Titolo: Il caso Alaska Sanders

Autore: Joël Dicker

Editore: La nave di Teseo

Collana: Oceani

Pagine: 624

Prezzo: € 22,00

Uscita: 23 maggio 2022

Traduzione: Milena Zemira Ciccimarra

Recensione

Con immensa gioia da parte di molti lettori come me, è tornato in libreria Joël Dicker con un nuovo fantastico libro dal titolo “Il caso Alaska Sanders”, pubblicato dalla casa editrice “La nave di Teseo”.

Tutti lo aspettavamo al varco, desiderosi di leggerlo, sperando che le alte aspettative non venissero deluse. Ebbene dopo averlo letto, ma già dall’inizio, si capisce che è un romanzo immenso (sia come numero di pagine, che come storia), lo promuovo con alti voti.

La scrittura dell’autore è sempre magnetica, ha un modo di scrivere che è veramente affascinante e coinvolgente. Egli sa come rendere tutto appassionante e scorrevole. Infatti, nonostante le 624, si legge tutto d’un fiato e non ci si riesce a staccarsi. Inoltre, riprende anche il suo romanzo che lo ha fatto conoscere “La verità sul caso Harry Quebert” e quindi ci si sente come a casa e a proprio agio.

Ho apprezzato tutto, quindi mi spiace, ma stavolta di negativo non ho nulla da segnalarvi, al limite il numero di pagine, se proprio devo trovare un difetto. Ma ripeto, non fatevi spaventare dallo spessore del libro, perché vi catturerà fin dalle prime pagine e troverete la lettura molto gradevole e godibile.

Le descrizioni, i personaggi e la storia sono raccontati con grande capacità lessicale, regalando al lettore la possibilità di immedesimarsi o, comunque, di immaginarsi le varie scene narrate. I personaggi ci conquistano e diventano come amici o, almeno conoscenti, ai quali ci si può pure affezionare.

La verità sul caso Harry Quebert fu un grande successo di pubblico e questo nuovo lavoro di Joël Dicker non è da meno. Infatti, è da settimane in testa alla classifiche di vendita, ciò significherà quindi qualcosa e cioè che è uno scrittore assolutamente valido e sa come raccontare storie in grado di tenere viva l’attenzione dei suoi lettori e di affascinarli con vicende emozionanti e ricche di colpi di scena.

Il ritmo de “Il caso Alaska Sanders” è straordinariamente perfetto, non ci si annoia mai, ma si è sempre in tensione (in modo positivo) e desiderosi di sapere come proseguiranno i vari capitoli, l’evolversi della storia e il futuro dei vari personaggi. Se da una parte si è curiosi di scoprire i vari avvenimenti e il succedersi della storia, dall’altra si è quasi dispiaciuti di arrivare verso la fine perché si sa che poi ci mancherà e non sarà così facile trovare un libro in grado di intrattenerci con grande abilità ed interesse.

Tutto è costruito in modo perfetto, i vari avvenimenti sono amalgamati nel miglior modo e leggere diventa una passione ancora più grande. Ecco, per appassionarsi alla lettura consiglierei proprio di leggere Joël Dicker anche perché, a mio parere, è adatto a tutti, non soltanto agli amanti del genere giallo.

Qui c’è il mistero, ci sono le indagini, c’è una dose introspettiva notevole, c’è una storia ben narrata e ricca di elementi significativi e utili a tenerci incollati alle pagine. Tra misteri, indagini, segreti vari, colpi di scena e ritmo sempre attivo si snodano le oltre 600 pagine conquistandoci piacevolmente.

Inutile dirvi che lo consiglio assolutamente senza se e senza ma.

Qui sotto vi propongo, come sempre, l’incipit del primo capitolo che segue il prologo:

“Una neve primaverile cadeva sugli immensi hangar situati lungo la sponda del San Lorenzo, che ospitavano gli studi cinematografici. Era lì che stavano girando, da alcuni mesi, l’adattamento del mio primo romanzo, G come Goldstein. Il caso volle che l’inizio delle riprese avesse coinciso con l’uscita di La verità sul caso Harry Quebert. Spinto dal mio trionfo in libreria, il film stava già suscitando l’entusiasmo generale e le prime immagini avevano fatto sensazione a Hollywood.

Mentre fuori un vento freddo faceva turbinare i fiocchi, all’interno degli studi sembrava d’essere in piena estate: nello scenario sorprendentemente realistico di una strada trafficata, gli attori e le comparse, illuminati da potenti riflettori, sembravano muoversi sotto un sole cocente. Era una delle mie scene preferite del libro: nel dehors di un caffè, in mezzo a una folla di passanti, i due protagonisti, Mark e Alicia, si ritrovano dopo essersi persi di vista per anni. Non hanno bisogno di parole, i loro sguardi bastano a colmare il tempo perduto lontani, l’uno dall’altro.

Seduto dietro gli schermi di controllo, seguivo la ripresa. “Stop!” urlò all’improvviso il regista, interrompendo quel momento di grazia. “Buona questa” Accanto a lui, il primo assistente riecheggiò l’ingiunzione via radio: “Buona questa. Per oggi abbiamo finito.”

Trama

Aprile 1999. Mount Pleasant, una tranquilla cittadina del New Hampshire, è sconvolta da un omicidio. Il corpo di una giovane donna, Alaska Sanders, viene trovato in riva a un lago. L’inchiesta è rapidamente chiusa, la polizia ottiene la confessione del colpevole, che si uccide subito dopo, e del suo complice. Undici anni più tardi, però, il caso si riapre. Il sergente Perry Gahalowood, che all’epoca si era occupato delle indagini, riceve un’inquietante lettera anonima. E se avesse seguito una falsa pista?

L’aiuto del suo amico scrittore Marcus Goldman, che ha appena ottenuto un enorme successo con il romanzo La verità sul caso Harry Quebert, ispirato dalla loro comune esperienza con un altro crimine, sarà ancora una volta fondamentale per scoprire la verità. Ma c’è un mistero nel mistero: la scomparsa di Harry Quebert. I fantasmi del passato ritornano e, fra di essi, quello di Harry Quebert.