Titolo: Troppe sere come tante
Autore: David Bonanni
Editore: La Torre dei Venti
Collana: Borea
Pagine: 215
Prezzo: € 14,00
Uscita: aprile 2022
Recensione
David Bonanni ci propone il suo primo romanzo “Troppe sere come tante” firmato dalla casa editrice “La Torre dei Venti” che, come in tutti i libri che pubblica, anche in questo ha messo molta cura e attenzione in tutti i suoi dettagli.
Ero molto curioso di tuffarmi tra le pagine di questa storia e di conoscere la scrittura dell’autore. Devo ammettere che mi ha colpito per le varie sfaccettature che, a mio avviso, possiede. Per quanto mi riguarda non è stato un libro del tutto facile, ho voluto leggerlo con calma per porre attenzione alle sue particolarità e a tutti i suoi punti. L’ho vissuto come un romanzo in grado di produrre nel lettore una certa quantità di pensieri, infatti l’ho trovato, a mio avviso, molto introspettivo, ma che, in alcuni momenti, mi ha messo a dura prova.
Al suo interno, troviamo due storie con due protagonisti principali, ma oltre a loro l’autore ci propone diversi personaggi e anche qui non ero del tutto preparato e pronto, ma mi ha invogliato ad andare oltre e a concentrarmi di più. Per me “Troppe sere come tante” è stata come una sfida perché, se ad un certo punto non pensavo che rientrasse più nelle mie corde, in seguito mi ha fatto ricredere e l’ho apprezzato maggiormente.
I temi affrontati sono diversi, si va dalla vita, alla morte, si parla del destino e del fatalismo, dei sogni, dell’essere inadeguati… Tutti questi argomenti fanno scattare in noi lettori una serie di domande sulle quale riflettere.
Il ritmo si fa serrato in alcuni momenti, ma più calmo in altri, almeno a me è parso così. Durante la lettura ho trovato alcuni passaggi meritevoli di essere sottolineati. Devo ammettere che “Troppe sere come tante” è un libro che occorre rileggere più di una volta per capirlo meglio, per entrare nell’ottica narrata e per non perdere nessuna sua sfumatura, infatti una volta sola non basta, non si riesce ad avere tutte le risposte e a comprendere pienamente la storia.
La scrittura è precisa e curata nei suoi dettagli, oserei quasi dire ricercata e sofisticata e l’autore riesce a proporci situazioni quotidiane con precisione, oltre a trasmetterci le varie sensazioni ed emozioni in modo molto schietto e reale. In alcuni momenti mi è parso ricco di passaggi anche filosofici e, quindi, sui quali occorre porre maggiore attenzione.
“Troppe sere come tante”, quindi, è uno di quei romanzi che va centellinato, letto con calma e poco alla volta per gustarlo in tutte le sue parti, perché altrimenti diventa difficile e poco intuitivo. Inoltre, durante la lettura, si percepisce una certa dose di solitudine, di tristezza ed una atmosfera cupa che avvolge le vite. Non è un libro allegro, ma molto significativo e costruttivo per i messaggi che vuole lanciare o comunque per quei passaggi che ci costringono a riflettere seriamente sulla vita, alcune volte durante la lettura ho provato quasi la sensazione che mi mancasse l’aria.
“Troppe sere come tante”, già dal titolo, fa intuire la necessità di evadere dalla monotonia, da quella noia quotidiana che diventa eccessiva e pericolosa per se stessi. Se vi stuzzica questo romanzo per la sua particolarità o perché volete leggere qualcosa di molto diverso allora ve lo consiglio. In tal modo avrete la possibilità di scoprire un mondo ricco di sfumature e due storie che sicuramente vi faranno riflettere e vi trasmetteranno diverse sensazioni.
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“La mattina del giorno del fattaccio si stava recando da Vincenzo Marangon, il titolare del negozio di autoricambi presso il quale lavorava. Nel disimpegnare la salita dell’autorimessa, si era ritrovato a osservare come, immediatamente dopo il dramma di chi non ha un lavoro, andasse collocato il dramma di chi un lavoro ce l’ha.
Quello che provava era un forte sentimento di compassione nei confronti di se stesso, ridotto com’era a passare da un impiego a un altro, fatiche diverse per medesime pene. Ma ne provava uno ancora più forte per quelli entusiasti del proprio lavoro, uomini e donne appagati da giornate che non lasciano il tempo di fare altro, animati dall’illusione che il vuoto assordante delle loro vite possa essere colmato da pseudo successi professionali. Come quei padroni di cani che, avendo fallito con gli uomini, instaurano relazioni morbose con l’animale, l’unico capace di dare ascolto a tutte le loro chiacchiere…”
Trama
“La sera dei miracoli” sembra non arrivare mai, con la conseguenza che i giorni si susseguono tutti uguali e la sola traccia che lasciano è la sensazione di un’occasione sprecata. Troppe le sere come tante per i protagonisti di questo romanzo in due parti, un uomo e una donna che vivono vite anonime, prive di slanci, schiacciati da un senso di inadeguatezza che non hanno la forza e a volte nemmeno la voglia di affrontare.
Il loro diverso percorso troverà un punto di incontro: per qualche anno lavoreranno presso lo stesso studio di avvocati, lui come fiscalista e lei come segretaria del capo. I due finiranno per sfiorarsi appena, senza riuscire ad accorgersi di quanto siano simili, a dispetto delle apparenze. Dall’intreccio dei loro racconti, infatti, sembra emergere un terzo protagonista: l’idea sbagliata. Perché alla fine nulla è realmente come ci era sembrato.
Comments
David Bonanni
Grazie Gabrio, leggere le tue impressioni mi ha fatto molto piacere, hai dimostrato di aver dedicato tempo e attenzione alla mia scrittura e te ne […] Read MoreGrazie Gabrio, leggere le tue impressioni mi ha fatto molto piacere, hai dimostrato di aver dedicato tempo e attenzione alla mia scrittura e te ne sono molto grato. Sono arrivato a quasi 50 anni con la convinzione di non avere nulla da insegnare a nessuno, ma con un ventaglio di domande e di riflessioni che in parte sono finite in questa storia. Ogni volta che il lettore le riconosce e ci si ferma un attimo a pensare sopra per poi dirmi la sua è sempre un momento speciale che mi fa venire la voglia di scrivere ancora. Read Less