Titolo: La casa di Fripp Island
Autrice: Rebecca Kauffman
Editore: Edizioni Sur
Collana: BigSur
Pagine: 308
Prezzo: € 17,50
Uscita: 09 giugno 2021
Traduzione: Alice Casarini
Recensione
Era da tempo che desideravo leggere un romanzo di Rebecca Kauffman e, finalmente, ho avuto l’occasione di tuffarmi tra le pagine del suo ultimo lavoro: “La casa di Fripp Island” pubblicato dalla casa editrice “Sur”.
Si nota subito che la scrittura è qualcosa di magico, di ipnotico. Infatti, a mio avviso, la penna della scrittrice è meravigliosa, è un romanzo scritto molto bene, profondo e specialmente assai curato nei dettagli, grazie anche alle preziose descrizioni. Vi propongo per esempio il passaggio presente in quarta di copertina:
“Si sentiva il lieve sciabordio del mare e una brezza soffiava fra le canne secche. L’aria pareva carica di una magia pericolosa.”
Durante la lettura si percepiscono le sensazioni provate dai protagonisti, si entra nei loro cuori e nelle loro teste. Si riesce ad essere coinvolti in modo preciso ed importante. Tutto risulta affascinante e coinvolgente, tanto da non riuscire a staccarsi dalle pagine.
Per me è stata una lettura che mi ha avvolto e mi ha tenuto compagnia aiutandomi a trascorrere delle ore di attesa nel modo più piacevole, seppure la vicenda ha passaggi anche molto tristi. Nonostante ciò, mi sono innamorato della storia, dei personaggi, li ho sentiti molto vicini, davvero umani con i loro pregi e i loro difetti. Ho seguito, appassionandomi molto, le loro storie e le loro vicende, a volte tragiche, con grande trasporto ed attenzione. Ho incontrato passaggi anche poetici e delicati, momenti sui quali riflettere e altri sui quali emozionarmi a 360 gradi.
“La casa di Fripp Island” è un romanzo che lascia il segno, è pieno di vita, di morte, di mistero e di passione. A me è arrivato tutto ciò, ma sono anche dell’idea che questo libro è in grado di provocare sensazioni diverse in chi lo legge, dipende da come uno si pone durante la lettura, da come lo affronta, con quale animo si mette davanti alle pagine.
Questo romanzo si legge davvero bene, con desiderio di scoprire pagina, dopo pagina, come le varie scene evolvono, per conoscere il procedere degli avvenimenti e le varie decisioni.
“La casa di Fripp Island” è interessante anche a livello psicologico, infatti i diversi personaggi hanno un loro modo di agire, di ragionare e sono descritti bene in tutto ciò. Altro punto, che mi ha conquistato, è sicuramente il fatto di aver ambientato il romanzo su una piccola isola che ha regalato alla vicenda un fascino pazzesco, per poi aggiungere il mistero di un delitto di cui si parla nelle prime pagine. Tutto ciò è un mix eccezionale e perfetto per invogliare alla lettura.
Il ritmo è pacato, ma mai noioso e lento. Infatti, a mio avviso, l’ho trovato perfetto per la storia narrata. “La casa di Fripp Island” mi ha conquistato parecchio e sicuramente recupererò il libro precedente: “La casa dei Gunner”.
L’evolversi delle scene, l’interagire dei personaggi e il loro mutare, alimentano l’attenzione del lettore invogliandolo ulteriormente a non staccare gli occhi dalle pagine, a leggere il seguito con impeto e trasporto. Le mie alte aspettative non sono state deluse. Promuovo il romanzo e sono davvero contento di aver dedicato delle ore per leggerlo e di essermi fatto avvolgere dalla storia e dalla sua atmosfera.
Concludo con l’incipit del prologo:
“Sono passati vent’anni dall’estate in cui la mia famiglia percorse in macchina chilometri e chilometri di remote aree paludose per arrivare a Fripp Island. La terra odorava di cane bagnato e di borsone di tela bagnato, l’aria era densa e calda come lana. C’erano cartelloni pubblicitari contro l’aborto con ecografie giganti e numeri di telefono gratuiti scritti in un rosso che pareva uno schizzo di sangue.
Grosse barbe di muschio spagnolo pendevano da ogni ramo di ogni quercia del Sud e di ogni cipresso calvo e oscillavano al vento come allampanati ballerini ubriachi. Una terra silenziosa e abbandonata. Facemmo trenta chilometri di autostrada senza vedere nessun’altra macchina. Attraversammo un ponte per entrare a Fripp Island, un francobollo di terra coperto da una vegetazione lussureggiante con ogni sfumatura di verde immaginabile, dal quasi-giallo al
quasi-nero. Fummo costretti a fermarci perché sulla strada c’era un alligatore.”
Trama
Fripp Island: un’isoletta esclusiva sulle coste della Carolina del Sud, collegata alla terraferma da un ponte e circondata dalle maree. Qui, in una casa di lusso accanto alla spiaggia, convergono per una breve vacanza i destini di due famiglie: i Daly, altoborghesi e vagamente snob, e i Ford, che appartengono a una working class impoverita quanto orgogliosa.
Man mano che si disvelano i piccoli segreti delle due coppie e quelli dei loro figli adolescenti, sospesi tra l’infanzia innocente e le prime trasgressioni della vita, le pulsioni sessuali, la ricerca di un’identità, la vacanza assume però toni sempre più tesi e misteriosi. A complicare le cose c’è la presenza sull’isola di un uomo segnalato come possibile aggressore sessuale.
Per uno dei protagonisti, il mare di Fripp Island segnerà il confine tra la vita e la morte. Nella cornice di una insolita murder story in cui bisogna scoprire la vittima oltre che l’assassino, il romanzo di Rebecca Kauffman indaga le dinamiche familiari e i rapporti tra le persone.