Limite bianco

Titolo: Limite bianco

Autrice: Antonella Dilorenzo

Editore: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Pagine: 172

Prezzo: € 14,00

Uscita: 18 settembre 2020

Recensione

La storia raccontata da Antonella Dilorenzo nel suo romanzo “Limite bianco”, pubblicato da “Scatole Parlanti”, reputo sia molto costruttiva e ci permette di riflettere parecchio.

Gli argomenti trattati dall’autrice sono diversi e tutti importanti. Tra questi, al primo posto, anche perché è quello più evidente: il razzismo.

Al centro della storia un ragazzino di nome Carl, che seguiamo dai suoi dodici anni e che vediamo man, mano crescere, maturare ed affrontare le varie avversità che la vita gli pone sul suo percorso. Infatti, sono diversi i problemi e le situazioni contro cui dovrà combattere, sia a livello scolastico, che nello sport, sia in famiglia, che in futuro in campo lavorativo.

Ho apprezzato moltissimo il suo carattere, la sua grinta, il suo coraggio e la sua forza di andare avanti. Egli è un grande protagonista da cui abbiamo tanto da imparare. La sua passione è la corsa e ci metterà tutto il suo impegno per diventare un corridore.

Nel corso del libro si susseguono colpi di scena e momenti anche di tensione nei quali i vari personaggi si trovano coinvolti. Infatti, oltre a Carl facciamo la conoscenza pure dei suoi genitori: Elisa e Achille Giovannelli. Inoltre, nel corso delle pagine, l’autrice ci presenta il datore di lavoro del padre: Giorgio Pagri, un personaggio non proprio per bene e garbato, come pure alcuni compagni di scuola, tra cui l’arrogante Gerardo che è uno dei ragazzi più irritanti che esistano.

Carl dovrà, quindi, imparare a crescere in fretta e saper controllare le varie situazioni, anche difficili, che si troverà davanti. La vita non gli risparmierà la sofferenza che anzi cercherà di gestire al meglio.

Lo stile di Antonella Dilorenzo è molto lineare, pulito, diretto, tutto scorre assai bene e il libro si divora. Tra descrizioni e dialoghi ben scritti, ci si affeziona a Carl, si apprezza il suo modo di agire e si soffre per le varie vicissitudini. La cattiveria umana, a volte, è in grado di rendere molto arduo il percorso di una persona.

“Limite bianco” ci pone davanti, in modo schietto e a volte forte, determinati temi e situazioni, inoltre ci regala emozioni di vario genere.

Il romanzo, della storia di Carl e della sua famiglia, è diviso in due parti e, a mio avviso, sono entrambe molto significative ed intense, non saprei scegliere quella che mi ha colpito maggiormente. Ho apprezzato i valori che Elisa e Achille trasmettono al figlio, oltre al loro modo corretto di agire e di affrontare la vita.

Questo libro, secondo me, è adatto sia ad un pubblico adulto, che a quello più giovane. Infatti, entrambi hanno molto da imparare da questa storia narrata con grande lucidità e forza.

La penna di Antonella Dilorenzo, in modo chiaro e preciso, propone a noi lettori un romanzo, come ho scritto sopra, ricco di emozioni, ma anche di temi attuali e di vario genere, oltre al razzismo, anche il lavoro, il lutto, il sistema scolastico, le differenze di ceto… Un libro parecchio utile ed interessante da leggere e rileggere e sul quale riflettere con attenzione.

Qui sotto vi propongo l’incipit:

Due erano le cose a cui Carl non poteva rinunciare prima di andare a letto: il bacio di una donna e il gioco degli opposti. Prima erano le labbra di Nicoletta a sfiorargli la fronte, ora erano quelle di Elisa. Non c’era sera, da ormai cinque anni, che Carl non si perdesse nella ricerca delle differenze tra il bacio delle due donne. Da quando aveva una madre, era riuscito finalmente a dare un senso al bacio di Nicoletta: era solo di circostanza. Era solo il suo lavoro. Era solo un modo per tranquillizzare lui, Clarissa, Jessica, Azekel, Karima e tutti gli altri piccoli della casa-famiglia. Il bacio della buonanotte di Elisa era esclusivo, come privilegiato era diventato il suo gioco degli opposti.

 «Mamma, stasera comincio io»…

Trama

Carl ha dodici anni e un solo desiderio: correre per fuggire da una società spaventosa che lo bullizza per la sua pelle nera. Adottato da Elisa e Achille Giovannelli, la sua vita s’incontra, e scontra, con quella del padre, trasportatore illegale di banconote in Svizzera per conto di Giorgio Pagri, imprenditore e compulsivo collezionatore di penne, che entrerà a gamba tesa anche nella sua vita.

Quando Carl, ormai un ventenne corridore affermato, sta per dare una svolta alla sua carriera, qualcosa va storto: ci sono tre milioni e mezzo di banconote stipate nel caveau svizzero, appartenenti a Pagri, il quale farà di tutto per riprendersi i suoi soldi. Questa è una storia in cui non sarà il colore della pelle a stabilire chi è diverso, lo saranno solo i sentimenti: un italiano di colore, tra la lotta per l’integrazione e crisi d’identità, dovrà far capire al mondo che anche lui è figlio di questa terra.

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