Titolo: L’educazione delle farfalle
Autore: Donato Carrisi
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Pagine: 431
Prezzo: € 23,00
Uscita: 7 novembre 2023
Recensione
Con grande mia gioia, ma non solo, anche quest’anno, in questo periodo, è tornato in libreria Donato Carrisi, infatti, ha pubblicato, sempre con “Longanesi”: “L’educazione delle farfalle”.
La copertina è bianca, si allontana un po’ dalle precedenti e già qui, a mio avviso, si è sorpresi, poi si legge la trama e si intuisce che, questa volta, il grande scrittore ci propone, forse, una storia che si distingue un pochino da quelle a cui siamo stati sempre abituati.
Con molta curiosità mi sono avvicinato a questo suo nuovo romanzo e ho iniziato a leggerlo con interesse. Pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, mi sono reso conto che la sua penna ha davvero deciso di sorprenderci con una storia che si allontana dai suoi soliti thriller.
Qui c’è una dose di mistero, ma specialmente nel lettore sorge la domanda: dove vuole arrivare Donato Carrisi con “L’educazione delle farfalle”? Che vicenda ci vuole proporre questa volta e come mai è così diversa dal solito?
Ovviamente la scrittura è sempre magnifica, scorrevole e precisa, ma forse ogni tanto è meno appassionante e, devo ammettere, che ci sono alcuni momenti in cui il ritmo e la tensione diminuiscono, tutto ciò mi ha spiazzato, oltre ad esserci rimasto un un po’ male. Inoltre, questa volta, il lato psicologico, a cui ci aveva abituati, è molto lieve e di questo, a mio avviso, se ne sente parecchio la mancanza.
Lo scrittore ci stupisce davvero molto. Il libro mi è piaciuto, ma non come i suoi precedenti. Al suo interno, infatti, ho trovato qualcosa di strano che mi ha fatto storcere il naso e non mi ha convinto del tutto, ma, nonostante ciò, l’ho letto con piacere e mi ha intrattenuto tenendomi incollato fino alla fine perché volevo capire e vedere come si sarebbe concluso e farmi un’idea personale.
“Quando scoprirai la verità, sarà troppo tardi per fuggire da questa storia”
Serena, la protagonista, non mi ha entusiasmato al cento per cento, perché ogni tanto mi è sembrata sottotono, non ha quel carisma e quella personalità a cui ero abituato con i personaggi protagonisti degli altri libri dello scrittore.
Nonostante tutto ciò “L’educazione delle farfalle” ha quella dose di intensità che riesce almeno ad incuriosirci e a farci gradire abbastanza la storia, seppure qualcosa sia un po’ troppo sopra le righe e non convincente, almeno dal mio punto di vista.
Questa volta consiglio la lettura non soltanto a chi ama i thriller, anche se magari resteranno un pochino delusi, ma pure a chi di solito non li legge, perché questo romanzo va oltre questo genere; infatti, è una lettura di ampio spazio.
“L’educazione delle farfalle” è comunque un libro che vi saprà intrattenere e incuriosire, perché ci invita a seguire un mistero circa il fatto che si scopre e del quale si intuisce che qualcosa non sia proprio come appare.
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“La casa di legno brucia nella notte. Come un piccolo vulcano sfavillante al centro della vallata. Lingue lucenti s’innalzano nel cielo nero in mezzo a placide montagne. Le fiamme si esibiscono con feroce bellezza. Colorando di rosso la neve bianca, privano per sempre il paesaggio della sua candida innocenza. Qualcuno le ha liberate dalla loro prigione segreta e adesso si riprendono con la forza il posto che gli spetta in natura. Per dimostrare la loro potenza, hanno scelto la casa di legno che ora soccombe, sopraffatta.
Nel grande silenzio si sente solo il ruggito del fuoco. Quando le campane del piccolo villaggio alpino iniziano a suonare per chiamare a raccolta i soccorritori, la costruzione di tre piani col tetto spiovente è già totalmente avvolta dall’abbraccio avvampante. Come la preda ancora viva dopo la cattura, ogni tanto la casa cerca di sottrarsi mentre il predatore già la divora, ma ogni tentativo è vano…”
Trama
La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo.
Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena.
Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre». Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone.
Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo? E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre?