Buona giornata!
Ho il piacere di proporvi l’intervista a Pietro Santetti, autore del libro “Uomini di cavalli” pubblicato da “Mondadori”.
Se vuoi leggere anche la mia recensione, la trovi qui.
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Uomini di cavalli”?
Dalla mia esperienza come cavaliere di salto ostacoli professionista e dal bisogno di fissare su carta delle esperienze e dei legami troppo importanti per essere lasciati affondare nel passato.
2 – Mi descrivi il tuo romanzo con tre aggettivi?
Assertivo, sanguigno, grato.
3 – Ci puoi indicare un pregio e un difetto di Lucio e del suo amico Ferro?
Sono molto determinati, ma anche ingenui, visto la loro giovane età.
4 – Quali sensazioni hai provato mentre scrivevi il romanzo?
Ho riso, imprecato e pianto di cuore, quindi gran parte della vasta gamma di emozioni che si trova tra questi opposti.
5 – Ci racconti qualcosa della tua passione per i cavalli?
Che non è una passione, ma una malattia. La più bella del mondo.
6 – Scaletta sì o scaletta no e come ti sei organizzato per la stesura?
Sicuramente ho lavorato molto sullo scheletro della storia, quindi scaletta sì, ma poi me la sono comunque dovuta vedere con la mia ossessione per il ritmo e per la descrizione esatta, che non so mai di preciso dove mi trascineranno. La stesura ha richiesto sette ore al giorno, per quasi quattro anni.
7 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
L’ho scritto gran parte in biblioteca, con i tappi di gomma per le orecchie e le cuffie da cantiere. Desiderava silenzio.
8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Leale, sensibile, diretto.
9 – Hai altre passioni e hobby oltre alla scrittura e ai cavalli?
La musica. Mi piace molto suonare la chitarra e scrivere canzoni.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Hemingway. Biografia scritta da Fernanda Pivano.
Biografia
Pietro Santetti (Firenze 1993) ha lavorato come cavaliere professionista in Italia e all’estero fino al 2015, ha frequentato la Scuola Holden di Torino, quindi si è dedicato alla scrittura.
Ti ringrazio molto di aver partecipato all’intervista.
Alla prossima!!!
Gabrio