Intervista all’autore: Fausto Romano

Ciao lettrici e lettori,

oggi vi propongo una piacevolissima intervista che vi consiglio di non perdervi. Il protagonista è Fausto Romano, autore del libro “Ninnanò” edito “Alter Ego”.

La mia recensione al libro la potete leggere qui.

Biografia

Fausto Romano, (Galatina, 1988) si diploma in recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma.

Nel novembre 2011 vince il “Premio SIAE” con lo spettacolo “Andare a Teatro” di K.Valentine ed è premiato a Roma da Andrea Camilleri.

È autore, regista e interprete di “Faustbook”, la prima web-serie sui libri e del cortometraggio “Cratta” coprodotto da Apulia Film Commission e vincitore di numerosi premi internazionali tra cui il Premio Fellini e il Premio Dino De Laurentiis.

È vincitore del bando MigrArti2017 del MiBact con il cortometraggio “La giraffa senza gamba” da lui scritto e diretto, presentato alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia, co-distribuito da RAI Cinema, in cinquina ai Globi d’Oro 2018 e inserito nella settimana del cinema italiano a New York e Washington.

Il suo ultimo lavoro è il cortometraggio “Nessuno si lascia a Natale”, una coproduzione italo-americana.

Suoi i romanzi Grazie per aver viaggiato con noi (Lupo Editore, 2013) e Anche i pesci hanno il mal di mare (Alter Ego Edizioni, 2016) e il giallo Ninnanò (Alter Ego Edizioni, 2019).

Intervista

1 – Sono molto curioso di sapere come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Ninnanò”?

Pioveva, ero a Bologna per lavorare su un mio cortometraggio e la mia ragazza (ex) mi lasciò di punto in bianco. Ero in Piazza Maggiore e ho pensato che, se visitavo casa di Lucio Dalla, la mia ragazza ritornava da me. Così sono riuscito a infiltrarmi… è una storia divertente, la racconto nello spettacolo che faccio su Ninnanò.

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Una volta un’insegnante a cui non stavo simpatico convocò mia madre a scuola – ci andava più lei che io – e le disse: Signora, come descriverebbe suo figlio con tre aggettivi? Mamma si mise a ridere e se ne andò.

3 – Un pregio e un difetto di Lucio e di Angela?

Lucio sembra avere il gran dono della pazienza celando bene i suoi difetti; Angela è innocente e nello stesso tempo arrivista.

4 – Che rapporto hai con la ninna nanna e qual è la tua preferita?

Vorrei fare un figlio per potergliela cantare, ma non è ancora arrivato, per questo me ne vado in giro a cantarla ai figli dei miei amici. Si addormentano i miei amici (stanchissimi per il ruolo di genitori) e non i figli. Grazie al contest musicale #arrangianinnanò ci sono arrivate tante versioni della Ninnanò da bravissimi musicisti e sono una più bella dell’altra, impossibile scegliere.

5 – Quali sono secondo te i tre elementi importanti per scrivere un buon libro

Mangiar bene, fare sport, pensare a qualche bella donna che non puoi avere.

6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

A febbraio mi sono trasferito a Lisbona per lavorare su un nuovo romanzo: sono arrivato qui con un’idea “fichissima” ma dopo una settimana l’ho cambiata perché mi era arrivata un’idea ancora più “fichissima”. Poi l’ho cambiata di nuovo e forse dopo questa intervista mi butterò su un “romanzo Harmony” dove ci sono due amanti che si incontrano di nascosto in un Autogrill e fanno l’amore nel bagno dei disabili (perché è quello più grande), ma un giorno il bagno è guasto e loro non sanno dove andare e qui parte la storia piena di suspense…

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Bellissimo, interessante, accettabile (come vedi vado in diminuire, per fortuna che son tre).

8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Ho portato lo spettacolo/presentazione del romanzo in Casa Verdi (la casa di riposo voluta da Giuseppe Verdi) a Milano. In questa grande sala, davanti a ottuagenari splendenti ho eseguito la mia Ninnanò al pianoforte sul quale hanno suonato i più grandi musicisti del novecento. È stato un momento carico di emozione e tenerezza.
Quando me ne sono andato hanno disinfettato il pianoforte, so che volevano bruciarlo ma non l’hanno fatto perché erano affezionati.

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

C’è quel sognatore di John Fante, c’è quel timidone di Bukowski, c’è quel voyeur di Moravia, quel colosso che è Dostoevskij, e ancora il viscerale Jack London, il famelico Hamsun e tutti quelli che hanno combattuto bene…

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Sto leggendo i “Centodelitti” di Giorgio Scerbanenco, ogni racconto è una piccola guida su come scrivere un buon racconto e la conferma che, citando Čechov, spesso “la sintesi è sorella del talento”

Ti ringrazio molto per questa intervista.

Alla prossima

Gabrio

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