Titolo: Matcha al veleno
Autrice: Stefania Viti
Editore: Sonzogno
Collana: Romanzi
Pagine: 356
Prezzo: € 17,00
Uscita: 7 febbraio 2023
Recensione
Sono stato catturato subito dalla trama di “Matcha al veleno”, il nuovo lavoro di Stefania Viti pubblicato da “Sonzogno”. Si tratta di un giallo ed è la prima indagine con cui fa il suo esordio la giornalista Nora Valli, protagonista della vicenda.
Devo ammettere che, fin dall’inizio, ho apprezzato la storia narrata che mi ha tenuto incollato alle pagine con grande curiosità, appassionandomi parecchio.
L’autrice è assolutamente brava nel descrivere i vari passaggi e le diverse situazioni, come pure i personaggi che agiscono ed intervengono; infatti, sono ben caratterizzati nel corso delle pagine ed essendo molti e con nomi particolari, troviamo, all’inizio del libro, una pagina riepilogativa con tutte le loro mansioni ed ovviamente i loro nomi. Questa ottima decisione mi ha permesso di non perdermi nel corso della storia e di capire meglio tutti i loro interventi anche perché, pur essendo ambientato in Italia, fa riferimento al Giappone.
A proposito del luogo in cui si svolge la storia, mi ha fatto parecchio piacere che Stefania Viti abbia scelto Milano perché, in tal modo, in alcuni riferimenti mi sono trovato molto a mio agio ed ovviamente a casa.
Inoltre, mi ha permesso di conoscere e di scoprire parecchio della cultura giapponese, ho apprezzato molto la storia, le vicissitudini e i personaggi. Tra questi, ovviamente, la numero uno è proprio la protagonista che ho gradito parecchio fin dalla sua prima comparsa.
Nora Valli è spumeggiante, umana, testarda, un pizzico sbadata, curiosa e molto interessante; quindi, spero che “Matcha al veleno” sia solo la prima delle sue indagini. Inoltre, tenendo presente che è una giornalista, tutto è maggiormente stuzzicante sotto ogni punto di vista perché si intrufola ovunque con maggior facilità e ci fornisce una visione delle cose in modo più schietto e chiaro.
L’indagine presente in questo libro si snoda capitolo dopo capitolo, cercando di far chiarezza man mano, con maggiori dettagli e particolari. Inoltre, Stefania Viti ci snocciola elementi importanti anche nel corso degli interrogatori.
Colpi di scena, ritmo perfetto ed una protagonista fantastica regalano a “Matcha al veleno” i giusti elementi per partire alla grande con questa prima indagine.
Consiglio questo libro a tutti, non solo a chi apprezza il genere giallo, perché è, indubbiamente, una lettura ricca di elementi che possono stuzzicare vari palati ed incuriosire con la cultura giapponese.
Qui sotto vi propongo, come sempre, l’incipit:
“Fermo sulla porta, il maestro Yamafuji Sowa piegò la testa e si profuse in inchini. Nonostante cercasse di celare il proprio nervosismo, con la mano continuava a tirare da un lato il lembo dell’haori. Aveva scelto il capospalla tradizionale per quel giorno solenne, e i larghi pantaloni hakama completavano il tipico abbigliamento formale. Alla scuola Tsubaki di Brera si era tenuta l’inaugurazione del corso annuale della cerimonia del tè, e il maestro Yamafuji si era preparato di tutto punto, facendo attenzione ai minimi dettagli.
La moglie lo aveva aiutato per giorni a sistemare, e vista la circostanza aveva decorato la parete del tokonoma, la nicchia d’ingresso, con un kakejiku raffigurante il kanji di yujintachi, letteralmente «onorevole amicizia». Anche le tazze erano state selezionate in armonia con il gusto e lo stile degli ospiti principali, un ristretto numero di signore della Milano bene. Si era da poco concluso Expo e l’entusiasmo per il successo di quel grande evento era ancora nell’aria. Il padiglione del Giappone era stato il più visitato dopo quello italiano e la città sembrava pervasa da una febbre asiatica…”
Trama
Milano, fine febbraio. Nel cuore di Brera, il maestro Yamafuji Sowa inaugura la nuova sede della scuola del tè Tsubaki celebrando il koicha temae, l’esclusiva cerimonia durante la quale gli invitati degustano una miscela pregiatissima da un’unica tazza. Per l’occasione, sono state chiamate le personalità più in vista della comunità nipponica – cantanti liriche, attrici di teatro No- e altre esponenti del mondo della cultura – nonché alcune appassionate della Milano bene, tra le quali spicca Ludovica Cattaneo, mecenate e regina dei salotti cittadini. Ma, inaspettatamente, qualcosa va storto: dopo aver bevuto, la donna si accascia sui tatami in seguito a un malore.
A prima vista sembrerebbe trattarsi di un infarto, ma Nora Valli – intrepida giornalista di moda, amante del Giappone e rigorosa cultrice dello smalto rosso – intuisce subito che l’espressione della vittima tradisce una sofferenza di altra natura.
Ma quale potrebbe essere, allora, la causa del decesso? E chi, tra i raffinati ospiti della cerimonia, potrebbe essersi macchiato di un simile delitto? Costantemente in bilico tra passioni opposte – rincorsa da Agata, la sua direttrice, e spronata da Gigi, il suo mentore e caporedattore della cronaca –, Nora decide di seguire l’istinto per sbrogliare la matassa di un caso apparentemente irrisolvibile, cercando al tempo stesso di mettere ordine nel suo cuore in tumulto: ad avere la meglio sarà il fascino sfuggente del collega Arturo, oppure il misterioso charme del commissario Malacarne?