Titolo: Le disavventure di Amos Barton
Autore: George Eliot
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Pagine: 124
Prezzo: € 15,00
Uscita: 21 novembre 2019
Recensione
“Le disavventure di Amos Barton” ha come protagonista Amos Barton, un parroco della cittadina di Shepperton e marito di Milly che gli ha dato già ben sei figli. George Eliot, che è il pseudonimo di Mary Anne Evans, ci racconta la storia di questo personaggio tramite una scrittura molto minuziosa, assai raffinata e precisa. Tutto è molto profondo e pacato. Inoltre le sue descrizioni risultano molto ben impostate, infatti, facendo la conoscenza, per esempio, di Barton intuiamo il suo carattere schivo, tenace, un po’ chiuso ed introverso e a volte un po’ ingenuo.
Tra le disavventure che gli accadono, c’è quella che riguarda l’errata decisione di prendere in casa la contessa Caroline Czerlaski, poiché, avendo una grande famiglia da mantenere, ha bisogno di arrotondare gli introiti. Ciò gli procurerà non pochi guai, creandogli una situazione molto difficile e complicata. Purtroppo non sarà l’unico problema che gli capiterà. Anzi, uno molto più grave e triste accadrà dopo qualche tempo, ma non voglio togliervi la sorpresa. Durante al lettura incontreremo, inoltre, anche altri personaggi che alimenteranno la storia.
Devo ammettere che questo romanzo mi ha regalato sensazioni contrastanti. Infatti alcuni capitoli mi sono piaciuti maggiormente di altri. Qualcuno mi ha tenuto incollato alle pagine e conquistato, mentre altri un po’ meno. La parte che ho gradito di più è quella finale. Indubbiamente non è un libro allegro, ma trasmette un pochino di tristezza e lascia un po’ di amaro in bocca.
Ho provato per Amos Barton molta tenerezza e, a volte, anche un po’ di rabbia per alcune sue azioni e decisioni. Inoltre gli avrei dato una scrollata per farlo ragionare e per trasmettergli maggior grinta.
Di questo libro ciò che mi ha colpito maggiormente è sicuramente la scrittura di George Eliot che, in diversi passaggi, mi ha incantato. La storia, invece, in alcuni punti mi ha un po’ deluso, forse perché leggermente prevedibile e anche per il fatto che avevo alte aspettative, forse troppe.
Sicuramente in alcuni momenti regala qualche emozione ed essendo un libro breve ci si può accontentare, anche perché si nota la bravura di chi l’ha scritto, dato che in poche pagine ha avuto la capacità di illustrare, chiaramente e in modo netto, la situazione, i personaggi ed i vari avvenimenti.
“Le disavventure di Amos Barton” piacerà sicuramente a chi ama i classici e quindi lo consiglio, a chi ricerca un libro breve, dalla scrittura raffinata ed elegante, a chi vuole godersi una storia con un personaggio un po’ diverso dai soliti. Inoltre per le ottime descrizioni dei personaggi, in particolare del parroco che riuscirete ad immaginarlo perfettamente, personalmente ho apprezzato molto questa possibilità che ci regala George Eliot, perché permette di entrare maggiormente nella storia.
Qui sotto vi propongo la quarta di copertina che trovo essere molto interessante.
“Tutti i parrocchiani erano dispiaciuti per la sua partenza; non è che qualcuno di loro considerasse straordinarie le sue doti spirituali, qua avvertisse che il suo ministero fosse molto edificante. Ma le sue recenti traversie avevano ispirato i loro migliori sentimenti, il che è sempre una fonte d’amore. Amos non era riuscito a far scattare la molla della bontà con i propri sermoni, ma c’era riuscito concretamente con il proprio dolore; e ora c’era un legame vero tra lui e suo gregge”
Trama
Amos Barton è il nuovo parroco della chiesa di Shepperton, una cittadina della provincia inglese. Il reverendo è un uomo mite che cerca in ogni modo di far rispettare i dettami della Chiesa anglicana ai membri della sua comunità, ma il suo carisma inesistente, unito a una certa goffaggine, fa sì che non sia molto amato dai suoi concittadini. Inoltre la parrocchia di cui si occupa non è sufficiente al mantenimento della sua famiglia, che può tirare avanti solo grazie al caritatevole prodigarsi di qualche parrocchiano e all’instancabile Milly, la moglie del curato, che ha totalmente immolato la sua vita al bene del marito e dei sei figli.
La situazione si complica ulteriormente quando la contessa Caroline Czerlaski si installa a casa Barton, portando con sé mille pretese e neppure un centesimo, suscitando disappunto in Milly e una morbosa curiosità in tutta la comunità di Shepperton.
L’intera vita di Amos Barton trascorre fra continue cadute e momentanee risalite, fino all’arrivo della notizia peggiore di tutte, che lo farà precipitare nello sconforto, ma vedrà finalmente i parrocchiani stringersi intorno a lui, nonostante incarni «la quintessenza concentrata della mediocrità».
Primo dei tre romanzi brevi che compongono “Scene di vita clericale”, raccolta che ha fatto da modello alla letteratura realista inglese, “Le disavventure di Amos Barton” è una vivida raffigurazione della vita rurale inglese dell’Ottocento, che racconta gli effetti della riforma religiosa attraverso lo sguardo ingenuo di un reverendo di provincia.
Opera prima di una delle più importanti scrittrici britanniche, alla sua uscita ebbe un grande successo, generando l’interesse per l’identità dell’autore e portando così allo scoperto la scrittrice Mary Anne Evans.