Intervista all’autore: Gianluca Rampini

Buongiorno lettrici e lettori,

l’intervista di oggi ha per protagonista Gianluca Rampini, autore del libro “La natura dello scorpione” edito “Scatole Parlanti”

Se volete leggere la mia recensione la trovate qui.

Biografia

Gianluca Rampini, nato a Trieste il 15 febbraio 1974. Padre orgoglioso di Leonardo e marito di Perla.

Di giorno Responsabile dei Sistemi Certificati della Cooperativa Sociale Lavoratori Uniti Franco Basaglia, di notte scrittore in cerca di affermazione.

Ha pubblicato altri due romanzi oltre a “La natura dello Scorpione”, il primo nel 2010, “Le colpe del padre” edito da Giraldi Editore, è un thriller fantascientifico, il secondo “Il male dell’uomo”, edito da GDS Edizioni nel 2017, è un thriller sovrannaturale.

E’ in lavoro il prossimo crime thriller, ambientato a Trieste, che tratta della violenza come un contagio, di chi ne rimane immune e di chi ne soccombe.

Il filo conduttore che percorrere come tema e sfondo tutti i romanzi è la ricerca verso l’origine del male, il tentativo di comprendere cosa spinga gli individui e le comunità a compiere azioni agli altri incomprensibili.

Intervista

 1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “La natura dello scorpione”?

 L’idea alla base de “La natura dello scorpione” deriva dalla mia incapacità di comprendere come sia potuto accadere il massacro del Ruanda negli anni novanta. L’eccidio di massa, la sua magnitudine mi ha sempre lasciato perplesso e incredulo. Tanto più quando lessi di alcune dichiarazioni di un generale Nato che suggeriva la possibilità che l’evento fosse stato pilotato o quanto meno trascurato dall’Occidente. La domanda: ” Se fosse vero?” è quello che mi ha spinto a immaginare una possibile causa e a innestare nella storia i protagonisti coinvolti.

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre parole?

 Posso dirti quello che spero sia: battente, spietato e asfissiante.

3 – Un pregio e un difetto dell’ispettore Gava?

 L’Ispettore Gava è una persona che impare dai propri errori e che non riesci a fidarsi degli altri, in particolare dei colleghi.

4 – Come è nata la tua passione per i thriller?

 Non credo ci sia una singola ragione, direi oltre ad aver letto decine di gialli quando era un ragazzo, ho sempre provato una fascinazione per “il lato oscuro”, per le varie manifestazioni del male nella storia dell’uomo. Leggere e scrivere thriller è un modo tutto sommato sicuro di percorrere sentieri altrimenti impercorribili.

5 – Quali sono, secondo te, i tre elementi importanti per la buona riuscita di un thriller?

 Premesso che non ci sono regole certe, è altrettanto vero che alcuni elementi non possono mancare. Dovendo indicarne tre direi la suspance, che per come la vedo io è ciò che spinge il lettore e girare pagina, un “villain” di spessore, possibilmente più forte, più pericoloso del protagonista e un protagonista in cui ci si possa, almeno in parte, immedesimare, attraverso le sue debolezze, la sua umanità.

6 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

 Allora, c’è ne uno legato al nome del protagonista, che ora è Leonardo Gava. Inizialmente, alla prima stesura, lo avevo chiamato Luca Gava, che se letto in un certo modo, lasciando Lu e unendo il resto, ne esce un nome che avrebbe decisamente sminuito la serietà dell’Ispettore e della storia. Io non me n’era assolutam “ente reso conto, fino a che mio fratello, con una cospicua dose di presa per i fondelli me l’ha fatto notare.

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

 Paziente, ottimista e determinato.

8 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

 Due sono già in lavoro. Uno quasi completo, ambientato a Trieste, con nuovi protagonisti, e un’altro, in fase di progettazione in cui ritroveremo l’Ispettore Gava e le Dolomiti.

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

 Devo certamente fare torto a molti, in ogni caso devo citare Stephen King, Jean Christophe Grangè e James Patterson.

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

 Comprato non saprei perchè sono piuttosto compulsivo in questo senso, invece ho appena finito di leggere “La stella del diavolo” di Jo Nesbo.

Grazie di aver partecipato all’intervista

Alla prossima

Gabrio

 

 

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