Titolo: La ragazza di neve
Autore: Javier Castillo
Editore: Salani
Pagine: 351
Prezzo: € 18,90
Uscita: 17 marzo 2022
Traduzione: Camilla Falsetti
Recensione
“La ragazza di neve “, scritto da Javier Castillo e pubblicato dalla casa editrice “Salani”, è stato un libro da me molto atteso e sul quale avevo alte aspettative.
Una volta iniziato ho notato subito che la scrittura è coinvolgente e scorrevole, l’autore, infatti, sa come tenere i suoi lettori incollati alle pagine. Nonostante ciò, non ha soddisfatto al cento per cento le mie aspettative, pur essendo un thriller gradevole ed interessante. Infatti, lo si legge con stupore e con curiosità per scoprire i vari avvenimenti che si susseguono e per cercare di capire il responsabile di un gesto tanto crudele come si legge anche sulla copertina: “Chi ha rapito : Kiera Templeton”? Inoltre per dare le risposte alle domande: che fine ha fatto la bambina? Sarà ancora viva?
A volte vengono i brividi a pensare a ciò che le è accaduto e pure al dolore che provano i suoi genitori. Infatti, leggendo si intuisce molto bene tutto ciò, grazie anche alle descrizioni di Javier Castillo e ai dialoghi che ci propone.
I capitoli si alternano, tra quelli di alcuni anni prima e quelli dopo il rapimento, ci sono, quindi, dei salti temporali che non annoiano, ma anzi ci illuminano sui diversi fatti ed avvenimenti accaduti. Ammetto, comunque, che per chi non li ama troverà un pochino difficile la lettura. Mentre tutti gli altri avranno in mano più elementi per potersi fare un’idea o almeno per provarci, anche se ammetto che non sarà del tutto facile.
A mio parere l’inizio è un po’ lento, infatti ho trovato che la vera partenza del romanzo è dopo alcuni capitoli e ciò mi ha reso un po’ difficoltoso addentrarmi nei fatti e ad appassionarmi. In seguito, però tutto diventa più vivace, sia nel ritmo, che nei colpi di scena e nelle descrizioni che illustrano bene le scene.
I protagonisti non mi hanno conquistato completamente a parte Miren Triggs che trovo sia uno dei personaggi più interessanti e coinvolgenti di tutto il romanzo e per la quale vale assolutamente la pena leggere “La ragazza di neve”. Ho trovato esaltanti i capitoli e le parti in cui era presente o in cui si parlava di lei.
Javier Castillo ha dato vita ad una protagonista che conquista il lettore, lo incuriosisce e, specialmente, ha diversi lati coinvolgenti, anche psicologici, inoltre il suo carattere è assai interessante.
A mio avviso, questo thriller avrebbe avuto bisogno di qualche colpo di scena in più e, a volte, di un ritmo più serrato, ma, nonostante ciò, riesce nell’intento di intrattenere, con curiosità ed interesse, grazie a Miren e ad alcuni capitoli precisi e molto particolari che, ovviamente, non posso anticiparvi per non rovinarvi la lettura.
Qualche passaggio trasmette sicuramente ansia e un filo di adrenalina, seppure per me non sono sufficienti, ma per molti altri forse sì. Infatti, con i thriller sono assai esigente. “La ragazza di neve”, secondo me, va letto per scoprire questa storia che indubbiamente mette curiosità e per la scrittura molto valida, pulita ed incisiva di Javier Castillo. Infine, per quanto riguarda il titolo, non temete perché tutto vi sarà svelato e la vostra curiosità sarà soddisfatta.
Ed ora vi propongo l’incipit:
“Grace alzò lo sguardo e per qualche secondo ignorò la magnifica parata del Ringraziamento che le sfilava davanti per osservare sua figlia, a cavalcioni sulle spalle del padre, raggiante di felicità. Notò che le sue gambe ciondolavano vivaci mentre le mani del marito reggevano le cosce della piccola con una determinazione che più tardi avrebbe ritenuto insufficiente. Il Babbo Natale di Macy’s si avvicinava sorridendo sul suo gigantesco trono e Kiera indicava entusiasta i folletti, gli elfi, i biscotti di zenzero giganti e i pupazzi che sfilavano davanti al carro. Pioveva. Un velo d’acqua leggero e sottile inzuppava impermeabili e ombrelli.
Chissà, forse quelle gocce erano sempre state simili a lacrime. «Li! Li!» gridò la bambina. Aaron e Grace seguirono il dito di Kiera puntato su un palloncino a elio bianco che si allontanava verso le nuvole, facendosi sempre più piccolo mentre volava via tra i grattacieli di New York. Poi la bambina guardò sua madre con gli occhi pieni di speranza e in quell’istante Grace seppe che non sarebbe riuscita a dirle di no…”
Trama
1998, New York, parata del Giorno del Ringraziamento: Kiera Templeton, tre anni, sparisce. Succede tutto in un attimo: il padre perde la presa calda e leggera della mano di sua figlia e improvvisamente non la vede più, inghiottita dalla folla che si spintona. Inutile chiamarla, chiedere aiuto e disperarsi. Dopo lunghe ricerche, vengono ritrovati solo i suoi vestiti e delle ciocche di capelli.
2003, cinque anni dopo, il giorno del compleanno di Kiera: i suoi genitori ricevono uno strano pacchetto. Dentro c’è una videocassetta che mostra una bambina che sembra proprio essere Kiera, mentre gioca con una casa delle bambole in una stanza dai colori vivaci. Dopo pochissimo lo schermo torna a sgranarsi in un pulviscolo di puntini bianchi e neri, una neve di incertezza, speranza e dolore insieme.
Davanti al video c’è anche Miren Triggs, che all’epoca del rapimento era una studentessa di giornalismo e da allora si è dedicata anima e corpo a questo caso. È lei che conduce un’indagine parallela, più profonda e pericolosa, in cui la scomparsa di Kiera si intreccia con la sua storia personale in un enigmatico gioco di specchi che lascia i lettori senza fiato. Un thriller perfetto che ribalta le regole del genere.