L’educazione artistica

Titolo: L’educazione artistica

Autrice: Federica Antonini

Editore: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Pagine: 68

Prezzo: € 14,00

Uscita: 1° marzo 2023

Recensione

Federica Antonini ci propone, tramite la casa editrice “Scatole Parlanti”, il suo libro intitolato “L’educazione artistica” e da qui si intuisce immediatamente l’argomento principale. Inoltre, cosa di non poco conto, c’è da tenere presente che l’autrice è laureata in Conservazione dei beni culturali.

Ciò che ne scaturisce, durante la lettura e specialmente una volta terminato il romanzo, sono alcune domande costruttive sulle quali riflettere. La prima: artisti si nasce o si diventa? La seconda: da dove si trae il fuoco che alimenta la creatività? La terza: chi o cosa decide la fortuna di un’opera?

Ebbene, Federica Antonini, tramite il protagonista del suo libro, cerca di dare delle risposte. Il personaggio è molto estroverso, particolare e viene ben descritto dall’autrice. Pur essendo tutto raccontato in poche pagine, si hanno comunque parecchi elementi per provare a rispondere ai quesiti, per farci un’idea e per appassionarci anche alla vicenda.

Il romanzo, indubbiamente, interesserà maggiormente gli appassionati del genere, ma non solo, perché ci sono diversi spunti, anche intriganti, sui quali soffermarsi. Infatti, gli argomenti affrontati sono diversi. Inoltre, durante la lettura, ho scoperto aneddoti curiosi ed interessanti che hanno soddisfatto la mia voglia di sapere. Come spesso accade, la figura dell’artista è molto particolare e intriga parecchio; infatti, il nostro protagonista non è da meno:

“Negli anni ho avuto decine di donne, attratte dalle mie opere e dal brivido di avere accanto un artista”

Egli, intanto, si dedica anima e corpo a se stesso e alla sua arte. Personalmente, durante la lettura, non mi è mai stato particolarmente simpatico, ma indubbiamente ha carisma e trasmette attrazione verso chi gli ruota intorno. Nel corso dei capitoli Federica Antonini ce lo presenta sempre di più e meglio, in tutti i suoi lati, sia caratteriali, che lavorativi e ciò ci permette di ampliare la nostra idea su di lui.

“L’educazione artistica”, pur essendo molto breve, occorre del tempo per leggerlo, perché è un romanzo pieno di nozioni, di passaggi che vanno letti lentamente per assorbire tutto nel modo migliore, i vari pensieri e tutto ciò che riguarda la vita e la quotidianità del protagonista.

Egli ha sete di farsi notare, si percepisce, a mio avviso, il suo desiderio di primeggiare, di sentirsi apprezzato e lo fa anche tramite l’arte. Intanto, durante la lettura, si ottengono maggiori informazioni e materiale per rispondere alle domande che vi ho posto all’inizio, poi starà a noi esprimerci al riguardo.

Ciò che ho gradito maggiormente è stata la scrittura, infatti ho davvero apprezzato la penna dell’autrice, mi è piaciuto parecchio il suo modo di scrivere, di esprimersi, le sue descrizioni.

“L’educazione artistica” di Federica Antonini è, a tratti, un libro costruttivo che lancia alcuni messaggi, seppure non penso sia adatto a chiunque, ma a chi è appassionato delle arti, a chi desidera leggere un romanzo con un personaggio molto egocentrico, alla perenne ricerca di se stesso, che ama stare al centro dell’attenzione, a chi vuole un libro breve, ma ricco di passaggi interessanti che soddisfino la propria curiosità circa l’argomento.

Concludo con l’incipit:

“Nell’anno millenovecentosettantaquattro io nacqui. Era ottobre, un sabato piovigginoso e tiepido. Il mondo era tutto un turbinio di colori e sfumature. Un carico di contrasti tra le tonalità calde di ocra e vermiglio degli alberi e il freddo dell’azzurro del cielo, appena sporcato da sottili venature grigiastre, nella lieve malinconia della fine delle lunghe giornate estive e l’avvicinarsi del gelido e buio inverno. Ma il giorno che mi vide affacciare dall’utero materno, fu, non per niente, un giorno di gioia nitida e assoluta. A giudizio unanime ero proprio un bel bimbone. Un faccino rotondo e rosa. Le gambette robuste e soffici. E gli occhi che sarebbero di certo stati azzurri, di una profondità quasi ipnotica. Quattro chili e passa, uno sforzo immane per quella disgraziata di mia madre che, a detta sua, da quel giorno non ebbe più pace.

Ero l’ultimo di tre figli, il tanto sospirato maschio. Colui che avrebbe tramandato il cognome e perpetuato così la gloriosa stirpe di famiglia

Trama

Al centro di questa storia c’è un giovane artista alla ricerca di se stesso. Il suo percorso di crescita, personale e professionale diventa la parabola di un viaggio nel significato profondo del concetto di arte: artisti si nasce o si diventa? Da dove si trae davvero il fuoco che alimenta la creatività e l’ispirazione? Chi o cosa decide le fortune di un’opera? Attraverso la visione personale del protagonista e la sua narrazione diretta, concitata e schietta degli episodi chiave della sua vita, l’autrice ci guida alla ricerca delle risposte a queste difficili domande, tracciando i confini di un racconto in cui fama, passione, desiderio, mondanità, arte e illusione si mescolano inesorabilmente

0 comments
0 likes
Prev post: La classe di BrunaNext post: Il pozzo delle anime

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Articoli
Su di me

Book Blogger, fondatore del canale A Tutto Volume - Libri con Gabrio: l'inebriante mondo dei Libri in tutti i suoi punti di vista. Un luogo di incontro in cui conversare, divertirsi grazie ad un cocktail letterario, da bere o sorseggiare, che vi servirò giornalmente e che vi allieterà!
Scopri di più

Archivio Storico