Titolo: Due settimane in settembre
Autore: R.C. Sherriff
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Pagine: 350
Prezzo: € 18,50
Uscita: 13 settembre 2022
Traduzione: Silvia Castoldi
Recensione
“Due settimane in settembre” scritto da Robert Cedric Sherriff (nato nel 1896 e morto nel 1975) è il nuovo libro pubblicato da “Fazi Editore”. Il titolo incuriosisce ed invoglia alla lettura, mentre la copertina la trovo assai piacevole alla vista e molto rilassante, con dei colori che adoro.
La storia vede protagonista la famiglia Stevens e narra la loro vacanza alla pensione Vistamare dove si recano ogni anno. Devo ammettere che mi aspettavo, dopo poche pagine, di ritrovarmi catapultato insieme a loro sul luogo, invece ci si arriva dopo alcuni capitoli. Infatti, l’autore si dilunga molto, a mio avviso e per i mie gusti pure troppo, con descrizioni e informazioni dettagliate che sono anche interessanti ed utili, ma mi hanno fatto perdere un po’ l’entusiasmo iniziale che, però, ho poi ritrovato una volta che il treno li ha portati, finalmente, affermerei, sul posto dove passeranno le due settimane.
La scrittura di Robert Cedric Sherriff è molto piacevole, precisa, dettagliata, ma appunto un po’ troppo lenta. Indubbiamente ciò ci fa comunque rilassare e godere della storia come se fossimo anche noi in vacanza. Il libro mi è piaciuto, ma ho rimpianto la presenza di un ritmo vivace e ricco di movimento.
Indubbiamente “Due settimane in settembre” è un romanzo che va gustato nei suoi particolari ed apprezzato per la sua piacevole e delicata storia ricca di sfumature e con dei protagonisti che si fanno seguire, nel corso della storia, con grande interesse e curiosità.
Ѐ un libro che va letto comodamente in poltrona, senza aver fretta, come quando si sorseggia una bevanda, gustando i vari sapori che ci arrivano.
La penna di Robert Cedric Sherriff si dimostra essere molto poetica e ci conquista con la sua intensità, che a volte è presente in alcuni passaggi, con la sua delicatezza nel corso della storia e nei vari dialoghi. Indubbiamente, a mio avviso, “Due settimane in settembre” rientra nei classici proprio per alcune caratteristiche che lo contraddistinguono.
Vi propongo, qui sotto, un passaggio che mi è piaciuto particolarmente.
“Perché il signor Stevens e i suoi figli amavano il mare in tutti i suoi stati d’animo: lo amavano quando giaceva calmo durante la marea calante, mormorando nel sonno, e quando si svegliava e increspandosi invadeva le sabbie; lo amavano al culmine dell’alta marea, in una sera tranquilla, quando sciabordava pigramente contro i ciottoli. Ma più di tutto lo amavano com’era quel giorno, quando ruggiva selvaggio attorno ai moli guardiani, rimbombava e sospirava nei vuoti cavernosi sotto il pontile, quando si abbatteva con fragore contro il muraglione e li inondava di schiuma…”
Come potete notare, l’autore è molto bravo nelle descrizioni ricche di dettagli ed è in grado di farci immaginare, assai bene, la scena che ci racconta, proprio come se fossimo lì presenti. Tutto ciò è davvero intenso e di grande bellezza. La storia piano, piano si svolge e i vari protagonisti intervengono nelle diverse scene, in modo da poterli conoscere sempre meglio. Ho trovato interessante anche la proprietaria della pensione Vistamare ed il suo carattere.
Se volete allietare le vostre giornate con una lettura molto tranquilla, ricca di descrizioni e di passaggi che vi permettono di essere trasportati nei luoghi della storia, allora “Due settimane in settembre” è il libro adatto a voi, preparate la valigia e viaggiate in compagnia della famiglia Stevens. Vi conquisteranno con la loro delicata storia e passerete delle ore di sano e piacevole relax.
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“Nelle giornate piovose, quando le nuvole attraversavano il cielo sospinte da un vento di ponente, i segnali d’arrivo del bel tempo provenivano da oltre il Terrapieno della Ferrovia in fondo al giardino. Molte volte, quando desiderava particolarmente che il cielo si rasserenasse, la signora Stevens guardava oltre l’angolo della porta laterale e scrutava l’orizzonte del terrapieno in cerca di una striscia di cielo più chiara.
Per la signora Stevens il terrapieno, che si allungava senza interruzione a destra e a sinistra, divideva il mondo. Dal suo lato c’erano Dulwich e casa sua: lunghe strade accoglienti, punteggiate qua e là dalle case di persone che lei conosceva. Sempre dal suo lato, a circa un chilometro di distanza sopra i tetti delle case, si stagliava il Crystal Palace, che qualche volta in autunno dardeggiava su di loro riquadri dorati di tramonto. Più oltre, e più lontano, si trovavano l’aperta campagna e gli alberi – angoli verdi di brughiera dove andavano a fare i picnic quando Dick e Mary erano bambini….”
Trama
Ecco a voi la famiglia Stevens intenta a prepararsi per la consueta vacanza annuale sulla costa inglese. I coniugi Stevens hanno visitato Bognor Regis per la prima volta durante la luna di miele e, da allora, questo viaggio è tradizione: ogni anno, accompagnati dai tre figli, alloggiano nella stessa pensione e seguono lo stesso programma accuratamente affinato.
La pensione Vistamare è sempre più dimessa, ma che felicità prenotare una cabina in spiaggia un po’ più grande del solito e riscoprire dei luoghi tanto cari!
Il signor Stevens torna riposato dalle passeggiate solitarie in cui riflette sulla propria vita, non priva di delusioni e rimpianti; la signora Stevens fa tesoro di un’ora trascorsa seduta in silenzio con il suo bicchiere di porto; la ventenne Mary assaggia il romanticismo per la prima volta; il giovane Dick evade dal malessere in cui è sprofondato con l’ingresso nel mondo del lavoro; il piccolo Ernie ha l’occasione di coltivare la sua passione: i treni e le stazioni.
Ognuno, in famiglia, si gode questo breve idillio assaporando la vacanza momento per momento, consapevole che le cose potrebbero non essere le stesse, il prossimo anno.