Titolo: Amara luce a Villa Margot
Autore: Nazzareno Lasagno
Editore: Spunto Edizioni
Collana: Suspense
Pagine: 160
Prezzo: € 12,00
Uscita: gennaio 2018
Recensione
Questo libro mi ha attratto subito grazie all’affascinante titolo e dopo essermi informato anche circa la trama ho confermato la mia forte intenzione di leggerlo. Si tratta di un giallo che mescola abilmente molti ingredienti, tra cui il principale è il mistero. I protagonisti sono l’avvocato Donato, il suo amico Piero che è un architetto e la moglie di quest’ultimo, Irene.
Oltre a loro sono diversi i personaggi che partecipano alla storia e tutti danno, con la loro presenza nel presente o nel passato, un apporto significativo.
La Villa, in cui cinquant’anni prima ci fu un delitto, è anche essa, ovviamente, parte assolutamente importante del giallo. Un luogo che, devo ammettere, mi ha provocato ogni tanto, durante la lettura, un brivido lungo la schiena, ma allo stesso tempo mi sarebbe piaciuto essere al suo interno per visitarla perché, quel velo di mistero e la sua cupa atmosfera, mi affascinavano parecchio.
La storia si snoda tra le varie indagini per capire maggiormente circa il delitto avvenuto e, le diverse descrizioni annesse ai ricordi del passato, aggiungono informazioni e notizie importanti anche a noi lettori per indagare meglio sulle vicissitudini ed avere un quadro più ampio della vicenda.
La scrittura di Nazzareno Lasagno è indubbiamente scorrevole, intrigante ed inoltre sa come tenere desta la nostra attenzione, infatti la storia che ci racconta non annoia mai, ma anzi ci incuriosisce sempre di più. Ad un certo punto, infatti, entra in scena un misterioso diario che regala alla vicenda una atmosfera ancora più interessante ed impenetrabile. Inoltre col procedere della lettura si resta ammaliati da ciò che contiene.
I personaggi sono tutti molto interessanti, forse alcuni meritavano una maggior descrizione, ma questo è perché sono sempre curioso di sapere qualcosa di più di loro.
La narrazione procede tra indizi, fatti storici, ricordi della vita passata e rivelazioni di alcuni personaggi e descrizioni varie, oltre ai sopralluoghi alla ormai mitica “Villa Margot” ed inoltre anche un viaggio in Francia.
Mistero su mistero che ci tiene incollati alle pagine e ci invoglia a saperne di più fino ad arrivare alla conclusione e spiegazione chiara e precisa.
In questo giallo i personaggi sono, secondo me, il punto forte di tutta la vicenda, grazie alle loro personalità e alle loro storie. Inoltre lo vedrei bene come trasposizione cinematografica.
“Amara luce a Villa Margot” lo consiglio assolutamente agli appassionati di gialli, ma credo che potrebbe piacere anche ad un pubblico più ampio dato che è anche altro, grazie alle appassionanti storie dei vari protagonisti e alle vicende narrate.
Qui sotto vi riporto un passaggio:
“La visita alla Villa aveva lasciato in Donato un inspiegabile strascico d’inquietudine, una sensazione fastidiosa e non ben focalizzata. Per un verso era stato attratto e incuriosito dalla particolarità di quell’edificio del tutto anomale nella zona, dall’altro sentiva una sorta di repulsione, un timore simile a quello che provava da bambino di fronte a nuove esperienze…Quell’insolito turbamento lo irritava perché contrastava con la sua natura di persona logica e immune da insensate influenze irrazionali.
Trama
Piero propone all’amico avvocato Donato, che vive a Torino, un affare: l’acquisto di una vecchia villa ubicata a Rivoli che sta ristrutturando, nella quale però cinquant’anni prima si consumò un delitto.
Donato, incuriosito dalla casa e dalla vicenda che sembra non essere molto chiara, decide di indagare per risolvere ogni mistero nascosto tra quelle mura. Le ricerche lo condurranno anche a Parigi e con l’aiuto della sua compagna Irene e di Piero scoprirà le molte verità del caso irrisolto di Villa Margot