Sarò breve

Titolo: Sarò breve

Autore: Francesco Muzzopappa

Editore: Fazi

Collana: Le Meraviglie

Pagine: 182

Prezzo: € 17,00

Uscita: 21 giugno 2022

Recensione

Come ogni volta che vengo a conoscenza dell’uscita di un libro di Francesco Muzzopappa, fremo dal desiderio che arrivi quel giorno per averlo tra le mani e per immergermi tra le sue pagine. Infatti così è stato anche col suo nuovo lavoro intitolato “Sarò breve”, pubblicato da “Fazi Editore”.

Questo autore ha la capacità di far stare bene i suoi lettori, perché leggendo i suoi libri ci si rilassa, si sorride, a volte si ride anche molto e, cosa importante, ci si rilassa estraniandosi dal mondo esterno pieno di pensieri e di problemi. Quindi, già da ora, vi consiglio i suoi romanzi se avete necessità di trovare un po’ di sollievo e di sano benessere mentale e fisico.

Circa “Sarò breve” si tratta di un testamento che, detto così sembra qualcosa di triste, ma invece Francesco Muzzopappa è riuscito a rendere allegro anche ciò, senza diventare grottesco.

In ogni capitolo il protagonista, Ennio Rovere, si rivolge a una persona a lui cara, come se fosse una chiacchierata a due, seppure sia un monologo, davanti a un caffè o altro, per poi far presente il suo lascito.

La scrittura è sempre molto frizzante, brillante e schietta, oltre, ovviamente, assolutamente scorrevole. Tutto è così perfetto che la lettura scivola sulle pagine con estremo piacere. Man, mano facciamo la conoscenza dei membri della sua famiglia, ma anche del mondo lavorativo e persino del suo dentista.

Le descrizioni e i racconti sono precisi e chiari, tanto da immaginarci la persona a cui si riferisce. Si è catturati, in tal modo, da un capitolo dopo l’altro, arrivando velocemente alla fine, ebbene sì, è davvero uno di quei libri che si divora.

Al suo interno, come spesso accade con i romanzi di Francesco Muzzopappa, troviamo molti passaggi divertenti che strappano immediatamente un sorriso. Inoltre riesce ad affrontare pure temi ed argomenti importanti, senza appesantire la lettura e senza sminuirli. Infatti, con grande capacità e lucidità, si racconta di amicizia, di amore, di rapporti lavorativi e sociali, ma nel modo più giusto possibile e con un tocco di ironia che rende tutto più umano e piacevole.

La penna dello scrittore è parecchio ironica ed è assolutamente naturale e genuina, tanto da risultare tutto molto realistico e gradevole. Questo suo modo di scrivere è vincente perché non è mai esagerato; infatti, sa dosare assai bene tutti gli elementi e ha una capacità pazzesca nel saper intrattenere i suoi lettori. Tutto è ben curato, sia la scrittura, che i particolari al suo interno, come per esempio la presenza della firma del protagonista, come in un vero testamento.

Le idee intorno a cui ruotano i libri di Francesco Muzzopappa sono sempre geniali, uniche e mai banali (e quindi vi consiglio di recuperare, in libreria, tutti i suoi romanzi). Ci si appassiona alle sue storie e ai suoi personaggi, tanto da dispiacersi una volta che si è arrivati alla fine della lettura. Proprio per tutti questi motivi, i suoi romanzi sono adatti, per esempio, anche per chi ha il famoso “blocco del lettore”, infatti sono certo che con un suo libro lo supererà e tornerà a leggere con gusto. Ovviamente “Sarò breve” è indicato a tutti e mi auguro vorrete leggerlo e farvi conquistare dall’intera storia e dalla scrittura pazzesca di Francesco Muzzopappa.

Qui sotto vi regalo l’incipit:

“A quanto pare, sono morto.

Se state leggendo queste righe, infatti, è probabile che la mia anima sia già in volo tra i satelliti, al di là della stratosfera.

Prima o poi doveva succedere: d’altro canto, sulla mia ultima torta di compleanno c’erano candele a sufficienza da illuminare a giorno una pista d’atterraggio. Il passo successivo doveva per forza essere il decollo.

Siccome non sono mai stato bravo con i finali, ho deciso di occuparmene per tempo: ho pensato infatti di lasciarvi un po’ di riflessioni sparse accumulate negli ultimi tempi e piccole valutazioni su ciascuno di voi. E visto che ormai mi trovo a distanza di sicurezza, posso permettermi di essere finalmente schietto, più di quanto abbia mai fatto in tutta la mia vita.

Lo so, non ho mai avuto il dono della sintesi, ma stavolta, ve lo prometto, sarò breve. Non vi aspetta nessuna polemica. Solo memorie e un’adeguata divisione dei miei beni.”

Trama

Ennio Rovere fa testamento. Ha impiegato l’intera esistenza per costruire un sogno e ci è riuscito mettendo su un mobilificio di successo che porta il suo nome in Brianza. Si è fatto da solo, ha avuto fortuna, anche se la sua vita non sempre è stata facile. Ha avuto amori più o meno fortunati, mogli più o meno fedeli, figli più o meno litigiosi, collaboratori più o meno capaci. Con il testamento, però, ha l’occasione di rimettere tutti a posto: dalla prima moglie all’esuberante donna di servizio, dal figlio minore allo zelantissimo autista, dal dentista al cane devoto. Mai come adesso, si sente libero di parlare e dire finalmente la sua.

Con la scusa di distribuire in maniera equa il suo patrimonio, il protagonista di questo libro ripercorrerà per iscritto la propria esistenza, intrecciando dinamiche familiari e lavorative, premiando quanti davvero hanno meritato il suo affetto e punendo senza pietà tutti gli altri, senza risparmiarsi neppure nel giudizio.

Ormai, questo è chiaro, non ha più nulla da perdere.

Un autore amatissimo dai suoi lettori torna in libreria con un romanzo originale e pieno di inventiva, un testamento in forma di commedia dallo spirito dissacrante e tutto da ridere.

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