proprio gentile, anzi tutt’altro, ma senza dubbio, a qualcuno doveva essere affidata. Avrei però preferito che quel ruolo cattivo fosse ricoperto da altri animali.
Molto interessante è la figura del gufo Falcone, che ovviamente ha un ruolo importante ed è un personaggio saggio.
Elisa Sovarino dimostra la sua bravura grazie alla delicatezza che usa nel raccontare una storia di questo genere. Infatti non è mai aggressiva, seppure la storia contenga un significato forte, ma descrive tutto con grande maestria poiché il suo pubblico è principalmente giovane.
Inoltre voglio segnalare le illustrazioni di Andrea Muggiano che sono veramente molto ben realizzate e regalano un certo pregio a tutto il libro. Egli col suo lavoro apre ogni capitolo con una illustrazione che è come se ne riassumesse il contenuto. Bravissimo !!!
“Annusando il cemento” è una lettura che potrei classificare “dolce/amara” e che con la sua potenza riesce, indubbiamente, a conquistare l’attenzione di grandi e piccoli. Detto ciò reputo questo libro adatto a tutti, con l’accortezza di dare vita a una chiacchierata tra gli adulti e i bambini, durante e dopo la lettura. Inoltre vedrei molto bene questo romanzo come lettura nelle scuole elementari.
Come immaginerete sono diversi i passaggi importanti all’interno di queste pagine, qui ve ne riporto uno:
“Ogni cosa appare facile quando ci si trova al di sopra del muso degli altri. E’ facile ottenere ciò che si desidera quando si è grandi e grossi. Ma allora, se le cose sono fatte su misura e il governo è materia di chi, come gli astri, ha naturale sede nella volta celeste – o sta comunque in alto – che ruolo c’è per noi più piccoli, cani o topolini?”
Trama
Annusando quotidianamente il cemento di una città soffocata dal traffico e dai traffici, un giovane cane scopre, con l’aiuto di un “tenebroso strigiforme”, le vere radici di un prepotere dominante e opprimente, ne sperimenta la graffiante pericolosità e si ritrae spaventato in rifugi lontani.
L’esempio del suo più caro amico spazza via lacrime e paure, aprendo i cuori e le narici di un singolare corteo alla speranza.