Titolo: Fortuna imperatrix mundi. Il commissario Incantalupo
Autore: Paolo Domenico Montaldo
Editore: Yowras Editrice
Pagine: 140
Prezzo: € 12,00
Uscita: 26 luglio 2021
Recensione
Con “Fortuna imperatrix mundi” sono arrivato alla quinta indagine de “Il commissario Incantalupo”, come sempre scritto meravigliosamente da Paolo Domenico Montaldo e pubblicato da “Yowras Editrice”.
Con immenso piacere, sono diventato ormai dipendente da questa appassionante serie gialla che ci propone diversi casi polizieschi. Questa volta la storia ha per me un fascino particolare perché è ambientata in una casa in cui si trovano diverse persone che non si conoscono e tra loro il nostro apprezzato commissario Incantalupo. Per rendere tutto più avvincente, c’è molta neve che blocca le strade e il telefono non sempre prende. Ovviamente, oltre a tutto ciò che già crea un’atmosfera cupa e inquietante, si aggiungono diversi colpi di scena, tra cui qualcuno che muore. Wow!!!
Sì, mi è piaciuto parecchio anche questo quinto caso, mi ha tenuto compagnia e mi ha permesso di estraniarmi dai miei problemi quotidiani, regalandomi così un po’ di svago e di ottimo intrattenimento.
Ho cercato di capire, insieme al commissario, il colpevole e la motivazione dei suoi gesti. Come sempre ho ritrovato alcuni personaggi che già conoscevo, come il vice Santini e l’agente scelto Marianna Morando che cercano di mettersi in contatto col loro capo e di raggiungerlo.
Le varie scene di “Fortuna imperatrix mundi. Il commissario Incantalupo” si movimentano grazie, appunto, al ritrovamento di alcuni cadaveri, inoltre il ritmo è perfettamente adatto alla vicenda; infatti, a volte è più movimentato e concitato, altre volte più tenue e tranquillo per permetterci di riflettere sul caso. In questo modo tutto è risultato molto ben dosato, senza eccessi, ma con una vicenda che si snoda nel miglior modo possibile, rendendo la lettura assolutamente gradevole e adatta ad un classico giallo che vedrei bene anche come trasposizione cinematografica.
Anche questa volta troviamo, in corsivo, i commenti ironici che allietano la lettura rendendola fresca e maggiormente godibile.
Queste indagini sono adatte a tutti, infatti le consiglio assolutamente a chi ama i gialli, a chi desidera staccare con la quotidianità e a chi vuole dedicare qualche ora per svagarsi mentalmente.
Paolo Domenico Montaldo ci cattura con la sua penna e ci intrattiene indagine, dopo indagine al punto tale che una volta terminata una non si può fare a meno di passare alla successiva. Tutte sono ricche di colpi di scena, di nuovi misteri e di storie gialle che hanno al loro interno dei morti e dei colpevoli e con tutti i componenti del team del Commissario Incantalupo, da lui coordinati, pronti a risolvere il caso.
Oltre a ciò, è interessante e piacevole seguire pure le situazioni più tranquille delle vite personali dei singoli protagonisti che si ritrovano libro dopo libro, ad iniziare direi dalla storia d’amore tra Incantalupo e Marianna Morando che tanto appassiona tutti noi. Fatevi conquistare da queste indagini, ma attenzione che poi non potrete più farne a meno, come sta succedendo a me.
Ed ora per ingolosirvi, vi propongo l’incipit:
“Dimora gentilizia di C…, nella provincia di T…, nell’anno Domini 17…, giorno dell’Epifania di Nostro Signore. La stanza era molto grande per essere la camera da letto di una duchessa, ma lei l’aveva voluta così quando si era sposata non ricordava più neanche quando. Troppi anni prima, troppi ricordi e qualche rimpianto, di quelli che possono uccidere la voglia di vivere. Aveva voluto quella stanza grande, con un piccolo salotto che aveva chiesto fosse rosa, un rosa carico di colore, e poi un grande specchio alla parete e un mobile basso, in stile veneziano, laccato di rosa e di azzurro da mettere sotto lo specchio, e una poltroncina decorata, rosa e azzurra, foderata di rosa anche lei, da sistemare davanti allo specchio e al mobile basso. E poi aveva voluto una tappezzeria piena di fiori e un letto con le tendine color crema.
Quel giorno stava sfumando in una sera ormai imminente, poco illuminata da un sole pallido che cercava di farsi strada fra nuvole cariche di una neve che stava esitando a cadere. C’era molta gente in quella stanza nella quale la morte stava aspettando paziente il suo momento. Prelati, nobili, signori, fittavoli, gente del popolo, amici importanti e amici fidati, approfittatori, parenti. Qualche candela bruciava negli angoli più bui…”
Trama
Una notte insonne per gli ospiti di una dimora gentilizia, sconosciuti l’uno all’altro, convocati per la lettura di un testamento firmato trecento anni prima. Un patrimonio da favola sta per essere suddiviso. Non tutti però arriveranno al mattino successivo. La neve blocca le strade, costruisce alti strati silenziosi nell’ampio cortile, ammanta i boschi di castagni che circondano il maniero. La città, con le sue luci, il traffico e le quotidiane banalità che la rendono viva sembra lontana anni luce.
Le ore trascorrono mentre i posti a sedere intorno a uno strano banchetto si riducono uno dopo l’altro, e nei superstiti si fa strada la consapevolezza che il colpevole è soltanto a un passo da ciascuno di loro. Il commissario Armando Incantalupo sta conducendo la più strana indagine della sua vita. Per la prima volta è solo e isolato. Tutte le vite dei presenti sono a rischio, anche la sua.