Titolo: Passeggiata sotto gli alberi
Autore: Philippe Jaccottet
Editore: Marcos y Marcos
Collana: Gli alianti
Pagine: 127
Prezzo: € 16,00
Uscita: 17 marzo 2021
Traduzione: Cristian Rossatti
Recensione
Philippe Jaccottet ci propone il suo saggio dal titolo “Passeggiata sotto gli alberi”, pubblicato da “Marcos y Marcos”.
Il libro si divide in varie parti, infatti si inizia con una prefazione scritta da Fabio Pusterla, per poi addentrarsi nella poetica scrittura dell’autore stesso con la sezione dal titolo “La visione e la vista”, per poi passare a “Esempi” e per concludersi con le sue “Note senza fine” che sono costituite da tre capitoli che hanno la capacità di conquistarci ulteriormente.
Questa lettura, a mio avviso, va consumata molto lentamente per godersi al meglio il suo contenuto ed immaginare ciò che lo scrittore ci racconta grazie alla sua penna profonda ed intensa.
La scrittura è semplicemente perfetta, occorre però porre attenzione e leggere in un luogo silenzioso per percepire meglio tutto ciò che è contenuto nell’opera. A tratti può apparire un libro un po’ particolare, ma sicuramente incanta chi lo legge.
Tutto risulta delicato e le varie descrizioni riescono a conquistare il lettore facendogli immaginare, molto bene, ciò che legge. Il titolo del libro deriva direttamente da un capitolo stesso.
Indubbiamente ci possono essere anche passaggi più o meno facili ed altri più filosofici e difficili, ma ciò non deve spaventare. Inoltre, a volte, si percepisce il saggio come un fiume in piena e occorre porre calma e attenzione.
L’intensità e lo stupore, che scaturiscono durante la lettura, riescono a catturare la nostra attenzione e la nostra sete di sapere.
La scrittura di Philippe Jaccottet è tranquilla, riflessiva e protagonista di questo suo lavoro è esclusivamente la natura, con la sua bellezza, i suoi colori e la sua luce. Tutto risulta indubbiamente affascinante ed ovviamente conquista immediatamente gli amanti del genere. A mio avviso per assaporare tutto ciò occorre anche rileggerlo perché la sua profondità ci arrivi totalmente.
“Passeggiata sotto gli alberi” è un libro adatto a chi ama il genere di prosa, di scrittura e di tematica. Inoltre lo consiglio a chi ha la passione per una scrittura raffinata, precisa e delicata.
Qui sotto trovate l’incipit:
“È ormai da diversi anni che tento di circoscrivere, con l’intenzione di raccontarla e di commentarla, quella che è a tutti gli effetti un’esperienza poetica, anche se questa esperienza non è in alcun modo comparabile per intensità, estensione o qualità – bisogna dirlo – a quella di altri grandi poeti come Novalis, Hölderlin o Rilke per esempio, i quali già si chinarono sul suo segreto così profondamente che ci si potrebbe chiedere perché non ho il buon senso di rifarmi piuttosto a loro (domanda alla quale sarà risposto più tardi).
Di fatto, se non fosse stato per la coincidenza tra il desiderio di un amico editore e le mie intenzioni confuse, forse avrei accantonato questo progetto da molto tempo. Se mi sono abbandonato a vaghe e brevi riflessioni, se ho interrogato le mie memorie, se ho preso pure qualche nota, era prima di tutto nella speranza di risolvere un quesito estremamente semplice che riguardava solo la mia vita, senza l’ambizione di tra sformarle in un libro. Questo semplice punto di par tenza non è difficile da indicare in qualche parola…”
Trama
Mettersi in cammino, regolare il ritmo del passo e del respiro, avanzare nel bosco, su un terreno malcerto. Cogliere il momento di confine in cui l’ombra della notte assorbe gli alberi, i giardini, le vigne, le rocce. Può capitare così di sentirsi più forti, raggianti, di aprire passaggi segreti dagli strati superficiali del mondo, che percorriamo normalmente con leggerezza frettolosa, al centro stesso del reale. In questa testimonianza generosa, tesa e radicale, Jaccottet svela il suo viaggio verso questa rara intensità, ce la fa toccare; affidandoci a lui, tratteniamo il fiato di fronte a una sorgente pura. Lo seguiamo allora anche più in là, sulle tracce di una parola che non tradisca quella luce originaria: la parola poetica. Senza certezze, con la sorridente esitazione di chi dipana un filo nel momento stesso in cui lo segue, Jaccottet ci dona i suoi dubbi, i suoi lampi, la possibilità salvifica di sperimentare e descrivere la meraviglia.