Titolo: Uomini di cavalli

Autore: Pietro Santetti

Editore: Mondadori

Collana: Scrittori italiani e stranieri

Pagine: 310

Prezzo: € 19,50

Uscita: 30 agosto 2022

Recensione

“Uomini di cavalli” è un appassionante romanzo ambientato nel mondo, appunto, dei cavalli, raccontato con grande bravura da Pietro Santetti e pubblicato da “Mondadori”.

Chi meglio dell’autore poteva raccontare una storia di questo genere? Infatti, Pietro Santetti ha passato molto tempo a cavallo e nel libro riesce a farci sentire questa sua grande passione, che arriva dalla famiglia, ed il suo immenso amore per i cavalli.

Il romanzo è in grado di incuriosirci e di appassionarci parecchio. Infatti è molto dettagliato, ricco di particolari e, inoltre, è assolutamente molto ben scritto, che è assai importante per noi lettori accaniti.

Leggendo “Uomini di cavalli” ho imparato tanto su questo mondo a me assai lontano e sconosciuto ed è stato un grande piacere avere maggiori informazioni.

Oltre al mondo dei cavalli, è stato piacevole anche saperne di più a livello caratteriale dei personaggi. I protagonisti principali sono Lucio e il suo grande amico Ferro. La loro amicizia è davvero intensa e da ammirare, tutti vorremmo  averne una così forte e tenace.

Il libro ci propone dei capitoli assai lunghi, ma sono comunque di gradevole lettura, oltre ad essere scorrevoli. La penna di Pietro Santetti, che con “Uomini di cavalli” ci propone il suo primo romanzo, è molto incisiva, schietta e precisa. L’autore fa centro al primo colpo, infatti questo libro lascia il segno nel lettore, lo conquista per la limpidità del modo con cui affronta il tema e tutta la storia.

Il ritmo, a mio avviso e per i miei gusti, è molto vivace e, a volte, è presente in modo marcato, ciò regala una lettura di gusto e assai gradevole. Facendoci entrare, anche per la prima volta, nel mondo dei cavalli, ci permette di scoprire tanti lati che non conoscevamo e ci propone ricche sfumature dell’ambiente. Ci racconta anche parecchi aneddoti, oltre a confermare il fatto che è un mondo in cui circolano parecchi soldi e sicuramente ciò incide tanto. Inoltre scopriamo che è un ambiente, purtroppo, tanto maschilista.

Le descrizioni sono assolutamente precise, nitide, come se fossimo sul posto e, alla fine del libro, direi che ci fa innamorare un po’ di più dei cavalli, splendidi animali.

Unico punto che non ho gradito è stata la presenza, ogni tanto, di alcuni termini troppo “vivaci” e, a mio avviso, specialmente di uno in particolare, fuori luogo, che si poteva assolutamente evitare, devo, quindi ammettere che, non mi sono scandalizzato assolutamente, ma mi ha dato semplicemente molto fastidio. Ciò non perché io sia un puritano, ma perché se non lo avesse usato sarebbe stato più rispettoso verso alcuni lettori come me. Ci tengo, però a segnalare, che ho letto l’edizione speciale non definitiva; quindi, magari in quella in vendita non è presente. A parte questo mio appunto negativo, per il resto devo ammettere che “Uomini di cavalli” di Pietro Santetti è scritto brillantemente e sicuramente è in grado di conquistare noi lettori.

L’autore è un fiume in piena nel raccontarci la storia, riuscendo ad appassionare anche noi. Apprezzo quando leggo un romanzo così carico di entusiasmo e di passione da parte di uno scrittore, perché riesce a intrattenermi con facilità e con trasporto, quindi, mi sento di consigliarlo. Questo romanzo è un’opera prima che merita di essere letta per scoprire anche un nuovo autore promettente e la sua penna che, secondo me, merita parecchio. Inoltre alla fine trovate una gustosa chicca: un interessante glossario equestre.

Concludo con l’incipit:

“Ogni cosa fu piena di senso fintanto che i nostri occhi furono pieni di rabbia. Il poi, è un altro discorso. Il poi, non m’interessa. Su me e Ferro ci sono alcune cose da capire, ma questa rimane pur sempre l’unica verità da conoscere. Eravamo arrabbiati. Ed eravamo certi di volere qualcosa. E se ci avessero chiesto cos’è che volevamo, allora noi avremmo risposto: diventare il miglior cavaliere di salto ostacoli al mondo, e avremmo continuato: hai capito bene, ho detto che diventerò il miglior cavaliere professionista che sia mai esistito. Niente scherzi. Stai parlando con un pezzetto di storia. Ecco cosa avremmo risposto. A dieci, quindici o vent’anni. E la nostra voce non avrebbe tremato, perché il nostro futuro era spoglio d’incertezza. E il nostro sguardo sarebbe rimasto convinto, perché quello che volevamo non era un gioco. Era la nostra vita. Ed era bello poter soffrire in funzione di un traguardo. Fusi in un unico obbiettivo…”

Trama

Lucio ha diciannove anni ed è quello che, nell’ambito dell’equitazione, si chiama cavaliere. Nel suo orizzonte ci sono solo cavalli. Poi ci sono i cavalieri che hanno fatto storia, e c’è l’amico, Ferro, con cui dividere il sogno di vincere. A fronte di tanta ambizione, il padre di Lucio è un intralcio. Intorno il mondo preme: sotto il vigile occhio di istruttori e commercianti di cavalli, si muovono ricchi investitori e le loro figlie.

Tutto sembra a portata di mano, anche il sesso, e di ragazze si fa sin troppo facile conquista. Per Lucio e Ferro l’agonismo accende sogni di gloria e l’ansia sempre più forte di emanciparsi dalla famiglia e dalla grevità della provincia. Basta tuttavia pochissimo per precipitare nei giochi di sopraffazione e compromesso di un ambiente spietato, in cui le molestie sulle allieve sono all’ordine del giorno e la violenza sugli animali, se pur amati, è talvolta necessaria per andare avanti, o addirittura per salvarli dal macello.

Gli equilibri si spaccano e Lucio, rotti i ponti con il padre e l’amico di sempre, si trasferisce in Svizzera per tentare il tutto per tutto, anche l’amore. La lontananza si potrà mai accorciare? Bastano i primi successi a dare fondamento alle sue aspirazioni? Di fronte al futuro, la giovinezza sembra perdere fiato.