Titolo: Le parole che mancano al cuore
Autore: Fabio Canino
Editore: SEM libri
Pagine: 223
Prezzo: € 16,00
Uscita: 2 maggio 2019
Recensione
Un libro che ho letteralmente divorato, infatti, l’ho letto in un pomeriggio ed ero desideroso di sapere come si sarebbe concluso.
Fabio Canino, ci propone una storia vera, intensa e profonda. L’ambientazione è quella del mondo del calcio che è sempre stato molto chiuso per quanto riguarda l’argomento, sempre critico e problematico, quasi fosse un qualcosa che vada contro il gioco e che non possa far in modo di praticarlo al meglio, ma invece viene sbugiardato grazie a questo romanzo molto costruttivo.
La vicenda e i personaggi catturano immediatamente l’attenzione del lettore e la storia si dipana, capitolo dopo capitolo, con passaggi di vario genere. In alcuni si parla di calcio, in altri di famiglia e, in altri ancora, del proprio futuro, dei sogni e dei desideri, per poi arrivare al magico incontro tra i due protagonisti che spezzano le catene, tentando di provare a rincorrere la felicità.
Tutto non è però cosi facile, ci sono momenti di euforia, di affetto e vicinanza, che si alternano con altri invece in cui occorre, ahimè, come spesso capita in un mondo chiuso e indecente, recitare un ruolo che non appartiene. L’autore riesce ad affrontare l’argomento gay nel mondo del calcio senza mai essere volgare, ma nel modo più limpido, vero e appropriato che ci sia e mi viene da affermare: finalmente !!!
La storia ci propone due protagonisti, Matteo e Thiago, diversi, ma legati dallo stesso desiderio, dallo stesso sogno, ma con modi diversi di affrontare la situazione per motivi dettati dalle personali problematiche di vita: famiglia, denaro, futuro. Uno dei due è quello che si sente più sicuro e deciso, mentre l’altro è più timoroso, due facce di una stessa medaglia.
Ho apprezzato molto tutta la storia, mi ha tenuto incollato alle pagine tifando per i due ragazzi, soffrendo con loro e gioendo nei momenti in cui le cose prendevano una piega migliore.
Le problematiche che devono affrontare sono molte, le decisioni a volte risultano terribilmente difficili e complesse e, avendo due caratteri diversi, a volte non si trovano ad essere le due famose metà di una stessa mela.
“Le parole che mancano al cuore” un titolo assolutamente perfetto, per una storia che parla al cuore e alla ragione, che dimostra quanto, a volte, anche la mancanza delle parole e di coraggio possano creare una situazione difficile e critica, costringendo, col silenzio forzato, a rinunciare alla felicità o a vivere una vita come si vorrebbe.
In questo caso i Matteo e Thiago lottano, spesso cadono a terra delusi, ma poi si rialzano, cercando di non arrendersi, di andare oltre…Ho inoltre trovato molto bella e significativa l’amicizia tra Thiago e il suo amico Diego (etero), ho apprezzato che proprio questa sia stata inserita nel romanzo.
Il libro non è mai banale, né scontato, neppure nel finale, o di parte, e non sfrutta l’argomento, ma risulta profondo e vero. Si tenta di farsi strada in uno mondo, quello del calcio, poco rispettoso di determinati modi di vivere e con un eccessivo paraocchi che mina la libertà di pensiero e quella di essere se stessi.
“L’amico piegò la testa fissandolo: “… e adesso cosa vuoi fare? Vuoi essere felice almeno questa volta?” Thiago abbassò lo sguardo sulle mani, osservò le parole tatuate sulle sue dita e sentì gli occhi inumidirsi. …”
Trama
Per Matteo l’amore è fatto solo di incontri segreti, ragazzi che poi spariscono nel buio da cui sono arrivati. D’altronde, Matteo è un calciatore di serie A, e “i calciatori di serie A gay non esistono”: lo dicono gli stadi, lo dice la stampa, lo dicono a volte persino certi allenatori. Poi, però, con l’inizio del nuovo anno, ecco arrivare Thiago.
Il “fenomeno” Thiago, scoperto da uno scout nelle favelas brasiliane quand’era ancora un bambino e, poi, passato di squadra in squadra fino a giungere al Real Madrid, per approdare infine proprio in Italia, nella stessa società di Matteo.
Tra i due c’è subito intesa, qualche sguardo improvviso, un abbraccio prolungato più del solito, e quella passione comune per i videogiochi che li avvicina ulteriormente, permettendogli di vivere avventure che nell’esistenza di tutti i giorni gli sono negate, sia per l’ambiente che li circonda sia per le loro resistenze interiori.
Fabio Canino scrive un romanzo che è sì un viaggio attraverso le ipocrisie del mondo del calcio, ma è soprattutto una struggente storia d’amore: com’è possibile che questo sentimento – che per molti è la cosa più semplice del mondo – per due persone come i protagonisti di questa storia possa rivelarsi tanto complicato? E alla fine riuscirà comunque a trovare la sua strada?