Ciao lettrici e lettori
Oggi il protagonista dell’intervista è Matteo Secchi, autore del libro “Il paradosso della normalità”?
La mia recensione, se volete leggerla, la trovate qua.
Biografia
Matteo Secchi è nato a Cagliari nel 1986, ho seguito studi tecnici e Il Paradosso Della Normalità è il mio primo romanzo.
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Il paradosso della normalità”?
È nata dal confronto con i miei coetanei, troppo spesso caricati all’eccesso di aspettative sul giusto stile di vita, sul dover percorrere quella strada esatta che porterà alla felicità. Mi sono chiesto fino a che punto siamo disposti a delegare qualcun altro per raggiungere questo scopo e quanto può essere abbagliante una felicità massificata.
2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?
Sintetico, riflessivo, attuale.
3 – Se dovessi motivare la scelta del titolo come risponderesti?
La normalità viene considerata una condizione consueta, quindi non per forza giusta.
Ogni volta che si osserva una realtà considerata normale si possono identificare tante condizioni normalmente differenti (o addirittura normalmente opposte) che possono essere esatte.
Nel romanzo, il paradosso si crea quando si cerca di sovrapporre il normale al giusto.
4 – Un pregio e un difetto di Paolo, Maurizio e Carlo?
Paolo è sensibile e incerto, Maurizio è impulsivo e risoluto, Carlo è ottimista e pragmatico. Lascio il dubbio su quali siano i pregi e quali i difetti.
5 – Come è nata la tua passione per la scrittura?
Penso sia nata prima di me. Mio nonno scriveva delle fiabe per bambini e si dilettava con le poesie. Così suo padre. Credo sia sempre stata una questione di esigenza, di mettere nero su bianco delle emozioni difficilmente esprimibili e soprattutto condivisibili con altri mezzi.
6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?
Sì, sto lavorando su un secondo romanzo che sarà legato a doppio filo con Il Paradosso Della Normalità.
7 – Quali sono, secondo te, gli ingredienti che servono in una storia?
Gli ingredienti necessari per una storia devono essere quei contenuti che resistono alla lettura e persistono una volta che il libro è riposto nella libreria. Lo stupore è un elemento fondamentale, la riflessione è un ottima compagna, la pienezza è un obiettivo.
8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Non ho apprezzato da subito la copertina del romanzo. L’ho definita più volte “da sussidiario”. Poi ho rivalutato la mia posizione e ho riconosciuto alla casa editrice di aver fatto un bel lavoro. Ora, addirittura, non la cambierei. Mi ci sono affezionato.
9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
Sicuramente I Dolori Del Giovane Werther di Goethe è stato il primo romanzo che mi ha veramente caricato delle emozioni del protagonista. Anche Kafka ne Il Processo è riuscito a immergermi nell’inquietudine.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Ho appena terminato di leggere Dialoghi Sulla Religione Naturale di Hume e L’Uomo e i Suoi Simboli di Jung. Presto acquisterò Le Cose di Perec.
Grazie di aver riposto alle mie domande.
Ciao
Gabrio