Titolo: A metà strada
Autore: Silvio Moretti
Editore: Scatole Parlanti
Collana: Voci
Pagine: 190
Prezzo: € 17,00
Uscita: 5 aprile 2024
Recensione
“A metà strada” è il nuovo romanzo di Silvio Moretti pubblicato da Scatole Parlanti. L’ho semplicemente divorato perché è un libro intenso, profondo e anche commovente. Si riesce immediatamente a farsi coinvolgere dalla storia. Gli argomenti che l’autore tocca sono diversi, infatti racconta di vita e di morte, di amore e di rapporti familiari; inoltre, è fortemente presente il legame tra un padre non più presente e suo figlio che deve proseguire con la sua vita.
C’è anche un po’ di fantastico e soprannaturale che rende la storia molto particolare e intrigante.
La penna di Silvio Moretti riesce anche a far riflettere parecchio e trasmette molte emozioni, scalda il cuore e, a volte, ci si commuove un po’, infatti alcuni passaggi sono struggenti, ma in modo sano e coinvolgente.
Un tema importante è pure il rapporto tra la vita e la morte, in questo caso Andrea, il padre di Giuliano, il protagonista, osserva le azioni del figlio, cerca a volte di aiutarlo invano, ma ogni tanto è come se riuscisse a far sentire la sua presenza. Le parti dedicate ad Andrea sono in corsivo, in questo modo, grazie ad un font diverso, il lettore è più comodo a capire le scene e i passaggi.
Ho trovato il romanzo molto delicato, dolce, appassionante e ricco di amore!!! Quest’ultimo, infatti lo si respira tra le pagine e i genitori, che dal cielo cercano di stare vicino ai propri figli, penso sia uno degli avvenimenti più intensi e felici che possano esserci.
Giuliano, nel corso dei capitoli, si trova a compiere scelte di vario genere, più o meno importanti oltre ad affrontare situazioni difficili, ma Andrea veglia su di lui, come un alito di vento delicato che il figlio percepisce.
C’è, inoltre, un personaggio femminile, che risponde al nome di Eugenia, che risulta molto importante nel corso delle pagine.
Il fatto che ci sia una dimensione che dal va dal reale all’aldilà e viceversa, incuriosisce il lettore e rende tutto parecchio appassionante. Tutto ciò è scritto in modo non didattico, c’è infatti una sorte di leggerezza, per quanto l’argomento comunque sia serio e a tratti doloroso, ma Silvio Moretti riesce a rendere tutto più emozionante e coinvolgente.
Anche il tema esistenziale si fa strada tra le pagine e pone domande, non solo ai protagonisti, coinvolgendoli, ma pure a noi lettori, mettendoci davanti a risposte che nessuno sa di preciso, ma indubbiamente affascinanti e che possono trasmettere un po’ di speranza e di forza per proseguire nella vita quando si perde qualcuno a cui si tiene.
A “Metà strada” è un romanzo che, già dal titolo, stuzzica la curiosità del lettore e la copertina, che trovo splendida e ben realizzata, trasmette tutta quella profondità che poi si trova all’interno delle pagine.
Se vi stuzzicano i vari temi, se siete appassionati del genere di storia narrata, allora non dovete perdervi questo libro. Leggerlo ne vale sinceramente la pena, a me è piaciuto parecchio.
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“Gran parte del tempo i morti la passano a farsi i fatti dei vivi. E qualcuno si mette in testa di poter influire sulle loro vicende, di essere in grado di ispirarne gli alti disegni della vita. Qualche volta accade.
Inoltre in vita si comincia a invecchiare e la memoria tende col tempo a conservare i ricordi migliori, quelli più belli e a dimenticare i fatti, le cose che più ci hanno angustiato. Da morti, invece, si ricorda tutto. Insieme ai ricordi più belli, an- che le cose più tristi che sono accadute e che erano state rimosse e le azioni più deplorevoli che sono state commesse: la nostra coscienza di morti a cui nulla sfugge.
Quando glielo avevano detto, Andrea non voleva crederci. Si era più volte domandato perché ai padri defunti non sia concesso, almeno una volta, di tornare sulla terra per vedere cosa hanno fatto i figli dopo la loro assenza. Forse perché i vivi stessi pensano che non siano presentabili. Forse perché ancora con la cravatta sbagliata che in fretta e furia gli avevano messo quel giorno? O perché per l’odore li scanserebbero…”
Trama
“A metà strada” è la storia di un figlio e di un padre. L’esistenza di Giuliano, il protagonista, viene infatti narrata e osservata da Andrea, suo padre, prematuramente scomparso ma ancora al suo fianco. Le vicissitudini della vita di Giuliano, tra amori, scelte e difficoltà, sono quindi permeate dalla forza di un legame che valica la morte, in un romanzo esistenziale-fantastico che sfuma i confini tra il mondo reale e l’aldilà.