Titolo: Papà Gambalunga
Autore: Jean Webster
Editore: Caravaggio Editore
Collana: I classici ritrovati
A cura di: Enrico De Luca
Pagine: 259
Prezzo: € 15,50
Uscita: 5 luglio 2019
Recensione
Ammetto con dispiacere che non avevo mai letto questo famoso classico “Papà Gambalunga”, ma per fortuna, grazie a “Caravaggio Editore”, ho colmato la mia lacuna con questa versione integrale (con varie note alla fine delle pagine) curata brillantemente da Enrico De Luca.
“Papà Gambalunga” di Jean Webster, della quale ho scoperto che sua madre Annie era nipote dello scrittore Mark Twain (autore de Le avventure di Tom Sawyer) mi ha intrattenuto in modo assolutamente piacevole, regalandomi pure momenti di sano divertimento.
Infatti per merito anche della protagonista Judy, che è un’orfana la cui vita cambierà completamente grazie ad un benefattore che lei chiamerà Papà Gambalunga (o in alcuni momenti sig. Riccone), ho sorriso spesso per il suo modo di agire e di comportarsi specialmente nei confronti dell’uomo.
Inoltre è una ragazzina molto buffa e simpatica, testarda, curiosa e con un bel caratterino. Ho apprezzato il suo essere schietta e sincera, oltre a saper chiedere scusa quando sbaglia.
Judy ha come compito quello di scrivere regolarmente delle lettere al suo benefattore per tenerlo aggiornato sul suo andamento scolastico e sui vari avvenimenti.
Tramite queste veniamo a conoscenza dei vari pensieri di Judy, delle sue preferenze, dei suoi sogni e desideri. La lettura è veramente scorrevole, molto gradevole e strappa dei sorrisi in vari passaggi.
È impossibile non affezionarsi alla ragazzina ed al suo tenero modo di comportarsi, a volte viene voglia di abbracciarla, specialmente nei momenti in cui si sente sola.
Ho trovato anche interessante che all’interno, tra le varie lettere troviamo citati diversi libri famosi che, più o meno, abbiamo letto tutti o che altrimenti potrebbero essere ottimi consigli da inserire nella lista di quelli da leggere il prima possibile.
I colpi di scena sono anch’essi presenti, nonostante sia un romanzo epistolare, infatti, specialmente verso la fine, ne troviamo uno da “effetto wow”.
Il libro è arricchito da alcune illustrazioni originali dell’autrice che sono veramente esilaranti e che danno un tocco in più, vivacizzando ulteriormente i racconti di Judy.
“Papà Gambalunga” è sicuramente adatto a tutti, grandi e piccoli, essendo una storia semplice, tenera e che arriva al cuore, infatti mi sento di consigliarlo assolutamente perché è un classico che non può mancare nelle nostre librerie casalinghe.
Inoltre ha la capacità di farci trascorrere delle ore lieti e ciò è molto utile dato che le nostre vite sono frenetiche, stressanti, piene di pensieri e di problemi, “Papà Gambalunga” è sicuramente un’arma potente per farci rilassare nel modo migliore.
Qui sotto vi propongo un passaggio del romanzo:
“Avete mai sentito parlare di una così sconfortante serie di eventi? Non sono i più grandi problemi della vita che richiedono carattere. Chiunque può essere all’altezza di una crisi e fronteggiare una tragedia devastante con coraggio, ma sopportare i futili guai della giornata con una risata…penso davvero che richieda spirito.
È questo tipo di carattere che svilupperò. Fingerò che tutta la vita è solo un gioco che devo giocare il più abilmente e correttamente possibile. Se perdo, farò spallucce e riderò… lo stesso se vinco…”
Trama
Jerusha Abbott (Judy) è un’orfana dell’Istituto John Grier, una ragazza sola e senza speranze.
Un “deprimente” mercoledì, la sua vita cambia radicalmente e in modo inaspettato: grazie alle sue ottime potenzialità, in particolare nella scrittura, un misterioso benefattore decide di pagarle gli studi presso un prestigioso college, in modo da permetterle di conquistare istruzione e indipendenza; ciò a due condizioni: Judy dovrà scrivere regolarmente all’ignoto filantropo, che ribattezzerà Papà Gambalunga (avendone visto solo la lunga ombra proiettata su un muro), per aggiornarlo sui suoi progressi, e il benefattore stesso dovrà restare sempre nell’anonimato.
Inizierà così questo splendido romanzo epistolare “a senso unico”, ma capace – grazie alla simpatia, al senso dell’umorismo e alla sfrontatezza di Judy – di coinvolgere fino all’imprevedibile finale.