Buongiorno!!!
La protagonista dell’intervista di oggi è Deborah Bincoletto, autrice del libro “Il club della solitudine” pubblicato da “Scatole Parlanti”.
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Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Il club della solitudine”?
Da quando ero piccola ho sempre sognato di scrivere un libro, ma tra lavoro e un’università non ho mai trovato il tempo. Durante il lockdown, sono stata in cassa integrazione e mi sono laureata. Non avevo più scuse. Volevo scrivere un libro che contenesse un messaggio importante e che allo stesso tempo infondesse speranza. La tristezza è un sentimento che dobbiamo affrontare se vogliamo superare un trauma o un’esperienza particolarmente significativa. Come spiegarlo? Attraverso una storia contenente diverse metafore, dove il lettore possa rispecchiarsi in certe riflessioni e sensazioni, senza sentirsi “appesantito”.
2 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre aggettivi?
Introspettivo
Leggero
Metaforico
3 – Un pregio e un difetto di Vera e di Agata?
Vera: come pregio direi paziente, mentre come difetto insicurezza
Agata: pregio empatica
4 – La copertina è molto particolare e carina: ci racconti qualcosa?
La copertina è frutto del grafico della casa editrice Scatole Parlanti. Ritengo che colpisca l’attenzione e incuriosisca. L’immagine rende bene l’idea di come la nostra paura dei cambiamenti ci ostacoli in un potenziale cammino di miglioramento personale.
5 – Dai racconti sei passata al romanzo: tra i due generi quale ti senti più a tuo agio e quale ti soddisfa maggiormente?
Direi che mi soddisfano entrambi. Non sento di privilegiare uno al posto dell’altro. Mi preme entrare in sintonia col lettore, in poche o tante righe. Non è una questione di quantità, ma di qualità.
6 – Che rapporto hai con la solitudine?
Ho un bel rapporto. Necessito di dedicare del tempo a me stessa per rigenerarmi. Sono abbastanza selettiva con le persone per quanto riguarda i legami affettivi e non mi piace stare in posti affollati e chiassosi, perciò la solitudine non la vivo come un problema. Lo sarebbe se fosse troppa o se mi mancasse la libertà di poter incontrare le persone che amo.
7 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Sebbene io non legga romanzi rosa, qualche volta mi piace soffermarmi su alcuni momenti romantici descritti in certe storie, ma nel mio libro credo di non aver messo quasi una sola briciola di romanticismo, perché non mi sento a mio agio a scrivere di relazioni amorose (forse per via del mio carattere riservato)
8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Testarda
Empatica
Determinata
9 – Quali sono le tue passioni e hobby?
Scrivere, leggere, nuotare (soprattutto in mare), fare passeggiate durante giornate soleggiate in mezzo alla natura, viaggiare.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Ultimo libro letto è “Ritratto di signora” di Henry James preso in prestito dalla biblioteca, mentre l’ultimo libro comprato è “Joyland” di Stephen King.
Biografia
Sono Deborah Bincoletto, originaria di San Donà di Piave in provincia di Venezia, abito da novembre 2020 a Jesolo Lido (VE) e sono nata a Motta di Livenza in provincia di Treviso l’11 gennaio 1995. Ho preso il diploma di perito aziendale corrispondente in lingue estere (Progetto Erica) presso l’I.T.C.S. Leon Battista Alberti a San Donà di Piave (VE). Mi sono laureata in Scienze della Società e del Servizio Sociale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e successivamente alla magistrale di Culture, Formazione e Società Globale – Scienze Pedagogiche presso l’Università degli Studi di Padova.
Ho svolto diversi lavori: assistente bagnanti, baby-sitter, ripetizioni di inglese e tedesco, animatrice, educatrice (ho collaborato con l’Achab Group svolgendo un laboratorio inerente al rispetto dell’ambiente nelle scuole primarie e secondarie di primo grado) e istruttrice di nuoto (interrotto a marzo 2020 a causa dell’emergenza Covid-19). Ho svolto due stage presso dei Nidi, ho lavorato un anno come insegnante di sostegno, mentre quest’anno è il secondo che lavoro nella stessa scuola dell’infanzia come maestra ordinaria. Le mie passioni principali sono il mare, il nuoto (per alcuni anni ho nuotato a livello agonistico), la lettura di classici, la scrittura e viaggiare.
Ho collaborato con un mio racconto per il libro “Insieme nell’isola” a cura di Francesca Rizzi il cui ricavato andrà alla Croce Rossa e sempre con un altro mio racconto per il libro “22 battiti d’ali” di autori vari, il cui ricavato andrà alla Protezione Civile. Entrambe le opere sono nate come iniziative per portare positività durante il lockdown vissuto a causa dell’emergenza Covid-19.
Grazie di aver partecipato all’intervista!
Alla prossima!
Gabrio