Titolo: Emersione
Autrice: Benedetta Palmieri
Editore: Nutrimenti
Collana: Greenwich
Pagine: 166
Prezzo: € 17,00
Uscita: 14 ottobre 2021
Recensione
“Emersione”, pubblicato dalla casa editrice “Nutrimenti”, segna il grande ritorno di Benedetta Palmieri alla narrativa e lo fa col botto. Infatti, questo suo romanzo è stato candidato da Alberto Rollo al Premio Strega 2022. Purtroppo non è arrivato tra i 12 finalisti, ma vi assicuro che merita tantissimo e, già da ora, ve lo consiglio.
Io ne sono rimasto colpito fin dalla trama che trasmette sensazioni assolutamente positive, nel senso che si ha curiosità e voglia di leggerlo. Le mi aspettative, quindi, erano molto alte e, per fortuna, non sono state deluse. Una frase della quarta di copertina è assolutamente pazzesco:
“A mancarmi, infine, credo sia soprattutto quello che non è stato. E allora, forse, non mi manca niente”
La storia è quasi un monologo della protagonista, Hornby, con qualche passaggio dedicato a brevi frasi di dialogo (commenti).
La donna ricorda la sua vita passata e la sua storia d’amore con l’uomo con cui è stata, prima di separarsi e che ora ha perso definitivamente.
Con una scrittura poetica, delicata, aggraziata e infinitamente intensa, Benedetta Palmieri ci intrattiene in modo coinvolgente ed appassionante. “Emersione” si legge con grande trasporto e tutto d’un fiato, perché cattura la nostra attenzione.
Ѐ un romanzo introspettivo, di quelli che amo leggere e che vorrei non finissero mai. Si percepiscono tutti gli stati emotivi della protagonista e del marito; infatti, l’autrice è stata molto brava nelle descrizioni, sia dei vari passaggi, che dei loro caratteri.
Ci arriva pure il forte dolore, infatti è come se la donna, raccontando tutta la sua vicenda, cercasse di tornare a galla, di emergere per ricominciare a respirare, a vivere.
Hornby ci illustra i vari momenti di vita passata con suo marito e così i suoi ricordi di quel periodo, di quegli anni, vengono alla luce, li racconta anche a noi lettori prima di tornare a vivere una nuova esistenza. Ѐ come un modo per superare quel duro e difficile momento di sofferenza, di tristezza e di enorme dolore.
“Emersione” è un libro che pulsa di emozioni, è molto coinvolgente e ricco di passaggi intensi da sottolineare. Hornby non si nasconde più, esprime i suoi pensieri più segreti, più personali, come uno sfogo assolutamente necessario. Ammette anche i suoi errori, i suoi momenti in cui poteva agire diversamente, ci racconta il suo rapporto matrimoniale e gli anni trascorsi con suo marito prima di separarsi.
Ho trovato questo libro assolutamente come me lo aspettavo: intenso, profondo, ricco di passaggi che arrivano al cuore. Dal mio punto di vista è impossibile restare insensibili durante la lettura di “Emersione” perché la scrittura di Benedetta Palmieri è così palpitante ed emozionante che cattura fin dall’inizio, dalla prima frase.
La sua penna incide con passione ogni singola pagina e trasmette momenti di vita vissuta in modo schietto ed appassionante. Inoltre ci esprime tutto il suo amore anche per Napoli e per la Sicilia che risultano luoghi a lei molto cari e di cui ne riporta le lodi.
Insomma “Emersione” dovete leggerlo, fatevi incantare e conquistare dalla storia della protagonista e dalla penna di Benedetta Palmieri, ne resterete sicuramente soddisfatti! Inoltre complimenti a “Nutrimenti” per l’ attenzione che ha sempre per i libri, infatti anche questo è curato in ogni suo dettaglio e per l’ottima carta utilizzata, sia per la copertina, che per le pagine interne.
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“Leggo che sei morto e mi sembra impossibile. Non c’entra niente la tua morte, in questo momento. Lo so, sono le solite banalità, ma è sbagliata, non può avere nessuna ragione. Poi, leggo che ti sei ammazzato. E allora sì, tutto mi torna. Oggi ho pulito le piante, quelle sui balconi. Sono uscita spettinata e malvestita, e ho eliminato le foglie secche e quelle marcite, che soffocavano queste povere pian te da tanto. Sono diverse le anomalie.
Esco raramente sui balconi, non li ho mai considerati parte effettiva della casa, un luogo che mi appartenesse e dove sentirmi a mio agio. Così in realtà, sento estranee queste piante che ho come, osato prendere con me. Non sono brava con loro. Le guardo con piacere, un pia cere che non è solo approfittare della loro presenza, ma comprenderne il senso, la vitalità tanto basilare quanto misteriosa, la stabilità mutevole. Da quando le osservo con più attenzione, più da vicino, mi accorgo di quanto quella presenza possa essere a rischio, più caduca, però anche più sorprendente…”
Trama
È un canto d’addio e, al tempo stesso, di bentornata: è una voce di donna che rompe il silenzio per dire, sussurrare, gridare il suo amore all’uomo che ha perduto due volte. Insieme, lei e lui hanno vissuto infiniti attimi di bellezza, ma il sentimento non è mai evoluto in una quotidianità di coppia, e ora lei riceve la notizia più tragica: lui ha cercato la morte, trovandola.
È una perdita assoluta ma, nella sua irreversibilità, è una crepa che finalmente si allarga. La prima volta in cui lo aveva perduto, lei aveva chiuso porte e finestre, si era rintanata nel senso di colpa e nella depressione finendo per smarrire desideri, motivazioni, ogni ragione di esistere. Ma ora questa donna si spalanca al coraggio di guardare i ricordi, dai più candidi ai più sofferti, mossa dall’istinto più irriducibile e prezioso: comprendere e comprendersi. Non sono stata abbastanza per lui? O forse lui non è stato abbastanza per me? E se invece la colpa non fosse dell’uno o dell’altra, ma di un’incompatibilità tra le aspettative reciproche? In fondo, non dovremmo dimostrarci all’altezza solamente della vita?