Titolo: Il mio funerale e altre cose poco importanti
Autore: Ottavia Spaggiari
Editore: Bookabook
Pagine: 456
Prezzo: € 18,00
Uscita: 23 maggio 2019
Recensione
Con un titolo così particolare e curioso si viene attratti facilmente, per non parlare della copertina che trovo molto carina, specialmente per il colore allegro, moderno che smorza la parola “funerale”.
Ma è la trama che comunque convince immediatamente e che cattura invogliando a leggere il romanzo di Ottavia Spaggiari.
Avete mai pensato per una volta al fatto di come sarebbe poter osservare, senza essere visti, parenti, amici e conoscenti mentre dialogano, magari anche di noi, e trascorrono le loro giornate?
Nel bene o nel male sarebbe, indubbiamente, una occasione ghiotta e curiosa. Infatti si scoprirebbero diverse cose a noi sconosciute fino a quel momento. Ebbene, in questo libro, al protagonista accade proprio ciò ed è interessante assistere anche noi, con lui, a tutti gli avvenimenti ed alle varie curiosità che ne escono.
“La morte dà accesso alla vita delle persone in un modo che mai avrei pensato possibile”
Il romanzo è indubbiamente bene scritto, secondo me, con uno stile fresco, armonioso e anche ironico. L’autrice riesce a catturare, molto spesso, l’attenzione del lettore, ad intrattenerlo piacevolmente ed in modo diverso dai soliti. Personalmente però, ma è un mio parere che rispetta i miei gusti di lettura, alcune volte ho trovato che fosse un po’ lento e ripetitivo in alcuni passaggi comportando così una lunghezza eccessiva della storia. Mi aspettavo inoltre, ogni tanto, qualche cattiveria in più. Ripeto è una mia personale opinione, che rispetta il mio carattere, per esempio la voglia di scoprire subito come evolve e ciò che accade.
“Il mio funerale e altre cose poco importanti” è comunque ed indubbiamente un romanzo molto brillante, che si discosta da tanti altri per la sua particolarità e sicuramente resterà nei ricordi anche una volta terminato.
Ho gradito molto il fatto che il protagonista Giacomo Necchi, fosse un appassionato di libri e della scrittura ed è interessante il passaggio in cui racconta del suo piccolo studio sottratto alla moglie.
Uno dei momenti del romanzo che, comunque, ho gradito maggiormente è quando Giacomo parla di suo figlio.
“Scrivere dei propri figli è complicato, persino più complicato dello scrivere dei propri genitori. Ci si sente messi alla prova come se si avesse paura di non conoscerli abbastanza. Oppure si teme di essere troppo critici…”
Nel susseguirsi delle pagine entrano in gioco molti altri personaggi e le loro diverse esistenze. Assistiamo, quindi, ad una specie di film molto piacevole, curioso, che ci intrattiene con gusto come se fossimo seduti in poltrona a mangiare i popcorn e intanto guardiamo una commedia.
Un libro adatto a chi vuole una storia movimentata, intrigante, scritta bene e che possa tener compagnia un po’ a lungo. Il libro infatti ha vari risvolti ed indaga molto sull’essere umano, sui suoi comportamenti, vizi e manie. Un esempio è Grace, la moglie di Giacomo, che si dimostra come un personaggio che arricchisce molto la storia col suo modo di essere e di agire. Una coppia da fuochi d’artificio, peccato che siano separati, lei in terra e lui in cielo.
“Il mio funerale e altre cose poco importanti” un libro invitante, una commedia che vedrei bene al cinema o in tv. Molti di voi ne resteranno conquistati !
Concludo con un passaggio iniziale che mi è piaciuto molto:
“Mi chiamo Giacomo Necchi e prometto che non sarò un morto blaterante come le voci narranti dei film in cui il povero defunto comincia a raccontare delle tragiche circostanze della propria dipartita, con annessi interminabili monologhi sulla meraviglia della vita, l’ineluttabilità della morte e il desiderio di confessare episodi scabrosi del proprio passato…Da morto mi sento piuttosto bene. Trovo rilassante fare parte della vita altrui senza il peso di una relazione interattiva e reciproca…”
Trama
Giacomo Necchi, il protagonista di questa storia, è morto. Lascia un figlio, una moglie, una sorella, due nipoti, degli affezionati vicini. Ma soprattutto una passione bruciante per la scrittura che ha sempre e solo confinato al suo studio, la “stanza senza sottobicchieri”, l’unico spazio della sua casa di Long Beach che per quasi trent’anni è riuscito a sottrarre all’ordine maniacale della moglie americana, Grace.
Mentre le persone più importanti della sua vita si riuniscono per il suo funerale, Giacomo si accorge che la morte gli concede una prospettiva privilegiata. Si rende subito conto che tutti intorno a lui hanno qualcosa da nascondere e che non sono davvero come ha sempre creduto che fossero. Persino lui stesso ha un segreto postumo che potrebbe sconvolgere la sua famiglia.
Scrittore mancato e osservatore impotente, Giacomo capisce però che questa è la più grande occasione di narrare una storia che gli sia mai capitata, e non ha nessuna intenzione di lasciarsela sfuggire.
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anna paola magaa
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