Titolo: Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe
Autore: Michele Del Vecchio
Editore: Bookabook
Pagine: 336
Prezzo: € 16,00
Uscita: 7 novembre 2019
Recensione
Avevo voglia di leggere qualcosa di diverso dal solito e quando mi è capitata la trama di questo libro ho deciso che doveva essere una mia futura lettura.
“Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe” è il romanzo d’esordio di Michele Del Vecchio. Ho subito apprezzato nella pagina iniziale, “nota dell’autore”, la sua sincerità ed umiltà.
Il libro è diviso in due parti: la prima dal titolo “Insight”, la seconda “Tilt”. Per farsi conoscere ci propone una storia molto interessante ed importante raccontata col suo stile narrativo. Al centro c’è il protagonista Milo che è un ragazzino autistico. Intorno a lui troviamo altri personaggi tra cui la bella Iris della quale è innamorato.
Se l’inizio della storia è, a mio avviso, tranquillo e scorre normalmente, con il passare dei capitoli si movimenta e diventa sempre più avvincente. Man, mano si respira, infatti, un’atmosfera misteriosa, magica che crea in noi lettori anche molta curiosità.
“Malanotte”, seppure indicato per un target giovane, è sicuramente gradevole anche per il resto del pubblico perché la storia avvincente e lo stile narrativo molto scorrevole, conquista l’attenzione di tutti. Ovviamente deve piacere il genere trattato.
Una curiosità che vi segnalo e che mi ha colpito molto, è sicuramente il fatto di trovare i titoli dei capitoli scritti in inglese. Sono andato a documentarmi ed essi sono i titoli di alcune canzoni (chiedo scusa per la mia ignoranza in tema di musica straniera). Trovo che ciò sia sicuramente un’idea originale che, secondo me, regala un tono più sofisticato e particolare al romanzo, distinguendolo dagli altri del suo genere.
Oltre a questo mi ha colpito molto la scrittura di Michele Del Vecchio, dato che al momento della stesura del libro era molto giovane, ma si nota già la sue grande padronanza con la penna. Infatti sono rimasto piacevolmente colpito e sorpreso dalla maestria che possiede con le parole, dimostrando la sua capacità dialettica. Scrive davvero molto bene !!!
Inoltre ha dato vita al personaggio di Milo al quale ci si affeziona e ci trasmette tanta tenerezza. Si vorrebbe stargli vicino per potergli dare l’affetto che, a volte, gli manca e che quindi necessita.
I personaggi, inoltre, risultano ben descritti, come del resto anche le scene che sono narrate con una bravura tale da farcele immaginare. Trovo sia molto importante che avvenga ciò, specialmente in un romanzo di questo genere in cui il lettore ha la necessità di immedesimarsi nella storia per poterla apprezzare al meglio. Ho amato anche quella certa dose di piacevole malinconia.
Per quanto riguarda la caratteristica “splatter”, per fortuna, non ne ho riscontrata molto. Ho sperato, invece, fin dall’inizio, di imbattermi in quella interessante dolcezza che è presente, a mio avviso, anche nei film di Tim Burton (che adoro) e sono contento di non essere rimasto deluso.
“Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe” è un romanzo adatto maggiormente ai giovani, ma indubbiamente può piacere anche ai più grandi, infatti permette a tutti di immergersi in una storia scritta assolutamente molto bene e ciò è, senza dubbio, il punto forte del libro.
Concludo, questa volta, con l’incipit che mi ha conquistato:
“Da dove si comincia a scrivere una storia? Nella vita, perlomeno in quella delle persone comuni, non ci sono svolte improvvise, inizi netti o eventi degni di nota. Ma questa non è la storia di gente comune. È la mia, la nostra. Una storia che parla di magia, morte e amore con la A maiuscola.”
Trama
Cronometro alla mano per lavarsi i denti, i lacci delle Converse a fare pendant con gli stati d’animo e le corde del bucato su cui sventolano i capolavori di Beethoven. Milo Jenkins, 16 anni, è un virtuoso del pianoforte, ha mille nevrosi e il fantasma di un pesce farfalla per migliore amico.
I lunghi silenzi e un candore senza età hanno reso sicura la diagnosi: è autistico. Un ragazzo speciale, lo definirebbe qualcuno. Se vivi nella cupa Eureka, però, non ci sono parole gentili per un orfano di madre con gli occhiali a fondo di bottiglia e gli incisivi a zappa.
La svolta sperata ha le occhiaie viola di Iris, bella come un film di Tim Burton. Sulla tela della loro adolescenza, uno schizzo rosso sangue. Sotto una coltre di foglie secche, cadaveri innocenti. Corre, Milo. Ma verso Iris o lontano da lei? Truce e dolce, “Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe” è una fiaba splatter dove i baci hanno un retrogusto segreto e tra sogno e delirio, amore e morte non c’è grado di separazione.