Titolo: Il giovane Mungo
Autore: Douglas Stuart
Editore: Mondadori
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Pagine: 453
Prezzo: € 22,00
Uscita: 27 settembre 2022
Traduzione: Carlo Prosperi
Recensione
“Il giovane Mungo” è il titolo del secondo romanzo scritto da Douglas Stuart e pubblicato da “Mondadori”.
Indubbiamente la copertina è spettacolare e di grande impatto emotivo, mentre la trama conquista la nostra attenzione facendo scaturire la voglia e la curiosità di leggerlo, nonostante la mole eccezionale; infatti, la storia si svolge nel corso delle oltre 450 pagine.
La scrittura dell’autore, però, è molto scorrevole, avvincente e riesce nell’intento di appassionare tutti noi lettori. Il punto forte del romanzo è senza dubbio proprio Mungo, nome particolare, che ci cattura e ci coinvolge in questa avventura narrata con precisione, ricca di dettagli e che affronta anche tematiche importanti.
Alcuni passaggi li ho trovati più profondi ed intensi di altri. In alcuni momenti è forse leggermente lento, ma poi si riprende, diventando come un fiume in piena ed è proprio qui che, grazie al suo ritmo e all’azione che torna a risalire, mi ha conquistato ed invogliato a continuare nella lettura.
Diciamo pure tranquillamente che è impossibile, per qualunque scrittore, tenere viva l’attenzione del lettore per tutte le oltre 450 pagine, ma Douglas Stuart ci riesce abbastanza bene.
“Il giovane Mungo” è un libro a tratti emozionante, carico di avvenimenti che lasciano il segno e, arrivati alla fine, si elegge proprio Mungo come personaggio a cui affezionarsi e da ricordare per sempre. Ha carisma e sensibilità, ha forza e tenacia, sa ragionare ed affrontare la vita, tutto ciò almeno secondo il mio parere ed il mio modo di vedere le cose. Inoltre, Mungo risplende nella storia in cui sono presenti anche personaggi negativi, crudeli e prepotenti.
La scrittura di Douglas Stuart è pulita, precisa ed incisiva, in alcuni passaggi è anche poetica, inoltre sa utilizzare i termini e le parole migliori, più adatte ad ogni situazione, pure in quelle più violente e forti, nelle quali sa comunque non eccedere troppo, riuscendo a mantenerle veritiere e precise. Sono questi i momenti che, forse, fanno maggiormente rabbrividire e che danno al libro un tocco da thriller.
Ho apprezzato molto questo romanzo per vari motivi: per il protagonista che spicca davanti a tutti gli altri personaggi, per la scrittura di Douglas Stuart, per i vari argomenti importanti che permettono anche al lettore di riflettere.
Ѐ un libro indubbiamente forte, ma necessario, che sa attirare la nostra attenzione, ma in modo schietto e vero, senza girare intorno alle cose e alle situazioni.
“Il giovane Mungo”, forse, non è adatto a tutti, perché purtroppo alcuni non sono pronti per una storia del genere, ma indubbiamente è un romanzo appassionante e significativo, con un protagonista che si fa strada tra i capitoli ed affronta situazioni anche brutali.
Concludo con l’incipit:
“Erano quasi arrivati all’angolo della strada quando Mungo si fermò di scatto e si scrollò la mano dell’uomo dalla spalla, con un gesto così perentorio da lasciare tutti di stucco. Si girò, strizzando le palpebre verso il palazzo, e gli occhi cominciarono a tremolargli per l’ennesimo spasmo nervoso. La madre, che lo guardava attraverso il motivo spigato delle tendine a rete, cercò di convincersi che il tic fosse un’allegra strizzata d’occhio, un amabile messaggio in alfabeto Morse con cui Mungo le telegrafava che sarebbe andato tutto bene. B.E.N.E. Il suo figlio più piccolo era così. Sorrideva persino quando non ne aveva voglia. Faceva di tutto pur di rincuorare il prossimo.
Ma-Mo scostò la tendina e si appoggiò contro il telaio della finestra come una donna in cerca di compagnia. Sollevò la tazza di tè in una mano e picchiettò sul vetro con le unghie rosa perlaceo. Era un colore che aveva scelto per dare un tocco di freschezza alle dita, perché se le sue mani fossero sembrate più giovanili lo stesso sarebbe potuto succedere al viso, anzi a tutta se stessa. Mungo indugiò di nuovo, e fece per tornare verso casa. La madre agitò le dita smaltate e lo allontanò. Vai!…”
Trama
Nati sotto stelle diverse, il protestante Mungo Hamilton e il cattolico James Jamieson vivono in un mondo iper-mascolinizzato, in due quartieri della Glasgow dei primi anni Novanta, dove i giovani della classe operaia si dividono secondo linee settarie e combattono battaglie territoriali per difendere la propria reputazione. Per essere considerati veri uomini, i due ragazzi dovrebbero essere nemici giurati, eppure diventano migliori amici quando trovano un rifugio nella casetta che James ha costruito per i suoi piccioni da corsa.
Mentre si innamorano, si aggrappano l’uno all’altro scoprendo la tenerezza e sognano di fuggire da quella città grigia e inospitale. Mungo deve impegnarsi duramente per nascondere il suo vero io a tutti coloro che lo circondano, specialmente al fratello maggiore Hamish, capo di una banda locale con una brutale reputazione da difendere, che vuole trascinarlo nella piccola criminalità.
Con un devastante atto di tradimento, la madre lo manda negli altipiani della Scozia occidentale per fare di lui “un uomo”. Perso nell’entroterra e sotto il controllo di due strani individui dietro i cui scherzi da ubriachi si nascondono violenza e ambiguità, Mungo affronta un’esperienza che non potrà mai dimenticare e deve fare appello a tutta la sua forza interiore e al suo coraggio per riuscire a tornare in un luogo dove lui e James possano ancora avere un futuro.