Due milioni di baci

Titolo: Due milioni di baci

Autore:  Alessandro Milan

Editore: DeA Planeta Libri

Pagine: 332

Prezzo: € 17,00

Uscita: 10 settembre 2019

Recensione

Dall’anno scorso ho iniziato leggere alcuni libri in cui la figura del protagonista è incentrata su quella paterna. Tale ruolo mi ha sempre colpito ed interessato molto. Infatti è più facile trovare libri in cui si racconta della madre rispetto a quelli in cui si narra della vita di un padre, magari con figli.

“Due milioni di baci”, scritto con grande trasporto da Alessandro Milan, ci presenta proprio di come un padre riesca a gestire due figli dopo la morte della moglie.

È un libro molto scorrevole, di piacevolissima lettura, seppure ogni tanto ci si intenerisce con i momenti in cui la memoria va a quando la famiglia era completa.

Il protagonista cerca di barcamenarsi, come può, tra le varie commissioni, i figli, la loro educazione, i loro problemi e tutto ciò che comporta farli crescere, gli amici e il resto della sua vita. Al suo fianco ha il valido aiuto di sua madre che cerca di stargli vicino.


Dalle pagine traspira il grande e potente amore che l’uomo nutre per Mattia ed Angelica, che hanno due caratteri molto diversi. Egli cerca di farli crescere al meglio, tra qualche piccola sgridata e una marea di affetto. Durante il percorso scopre l’importanza del contatto fisico, degli abbracci e in particolare dei baci. Ciò anche perché ha avuto un padre, come scrive lui, piatto:

“La voce di mio padre aveva il tono piatto. Né entusiasta né freddo. Piatto. Così il bacio che accompagnava quel saluto. Due labbra che si toccavano appena, producendo il tipico rumore…Erano baci secchi. A stampo. Ma solidi. Come la roccia piantata nel terreno su un sentiero che ti porta su, verso la vetta, inerpicandosi dolcemente ma con regolarità”.

Alessandro quando sgrida i figli, cerca poi di fare subito pace. Sente che il suo ruolo è molto importante e delicato. Inoltre fa in modo di muoversi al meglio per non deludere i suoi figli e dimostrare il grande affetto che prova nei loro riguardi. È una persona che mette il dialogo al primo posto e ciò, indubbiamente, è da apprezzare.

Durante la lettura, inoltre, ci sono dei momenti in cui si fanno strada alcuni ricordi del passato, sia di quando era piccolo, sia di quelli passati con la moglie.

Il linguaggio usato dall’autore è moderno, fresco, giovanile ed incisivo.

Mentre leggevo ho incontrato diversi passaggi che mi hanno commosso e, nei quali, non si può fare a meno di chiedersi dove abbia trovato la forza per andare avanti in modo così garbato e tenace.

Alessandro è una persona brillante, forte e con un grande cuore. Lo si nota in molti punti del libro. È un’anima buona ed altruista, che cerca di procedere nel modo migliore, nonostante il grande dolore che ha dentro e ciò lo si percepisce. Ci sono anche momenti malinconici, ma anche ironici e pieni di vita. Quella vita che lo ha messo a dura prova, che lo sta sfidando dopo averlo fatto soffrire parecchio.

“Due milioni di baci” è una ricca e profonda storia sui sentimenti, sulla sofferenza e sulla rinascita. Tra le pagine si alternano passaggi più profondi e dolorosi, con quelli più leggeri e piacevoli che riescono a strapparci un sorriso, come per asciugarci le lacrime che a volte può capitare scendano durante la lettura.

Questo libro è anche la dimostrazione di come un padre, con grande forza e amore, riesca a portare avanti la sua vita e quella dei suoi due figli nel modo più corretto possibile. Anche lui commette alcuni errori, ma non appena se ne accorge cerca subito di rimediare. La storia narrata ci fa battere il cuore, ci illumina gli occhi ed allo stesso tempo ci regala una importante e costruttiva testimonianza.

Sicuramente mi sento di consigliare la lettura anche perché, nonostante il tema trattato, non è un libro eccessivamente malinconico e, specialmente, è da ammirare il fatto che non ci siano punti in cui il protagonista si pianga addosso. Tutto è ben soppesato, niente è eccessivo. Alessandro scrive col cuore ed in modo spontaneo, non per far breccia a tutti i costi sui suoi lettori. Ho apprezzato, infatti, la giusta delicatezza utilizzata e il modo di porsi.

Concludo con quanto si legge sulla quarta di copertina:

“Di colpo la felicità. La felicità di essere vivo. La felicità di sentire riaffiorare un desiderio che sembrava perduto, affogato nel tempo e dai sensi di colpa.”

Trama

Baciando, si vive. Perché non c’è momento chiave della nostra esistenza che non sia segnato da un bacio. L’infanzia, costellata da quelli materni, così dolci e avvolgenti, e da quelli tra i genitori, a scandire le giornate in famiglia. L’inizio di una storia d’amore, magari chissà, mezzi ubriachi dentro una Renault Clio bordeaux, a notte fonda. L’ultimo saluto in ospedale, quando il mondo sembra crollare.

La pace dopo un litigio coi figli, da sancire con un bacio di quelli che fanno il solletico al collo, sulle braccia, sulle gambe. Ma anche i baci mancati, quelli che hanno marcato una distanza, o il bacio di un Giuda che all’università ti ha rubato la fidanzata.

Ripercorrendo questi istanti cruciali, Alessandro Milan racconta la quotidianità di un padre che deve crescere da solo due bambini quasi adolescenti – con i loro silenzi, i capricci, le domande scomode ma anche di un uomo che a quarantotto anni è ancora figlio di una mamma che per la prima volta ha bisogno di lui.

Amici vecchi e nuovi lo aiuteranno a risolvere i problemi pratici e a curare le ferite dell’anima. Milan torna a condividere la speciale normalità delle sue emozioni, del suo incespicare, e di una tenace voglia di riabbracciare nuovamente tutti i colori della vita.

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