Titolo: L’artiglio del tempo
Sottotitolo: Un mistero tra gli oscuri vicoli di Napoli
Autrice: Anna Vera Viva
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Pagine: 270
Prezzo: € 17,90
Uscita: 30 maggio 2023
Recensione
Dopo il grande successo del libro “Questioni di sangue”, Anna Vera Viva è tornata finalmente in libreria con un nuovo appassionante lavoro dal titolo “L’artiglio del tempo” e pubblicato, come il precedente, da “Garzanti”. Il sottotitolo di questa nuovo romanzo è: “Un mistero tra gli oscuri vicoli di Napoli”.
In effetti il mistero è un elemento molto presente ed importante all’interno della storia, ma non è il solo. Infatti, per la mia gioia, ho potuto ritrovare diversi personaggi che ho apprezzato nell’altro libro e tra questi la formidabile ed indimenticabile coppia formata da padre Raffaele e dalla sua perpetua Assuntina. Loro sono, anche questa volta, il fulcro, il punto forte dell’intera storia.
La penna di Anna Vera Viva è sempre molto avvincente, scorrevole ed è in grado di regalare, a noi lettori, una vicenda che tiene col fiato sospeso ed incollati alle pagine.
All’interno del romanzo ci sono molti elementi convincenti che ci permettono di appassionarci a ciò che leggiamo, tutto scorre in modo affascinante, grazie alle varie vicissitudini presenti e all’indagine condotta con grande capacità dalla squadra padre Raffaele/Assuntina.
Inoltre, c’è pure una spruzzata di storia, per gli amanti del genere, che si unisce al giallo. Quindi si potrebbe anche far rientrare “L’artiglio del tempo” nel gruppo dei libri “gialli storici” che so avere molti appassionati.
Se il precedente l’ho adorato, devo ammettere che anche questo non ha niente da invidiargli perché mi ha conquistato fin dalle prime pagine, complimenti all’autrice per la sua ottima capacità di tenere viva l’attenzione del lettore. Infatti, la storia ha un ritmo assolutamente gradevole e adatto, con un andamento che rende la lettura in grado di farci prendere un po’ di respiro per poi tornare a correre.
I colpi di scena non si fanno attendere e, nel corso del libro, se ne incontrerà uno in particolare che mi ha fatto saltare in piedi.
Anche altri personaggi hanno saputo regalare, a “L’artiglio del tempo”, importanti elementi di coinvolgimento e, in questa storia, ne compare uno nuovo che promette molto bene: Antonio. L’unico che, a mio parere, mi è sembrato, purtroppo, sottotono è stato Skizzo che avendolo apprezzato moltissimo nel precedente romanzo, speravo di trovarlo, in questo secondo lavoro, con maggiore spazio.
Con questo nuovo romanzo, Anna Vera Viva riesce pienamente a confermarsi un’ottima scrittrice sotto tutti i punti di vista, sia per la storia narrata, sia per i protagonisti che hanno un forte carisma e una personalità significativa, sia per la sua scrittura precisa, scorrevole e ben calibrata.
Anche le descrizioni regalano gioie, infatti permettono al lettore di immaginare perfettamente le scene narrate e di inquadrare caratterialmente i vari personaggi, tra cui, prima tra tutti, Assuntina, protagonista che conquista con la sua spontaneità, la sua genuinità e simpatia!!!
A questo punto non mi rimane altro da fare che consigliarvi assolutamente “L’artiglio del tempo”, ma procuratevi anche il libro precedente in modo da leggerlo prima di tuffarvi in questo nuovo.
Concludo con la proposta, qui sotto, dell’incipit che segue il prologo:
“L’inverno nella Sanità si annunciava all’improvviso. Non era mai un declinare quieto delle temperature, ma un repentino passaggio da un sole caldo e invitante a un freddo umido che ti entrava nelle ossa. A spalancare la porta era un’inattesa giornata di pioggia e, quando arrivava, tutti sapevano che il confine era stato oltrepassato.
Ma stavolta i giorni erano stati due. Due giorni in cui l’acqua aveva impregnato tutto, scivolando in piccoli rivoli in ogni angolo possibile. Il tufo dei palazzi, inzuppato, aveva assunto lo stesso colore del cielo e, in quel grigiore deprimente, un’umanità irrequieta continuava ad affaccendarsi affollando ogni vicolo…”
Trama
La Sanità è un’isola e per navigare il mare che la circonda ci vogliono passione, abilità e coraggio. Lo sa bene padre Raffaele, da poco tornato nei luoghi dove ha vissuto i primi anni di un’infanzia rubata e dove l’ombra di Peppino, il fratello malavitoso che il destino gli ha dato in sorte, si allunga su ogni evento del quartiere.
Questa volta, però, un’ombra ancora più fosca avvolge le indagini del prete e della sua perpetua perché c’è un morto che non è una persona come le altre: sul braccio porta tatuati i numeri che ricordano un orrore impossibile da dimenticare. È Samuele, l’anziano venditore di cappelli che viene trovato senza vita nel suo negozio.
Per tutti si tratta di un incidente, ma nulla di quanto accade alla Sanità risponde alla spiegazione più logica e padre Raffaele, convinto che la morte di Samuele sia strettamente allacciata a quel tempo, si trova a ripercorrere eventi che parevano ormai lontani. Perché lui sa che la storia ha tentacoli lunghi e che il male scorre in fiumi che giungono fino a noi.
Così il sangue del passato si mescola con quello del presente, si insinua negli stessi vicoli, ma parla parole nuove che padre Raffaele dovrà decifrare. Anna Vera Viva ha dato vita a due personaggi che sono entrati nel cuore dei lettori. Un prete e un boss della malavita che indagano, vivono e respirano alla Sanità che li ha visti crescere, perdersi e poi ritrovarsi. Le atrocità della seconda guerra mondiale tornano a riaffiorare, ma Napoli sa come resistere e non lasciarsi zittire da niente e nessuno.