Un saluto a tutti voi!!!
Qui sotto una nuova intervista. Questa volta a rispondere alle mie domande è Federica Campi, autrice del libro “La madunèda” pubblicato da “Scatole Parlanti”.
Per recuperare la mia intervista puoi cliccare qui.
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “La madunèda”?
L’idea del libro è nata per emulazione. Ho iniziato a metabolizzare quello che stavo vivendo grazie a Nora Ephron, alla dinamica della sua scrittura che apriva a una visione del mondo dove la sofferenza poteva essere riciclata e riportata a nuova vita, come autoironia e come divertimento.
2 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre parole?
Scanzonato, senza pretese.
3 – Un pregio e un difetto di Vittoria?
Il pregio è che è ingenua, vive ogni cosa con trasporto; il difetto è che è ingenua, mentre si lascia trasportare dalla vita, la vita la frega.
4 – Quali sensazioni hai provato mentre lo scrivevi?
Le sensazioni che accompagnano in genere il gesto dello scrivere, tra sospensione dalla e immersione nella realtà. In questo caso il sentimento che cuciva il lavoro è stato spesso di ricostruzione, di risarcimento a tratti, di libertà anche, senza esagerare.
5 – Ci racconti qualcosa circa la scelta del titolo e della copertina?
La madunèda è un termine dialettale pesarese, significa la mattonata (un mattone preso in testa insomma): mio nonno lo diceva delle torte che faceva mia madre, per dire che erano indigeribili, pesanti come mattoni appunto. In senso figurato indigeribile e pesante è la storia del tradimento che vive la protagonista. La copertina è stata la prima prova frutto del lavoro del grafico della casa editrice; l’ho vista, ho visto questo criceto, Augusto, che esce dal libro è ho pensato che era l’aspetto migliore della storia e che poteva essere messo in copertina: niente massimi sistemi, solo criceti che girano sulla ruota.
6 – Quale messaggio vorresti arrivasse per primo a noi lettori?
Non riesco a decifrare il senso di ‘dare un messaggio’ poiché non mi sono mai messa nella posizione di mittente. Sono consapevole che ci sono dei destinatari, i lettori, ma non li codifico e non codifico ciò che ho intenzione di dire, dico cose che vengono intercettate da chi lo desidera.
Per pura prova di immaginazione, se ai lettori arrivasse un po’ del senso di quella ricostruzione e di quella libertà che ho provato io scrivendolo, sarei più che soddisfatta.
7 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Non ci sono aneddoti sul libro. Sono contenta di averlo scritto perché era una chiave per aprire altre storie e altre scritture e perché mi ha fatto incontrare una grande editor, Alessandra Minervini.
8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Ostinata, onesta. Un po’ visionaria.
9 – Quali sono le tue passioni e hobby?
Amo il basket, mi piace vedere giocare la nazionale di rugby.
Una volta pitturavo, e presto tornerò a farlo, mi pare di averne bisogno.
Poi mi piacciono i libri, amo la Anedda, e scrivo in continuazione per vedere le cose, per capire le persone, per organizzare i pensieri o distruggerli.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
L’ultimo libro che ho letto è L’isola dei battiti del cuore, di Laura Imai Messina di cui avevo amato La vita nascosta dei colori; insieme ho letto (sto ancora leggendo) Fiabe russe di Aleksandr Afanasjev. Ho comprato Babajaga, La terribile strega che tutto vede e tutto sa di Fiorella Colombo e Biancaneve e altre fiabe dei Fratelli Grimm nella edizione illustrata per Ippocampo da Minalima. In questo momento lo tengo aperto sulla scrivania, alla doppia pagina dove cresce, fustellata, la selva intricata e piena di spini della Bella Addormentata. La guardo e ci vedo conferme che son conferme brutte, di grovigli e spini, ma necessarie e un po’ belle perché pur sempre conferme.
Biografia
Federica Campi ha pubblicato la raccolta di racconti Baci da chi ti pensa sempre (Pequod, 2009), e alcuni albi illustrati per bambini, tra cui L’altalena di Mak, per Il gioco di Leggere, Il mondo di Oliva per Edizioni Corsare (2010), e La mia mamma in cucina per Fulmino edizioni (2022). Si occupa di didattica della scrittura e della lettura ad alta voce nell’ambito di attività laboratoriali condotte negli ultimi quindici anni prima per il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università degli Studi ‘Carlo Bo’ di Urbino, quindi per il corso di laurea in Educazione nei Servizi per l’Infanzia presso l’Università di Bologna.
Grazie di aver partecipato all’intervista!
Alla prossima!
Gabrio