Titolo: Ossigeno
Autore: Attilio Alessandro Ortolano
Editore: Augh! Edizioni
Collana: Frecce
Pagine: 214
Prezzo: € 14,00
Uscita: 26 giugno 2020
Recensione
Succede a tutti, ogni tanto, di uscire dalla propria comfort zone anche per quanto riguarda le letture. Io l’ho fatto leggendo “Ossigeno”, il romanzo scritto da Attilio Alessandro Ortolano, firmato “Augh! Edizioni, ed ambientato nel futuro, ossia nel 2061.
Il tema è la guerra con un po’ di fantascienza, quindi, sicuramente, non sono tra i miei generi preferiti, ma in questo caso c’è molto di più. Ed è proprio la ricchezza di contenuti, che vanno oltre al tema, che mi ha permesso di appassionarmi alla storia. Il libro propone diversi passaggi molto intensi e profondi che invogliano il lettore a riflettere, in particolare le lettere presenti all’interno del taccuino del tenente Finn.
La copertina è, a mio parere, significativa e la scrittura dell’autore mi è parsa assolutamente ben curata ed incisiva. Nulla sembra sia stato lasciato al caso.
“Il loro coraggio era liquido. Iniettato nel sangue. Adrenalina invisibile. Si sentivano stranieri, anche a loro stessi. Avrebbero camminato come fiocchi di neve nera. Silenziosi e fluttuanti.”
La storia, inoltre, risveglia nel lettore un turbine variopinto di emozioni e non mancano le domande che scaturiscono nel corso dei vari capitoli. Si parla di natura, di umanità ed ovviamente di ossigeno. È impressionante, almeno così è stato per me, riuscire a percepire, proprio nei momenti in cui si raccontava dell’ossigeno o che era al centro dei passaggi, quella mancanza di aria.
I protagonisti sono estremamente umani, veri e schietti. Inoltre sono tutti uomini tranne Asia che, con la sua personalità molto dolce, ma decisa al tempo stesso ed assai variegata, riesce a guadagnarsi buona parte del romanzo. Infatti, sia lei, che Finn, sono i due miei personaggi preferiti.
“La dottoressa Asia assisteva alla scena con un distacco dorato. Dopo il primo colloquio nella città O2, era stata scelta da Lanza per assistere Hill. I suoi studi in Medicina l’avevano agevolata. Era una donna non consumata dalla vita, così placida e attraversata da una luce velata che la illuminava.”
Ciò potrà meravigliare tutti, me per primo, infatti non è stato il protagonista principale e cioè Joshua a conquistarmi di più o David, altro importante personaggio presente nella storia.
Attilio Alessandro Ortolano affronta, spesso, tramite i vari personaggi, il tema vita/morte.
“La morte è forse il nocciolo del frutto. Joshua lo aveva imparato perdendo i suoi amici. Non potevano in un solo momento sparire per sempre. Era già scritto che morissero. Era il nocciolo.”
Come potete notare, dai vari passaggi che ho riportato, l’autore è veramente molto bravo nella scelta delle parole, riesce ad ipnotizzare e a conquistare con la sua delicata capacità nell’utilizzo dei termini più appropriati. Il suo modo di scrivere l’ho trovato spesso molto poetico e gradevole, nonostante l’argomento particolare e duro.
Attilio Alessandro Ortolano ha saputo alleggerire, addolcire e rendere la storia molto incisiva e piena di spunti per importanti riflessioni.
Concludendo posso affermare che, nonostante il genere guerra/fantascienza da me non particolarmente gradito, ho trovato “Ossigeno” una lettura costruttiva e sono rimasto incantato dalla penna dell’autore.
Trama
2061.Il tenente Joshua è a capo di un’unità di soldati incaricata di disinnescare delle bombe atomiche miniaturizzate per conto del comandante Lanza. La missione è di una pericolosità estrema: si snoda tra l’Europa e l’Africa nel contesto di un mondo scosso dal terrorismo, in cui i confini sono sempre più vicini e sfumati. La consapevolezza di vivere ogni secondo a un passo dalla morte turba e stravolge le coscienze dei militari, inducendoli a riflettere sul senso della loro esistenza avvolta dalla solitudine, scaraventata nel limbo di un passato pesante e un futuro impossibile.
Joshua e i suoi uomini, nel corso delle operazioni, scoprono ai loro piedi una città costruita sotto una sterminata superficie di vetro. È O2, un non-luogo al centro del progetto “Nuova Vita”, ideato dallo stesso Lanza. Una gabbia dorata in cui gli abitanti della Terra, nella loro totalità, potrebbero tornare a respirare un clima più umano. Tuttavia, il disegno del comandante è multiforme e i protagonisti si ritrovano al centro della vera natura del piano.