Titolo: Il peso del coraggio
Autore: Michele Navarra
Editore: Fazi
Collana: Darkside
Pagine: 333
Prezzo: € 17,50
Uscita: 11 aprile 2023
Recensione
Michele Navarra, dopo i libri “Nella tana del serpente” e “Una giornata cominciata male” che ho letto e recensito sul blog, è tornato in libreria con un nuovo avvincente romanzo, sempre firmato “Fazi Editore” per la collana Darkside e dal titolo “Il peso del coraggio”.
Questa volta ci racconta una storia molto, molto forte; infatti, uno dei temi centrali riguarda un bambino che pare sia stato abusato dal suo allenatore di calcio. Ovviamente c’è tutta una indagine anche per un’altra motivazione che non vi anticipo e che riguarda uno dei colpi di scena narrati nel giallo.
Personalmente adoro lo stile di scrittura di questo autore e, anche in questo caso, non mi ha deluso. Nonostante ciò, devo ammettere che in alcuni momenti mi è mancata l’aria per la tematica forte e per alcuni passaggi crudi e schietti che si trovano all’interno della storia.
Almeno un paio di volte sono stato intenzionato a fermarmi e a chiudere un attimo il libro per tornare a respirare.
Per smorzare un po’ la tensione troviamo, ogni tanto, in alcuni capitoli, dei pezzi di canzoni famose.
I personaggi sono abbastanza ben descritti e con caratteri ben marcati. Il ritmo, come sempre accade nei libri di Michele Navarra, è ben giocato e strutturato, tanto da tenere in ansia il lettore ed incollato alle pagine per scoprire la verità ed avere maggiori dettagli ed informazioni.
Ovviamente immagino non sia stato facile scrivere un giallo con un argomento così delicato e difficile, ma mi pare che lo scrittore se la sia cavata egregiamente, anche nei passi più forti.
Una particolarità ben precisa è che i titoli dei vari capitoli illustrano bene ciò che si andrà a leggere. Il lettore, capitolo dopo capitolo, cercherà di fare luce, insieme ai diversi personaggi, circa i vari avvenimenti accaduti, perché, infatti, non sarà solo quello del bambino, ma se ne aggiunge almeno un altro molto importante e di grande impatto emotivo.
“Il peso del coraggio” è un libro che si legge tutto d’un fiato, che segna molto chi si addentra tra le pagine, a causa della tematica e provoca nel lettore sensazioni di ogni tipo e molto marcate.
Il personaggio di Alessandro Gordiani è sicuramente parecchio interessante sotto molti punti di vista, anche a livello caratteriale. Nulla è prevedibile e, anzi, si resta sorpresi strada facendo perché non si riesce ad anticipare niente.
“Il peso del coraggio” è un libro che non delude, ma occorre essere pronti per la lettura, ogni tanto serve coraggio per continuare; infatti, a volte è un po’ difficile per i passaggi schietti e veri.
Nel lettore, come in altre persone del libro, sorgono domande a cui si desidera dare delle risposte e non sarà così facile. Inoltre, è un romanzo anche abbastanza introspettivo che sconvolge e tiene in tensione.
Se amate il genere e non vi fate spaventare dalla tematica trattata, allora è il libro per voi, vi colpirà e vi piacerà.
Concludo proponendovi l’incipit:
“Cammino come un marziano, come un malato, come un mascalzone per le strade di Roma, vedo passare persone e cani e pretoriani con la sirena e mi va l’anima in pena… Mi viene voglia di menare le mani, mi viene voglia di cambiarmi il cognome, cammino da sempre sopra i pezzi di vetro e non ho mai capito come…
Non sono parole mie, ma di una canzone di De Gregori. Stamattina l’ho sentita alla radio, mentre mi facevo la barba, e come spesso mi capita mi è entrata in testa e adesso si rifiuta di uscirne. Del resto, è esattamente così che mi sento: un marziano, un malato, un mascalzone.
Un impostore, ecco. Uno sempre costretto a fingere, uno che si sforza di apparire sicuro quando in realtà le sue certezze sono pari o vicine allo zero assoluto.
Da me le persone vogliono la soluzione ai loro problemi, si affidano a me perché io le tiri fuori dai guai. In altre parole, mi chiedono di essere salvate…”
Trama
Alessandro Gordiani sta attraversando un momento complicato. Le cose in famiglia non vanno bene, la moglie è sempre distante e la figlia più grande, iscritta alla facoltà di Giurisprudenza, è spesso in polemica con lui. Come avvocato di parte civile, è da poco alle prese con un processo delicato: assiste la famiglia di un bambino che sostiene di essere stato abusato dal suo allenatore di calcio, un medico e stimato professionista, nonché padre di un suo compagno di classe.
Nel corso del processo, il ragazzo, sentito come persona offesa, incorre in una serie di contraddizioni e confonde particolari importanti, al punto che, nonostante gli sforzi di Gordiani, l’accusato, e quasi sicuramente colpevole, viene assolto per insufficienza di prove. In seguito alla sentenza di assoluzione, che in qualche modo lo qualifica come “bugiardo”, il piccolo cade in una crisi profonda.
Qualche tempo dopo, l’uomo accusato di averlo abusato viene trovato cadavere all’interno del suo appartamento e i sospetti portano dritti al padre del ragazzo. C’è comunque qualcosa che non torna e Gordiani, con l’aiuto della collega Patrizia, cerca di capire come siano andate realmente le cose lavorando con la sua squadra in vista di un processo che si preannuncia particolarmente difficile e complesso.