Il diavolo innamorato

Titolo: Il diavolo innamorato

Autore: Davide Carnevali

Editore: Fandango Libri

Pagine: 132

Prezzo: € 13,00

Uscita: 7 novembre 2019

Recensione

“Il diavolo innamorato” è un libro assolutamente originale e nuovo che ha come protagonisti il Diavolo e Dio.

Davide Carnevali, che oltre ad essere autore del libro è anche un importante drammaturgo italiano,  ci propone una visione diversa su molti argomenti religiosi. Il suo stile narrativo è veramente molto scorrevole, intrigante e coinvolgente. La sua penna scivola sulle pagine in modo moderno, frizzante e con grande sicurezza.

Una delle caratteristiche è il fatto che ogni capitolo è composto da pochissime pagine: due, tre o quattro pagine che si leggono con grande facilità essendo, quasi tutte, molto scorrevoli. Inoltre ci invogliano ad iniziare immediatamente il successivo perché possiedono la grande capacità di stimolare la nostra curiosità sui vari argomenti.

 

I temi affrontati sono tantissimi e in poche pagine il diavolo ci propone la sua visione su alcuni fatti. Seppure, a prima vista, può sembrare un libro con argomenti delicati e difficili da trattare, resterete stupiti dalla capacità di Davide Carnevali nell’affrontarli in maniera leggera e a volte scanzonata.

Il suo modo di scrivere alleggerisce il tutto e non ha nessuna pretesa, se non quella di intrattenere e di fornire una visione nuova e, a volte, ironica dei fatti. Non c’è nessuna intenzione, secondo me, di attaccare la religione, ma semplicemente di raccontare in modo inusuale alcuni fatti.

Al suo interno, tra i diversi capitoli, Dio e il diavolo discutono di vari argomenti. Per esempio si inizia a parlare delle rovine del mondo, per poi passare alle stelle. Sono tanti i capitoli che stuzzicano la nostra curiosità. Per esempio “I sogni di Dio e i sogni del diavolo” di cui vi propongo un passaggio:

“…infatti si dice che questa sia la grande differenza tra Dio e Satana: mentre Dio sogna costantemente la propria vita, Satana vive perpetuamente un dèjà vu della propria morte”

 oppure “La nostalgia dell’angelo caduto” e ancora “Il diavolo e l’amore”, o lo stesso titolo del libro è tratto proprio da un capitolo che trovate all’interno. Inoltre vi segnalo “Il diavolo e lo scrittore” del quale troviamo alcune righe sulla quarta di copertina:

“Tutti sanno che il diavolo ama visitare di tanto in tanto la casa dello scrittore e lo scrittore è per natura predisposto all’attesa del diavolo”

 L’ultimo capitolo è un po’ diverso dai precedenti ed è, a mio parere, molto interessante e stuzzicante: “Dio e il diavolo discutono sulle rovine della letteratura”.

“Il diavolo innamorato” è assolutamente un libro, a tratti teatrale, molto originale che vi meraviglierà e vi regalerà diverse sorprese. Durante la lettura, inoltre, ci vengono poste alcune domande che ci invitano a riflettere. L’autore non ha intenzione, né la pretesa di darci delle risposte, ma semplicemente, con ironia, si avvicina alle scritture e tradizioni delle varie religioni (cristianesimo, ebraismo, Islam…) per proporci delle visioni uniche ed originali. All’interno del libro si scoprono alcuni aneddoti per esempio questo:

 “Poiché quelle lacrime erano lacrime di silenzio, il mare è oggi un luogo silenzioso e silenziose sono le bestie che lo abitano; e infatti si dice ancora oggi: “Muto come un pesce”

 Se volete, quindi, leggere qualcosa di diverso dal solito… allora “Il diavolo innamorato” è il libro che fa per voi !!!

Trama

Conosciuto da anni per il suo teatro, Davide Carnevali, mette in scena in queste pagine una sacra rappresentazione, trascinando il lettore in una dimensione senza tempo, dove tutto può realizzarsi e assumere un senso nuovo.

E così il lettore si fa spettatore e attore, dialogando col dio dei cristiani, un dio tutto umano che inventò le stelle per diletto – “Le fece perché amava sedersi la notte nel mezzo del suo giardino a guardarle per ore, dall’alto del firmamento, in silenzio, fino alle prime luci del mattino” -; penetrando i segreti della cabala ebraica che svela il significato dell’impronunciabilità del nome di Dio, un dio immenso e sfuggente; immaginando una matematica oltre i numeri e lo spazio per accorciare le distanze con il dio dei musulmani.

Come in un moderno Vangelo apocrifo, nel “Diavolo innamorato” Davide Carnevali si avvicina per sovvertirle alle scritture e alle tradizioni delle grandi religioni monoteiste, il cristianesimo, l’ebraismo e l’Islam, con l’ironia, la leggerezza e l’originalità tipiche della sua drammaturgia.

Nessuna risposta è fornita, su quale sia la nostra origine né dove vada il nostro destino, quasi l’autore affermasse l’unità di creatore e creatura. Nessun insegnamento è certo, perché la conoscenza, come il volto di Dio, è velata. Non resta che un toccante tableau vivant, un programmatico libretto rosso, una consolante via crucis, e al centro l’uomo alla malinconica ricerca del Paradiso perduto.

 

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